Le rimesse rappresentano una fonte di reddito importante per le famiglie dei lavoratori emigrati dai paesi in via di sviluppo, che spesso spediscono una quota significativa del proprio reddito verso la nazione di origine. La pandemia ha avuto un impatto anche su questo tipo di trasferimenti, aumentando sia il rischio di disoccupazione, di solito più alto tra i lavoratori stranieri, sia l’incertezza legata al futuro in generale.
In questa serie di grafici raccontiamo gli ultimi dati relativi alle rimesse inviate dall’Italia verso l’estero, che nei primi tre trimestri del 2020 hanno raggiunto un valore di oltre 5 miliardi.
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Dottoranda in Economics presso l’Università Bocconi, interessata a genere, immigrazione e economia dello sviluppo. È stata Research assistant e podcast anchor per lavoce.info, research assistant per il Centro Studi Luca d’Agliano, e project manager all’Università Bicocca.
Responsabile editoriale di Pillole di economia, startup di divulgazione economica dentro e fuori dai social. Giornalista economico, collabora con Domani, Pagella Politica, Linkiesta e lavoce.info, di cui è stato Editor e responsabile del desk editoriale fino al 2022. È stato anche caporedattore a Torcha, new media di informazione generalista. Ha ottenuto una laurea in economia e commercio all’Università di Genova e un Double degree Master in Economics alle Università di Pavia e di Hohenheim (Stoccarda). Su twitter @mtaddei_
Laureata triennale in International Politics and Government presso l’Università Bocconi, con un semestre in exchange alla University of Sydney. Sempre presso l'Università Bocconi, sta ora frequentando il secondo anno del MSc in Politics and Policy Analysis, durante il quale ha passato un semestre in Erasmus alla Paris School of International Affairs di Sciences Po, Parigi.
Research assistant a lavoce.info. Su twitter @federica_testi
Daniele Terriaca
Sarebbe interessante studiare anche la provenienza provinciale dei flussi, in passato erano alimentati dalla comunità cinese, se non ricordo male, stanziata a Prato. Ma forse qualcosa è cambiato.
Massimo Taddei
Sono disponibili anche i dati sulla destinazione delle rimesse a livello provinciale. Nel caso di Prato, fino a una decina di anni fa il flusso di trasferimenti verso la Cina era molto elevato (picco nel 2009 con 464 milioni di euro), ma sono andati a calare nel tempo, con solo 120 mila euro nel 2019. Le rimesse da quella provincia si sono spostate soprattutto verso altri due paesi asiatici, Pakistan (21 milioni di euro) e Bangladesh (5 milioni).
Il file completo con tutti i dati è disponibile qui: https://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/rapporti-estero/rimesse-immigrati/