Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Brando Benifei: davvero la coalizione di centrodestra si è sempre opposta al Recovery Plan?

In un post su Facebook, Brando Benifei, eurodeputato del Partito Democratico, ha dichiarato:

“La destra non ha mai voluto i 220 miliardi di € del Recovery Plan. Si sono opposti in ogni modo e in ogni passaggio, come ricorda sempre Enrico Letta. Mentre il Partito Democratico lavorava in Europa per risorse comuni, loro si astenevano.”

L’approvazione di Next Generation EU e del Recovery Plan italiano ha richiesto vari passaggi parlamentari a livello nazionale ed europeo tra 2020 e 2021. Nel post ci si riferisce in particolare a Lega e Fratelli d’Italia (solo i loro loghi sono presenti nella fotografia allegata al post su Facebook), ma consideriamo anche Forza Italia in questa analisi, con il leader Silvio Berlusconi che si è arrogato il merito per il Recovery, ma che si trova alleato con partiti che potrebbero non essere sulla stessa lunghezza d’onda. Repubblica ha ricostruito cinque voti, che hanno visto la coalizione di centrodestra prendere posizioni non sempre di comune accordo.

I cinque voti chiave

Il 13 ottobre 2020, il Senato approvò la relazione delle commissioni riunite 5° e 14° che avallava le linee guida presentate dal governo per la definizione del Pnrr. Tutti i partiti del Centrodestra, allora all’opposizione, si astennero dal voto sulla risoluzione di maggioranza. Ne presentarono e votarono una alternativa, che giudicava le linee guida del governo carenti e proponeva priorità alternative.

Poco più di due mesi dopo, il 15 dicembre, il Parlamento europeo approvò l’istituzione di ReactEU, uno dei blocchi costitutivi di Next Generation EU volto a “riparare i danni sociali ed economici causati dalla pandemia” e “preparare una ripresa verde, digitale e resiliente”, e dotato di 47,5 miliardi di euro. Qui la ricostruzione di Repubblica, secondo cui gli eurodeputati di Fratelli d’Italia si sarebbero astenuti, non è concorde con i registri di voto: dei 17 europarlamentari astenutisi, secondo mepwatch.eu nessuno sarebbe italiano (gli italiani votarono tutti a favore).

Il 10 febbraio 2021 si votò per l’istituzione ufficiale del “dispositivo per la ripresa e la resilienza” (il cosiddetto “Recovery Fund”), sempre al Parlamento europeo. Questa volta fu solo Fratelli d’Italia ad astenersi (come confermato da mepwatch.eu), mentre il resto del centrodestra votò a favore.

Un terzo voto del Parlamento europeo, tenutosi il 24 marzo 2021, ebbe come oggetto l’approvazione di nuove entrate proprie dell’Unione “per preparare l’avvio del Recovery Fund”. Tra gli europarlamentari del centrodestra, quelli della Lega, sei su sette di Fratelli d’Italia e tre su otto presenti di Forza Italia si astennero (gli altri votarono a favore).

Infine, il 26 aprile 2021, in occasione delle comunicazioni del governo in vista della trasmissione del Pnrr alla Commissione Ue, Fratelli d’Italia presentò un ordine del giorno, a prima firma Lollobrigida, in cui si criticava il governo per non aver coinvolto il Parlamento nella redazione del Pnrr. Il giorno successivo, il partito di Giorgia Meloni si astenne sulla risoluzione di maggioranza, che (a differenza di quella Lollobrigida) impegnava il governo a trasmettere il Pnrr alla Commissione Ue.

Verdetto

Con l’eccezione del voto del 15 dicembre 2020, che non era comunque tra i più rilevanti, Fratelli d’Italia non si è mai espressa con favore quanto a Next Generation EU e Recovery Plan. Non si può però dire lo stesso di Forza Italia e Lega. Forza Italia, dopo una prima astensione quando era all’opposizione (il 13 dicembre 2020, ai tempi del governo Conte II), ha votato a favore del “Recovery” in Europa (il 15 dicembre 2020, il 10 febbraio 2021 e il 24 marzo 2021, pur non in modo compatto nell’ultimo caso) e in Italia (il 27 aprile 2021). La Lega si astenne anche sul voto sulle risorse proprie dell’Unione (il 24 marzo 2021), ma espresse voto favorevole negli altri casi appena elencati.

Le affermazioni di Benifei potrebbero essere considerate valide se riferite solo a Fratelli d’Italia, mentre sono solo in parte vere per la Lega e quasi del tutto false per Forza Italia. Considerando anche il fatto che l’eurodeputato sembra riferirsi solo ai partiti maggiormente di destra nella coalizione, le sue affermazioni possono considerarsi TENDENZIALMENTE VERE.

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