Nel 1996 la riforma Dini ha introdotto il metodo di calcolo contributivo nel nostro sistema pensionistico. Dopo oltre 25 anni, il periodo di transizione non è completo né sono state sanate alcune iniquità, in particolare sui coefficienti di trasformazione.
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Il piano mense scolastiche del Pnrr riserva il 57 per cento delle risorse al Sud. Ma non ha dato i risultati sperati. Procedure scelte e difficoltà finanziarie di molti comuni sono le probabili cause del parziale insuccesso. Cosa fare nel prossimo futuro.
Anche in Italia e-Cohesion ha favorito l’avvio di sistemi per lo scambio elettronico delle informazioni tra beneficiari e soggetti gestori dei fondi europei, migliorando la capacità di spesa. Ora la sfida è digitalizzare tutte le fasi della gestione.
Tra le più alte nei paesi Ocse, la disuguaglianza di reddito in Italia è cresciuta nettamente all’inizio degli anni Novanta e ha fatto un balzo ulteriore durante la pandemia. Potrebbe essere riconducibile alla maggiore flessibilità del mercato del lavoro.
Nella legge delega di riforma fiscale sono due i punti particolarmente critici in tema di tassazione societaria: la struttura dell’Ires e la sostituzione dell’Irap con una sovraimposta all’Ires. Il rischio di un aggravio per le società di capitali.
Un nuovo indice multidimensionale permette di sintetizzare la dipendenza e la vulnerabilità dei paesi europei dal petrolio. Evidenzia le tante conseguenze socioeconomiche negative che ne derivano, oltre a monitorare i ritardi nella transizione energetica.
Le statistiche sull’occupazione in ambito culturale segnalano una netta ripresa negli ultimi anni. Il settore è però complesso e gli aumenti sono concentrati solo in alcune professioni, mentre per altre le difficoltà si accentuano.
Un fisco di impresa poco amico della crescita economica: è quello che emerge dalla legge delega. Sembra infatti favorire le attività imprenditoriali più piccole, ma anche meno dinamiche e meno capaci di affrontare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.
A determinate condizioni il governo potrebbe far scattare l’accisa mobile sul prezzo dei carburanti. Un piccolo sconto per tutti non è la scelta migliore. Le risorse andrebbero indirizzate alle famiglie in difficoltà e a favore del risparmio energetico.
L’inflazione è oggi molto più resistente e meno sensibile ai rialzi dei tassi. La promessa indiretta della Bce di mantenerli invariati d’ora in avanti sembra difficile da mantenere. A meno di non mettere in discussione il target del 2 per cento.