A partire dalla Rivoluzione Industriale, le emissioni di gas climalteranti sono aumentate a un ritmo sempre più veloce, toccando nuovi massimi quasi ogni anno. Secondo alcune stime, questo andamento proseguirà nei prossimi decenni: dal 2019 al 2050, per esempio, le emissioni di CO2 sono destinate a salire del 18 per cento.
Contribuiscono in particolare alle emissioni i paesi esportatori di petrolio e le grandi potenze industriali, pur con alcuni distinguo: un cittadino americano inquina quasi due volte tanto uno tedesco e quasi tre volte tanto uno italiano o britannico.
Le emissioni hanno effetti tangibili in particolare in termini di aumento della temperatura, che ha subito un’accelerazione a partire dagli anni Ottanta. Un’altra conseguenza sono gli eventi meteorologici estremi, che colpiscono in particolare paesi già poveri. Anche l’Italia è particolarmente esposta. Purtroppo, i dati del Climate Change Performance Index mostrano che nessun paese sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici.
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Studente al MSc in Economic and Social Sciences all'Università Bocconi. Laureato triennale in Economic and Social Sciences con una tesi sugli schemi di cassa integrazione nei paesi europei e la loro espansione durante la crisi pandemica. Socio del think tank Tortuga.
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