Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Carlo Calenda: davvero legge un ragazzo su due?

La dichiarazione di Calenda

Venerdì 2 settembre, il leader di Azione e candidato premier di “L’Italia sul serio” Carlo Calenda ha dichiarato durante il suo intervento di lancio della campagna elettorale:

Sapete quanti ragazzi leggono in Italia? Uno su due. E gli adulti meno.

Non è la prima volta che Calenda esprime preoccupazione per quella che giudica una scarsa attitudine alla lettura dei più giovani, in genere riportando questo stesso dato di un giovane lettore su due.

Quanto leggono gli italiani

Secondo l’Istat, il 41,4 per cento della popolazione nel nostro paese legge almeno un libro all’anno (dati 2020). La lettura è più diffusa tra le donne (46,4 per cento) che tra gli uomini (36,1 per cento). Calenda, però, fa riferimento ai “ragazzi”. Il termine è vago e sembra sensato includervi le fasce d’età (tra quelle riportate da Istat) che vanno dagli 11 anni (se prima si è considerati bambini) ai 19 anni (poi, finite le scuole, si è senza dubbio adulti). Si osserva che continua a esserci un divario di genere significativo, ma, complessivamente, in tutte le coorti considerate la quota di lettori è sopra la metà (Figura 1).

Tra gli adulti, i lettori sono molti meno: dai 25 anni in poi, meno della metà della popolazione in ogni fascia d’età. Si osserva un calo particolarmente pronunciato, ma comprensibile, dai 65 anni in poi, quando la quota di lettori scende prima poco sopra a un terzo, poi, dai 75 anni, a meno di un quarto. Tra i 25 e i 64 anni, invece, i lettori sono tra il 41 e il 46 per cento della popolazione.

Inoltre, dopo un calo tra il 2011 e il 2016, dal 2017 la quota di giovani lettori è tornata ad aumentare, per quanto sia ancora al di sotto dei massimi, osservati nel 2009 per le donne (69,1 per cento) e nel 2010 per gli uomini (51,2 per cento). Proprio nel 2017 fu lanciato il bonus 18App per i diciottenni, volto all’acquisto di prodotti culturali. Non è possibile analizzarne l’effetto in questa analisi, ma non è da escludere che abbia giocato un ruolo.

Un confronto con il resto del mondo

Non sono disponibili dati internazionali compatibili con quelli Istat mostrati nelle figure precedenti. Tuttavia, nell’ambito delle prove Pisa, l’Ocse raccoglie informazioni sull’apprezzamento della lettura (“enjoyment of reading”) da parte dei quindicenni che possono essere utilizzate per un confronto.

La Figura 3 mostra che i ragazzi italiani che leggono per piacere almeno mezz’ora al giorno sono più che in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti (paesi con cui abitualmente l’Italia è confrontata); il dato è anche superiore alla media Ocse. Per le ragazze, il divario rispetto agli altri paesi considerati è ancora più significativo.

Tramite le domande del questionario Pisa, l’Ocse misura anche l’apprezzamento della lettura. Ne deriva un indice di apprezzamento, che vede i ragazzi italiani al quindicesimo posto e le ragazze al quinto, su 37 paesi Ocse.

In sostanza, quindi, come già fotografato dai dati Istat, non c’è tanto una scarsa propensione alla lettura, quanto un significativo divario di genere. Tra i paesi Ocse, l’Italia è quello con il più ampio divario tra ragazze e ragazzi nell’apprezzamento della lettura. Anziché puntare il dito contro i giovani in generale, quindi, è forse più opportuno chiedersi le ragioni che portano i ragazzi italiani a leggere meno delle loro coetanee.

Il verdetto

Secondo Calenda, legge un giovane su due. I dati fotografano tuttavia una situazione più rosea, dove a spiccare è semmai il divario di genere. La dichiarazione è quindi FALSA.

Il leader di Azione ha anche sostenuto che legga meno di un adulto su due. Non è così tra i 18 e i 24 anni, ma dai 25 in su sì. Perciò, questa parte della dichiarazione è TENDENZIALMENTE VERA.

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!