Il Movimento 5 stelle cerca di proporre ai giovani un futuro più stabile, con misure per occupazione e welfare. Azione-Italia viva riconosce la categoria come una delle più svantaggiate. Individuano problemi reali, ma spesso non offrono soluzioni concrete.
I giovani nei programmi elettorali
Quali sono le proposte dei maggiori partiti rivolte ai giovani? In un articolo precedente abbiamo discusso le idee del Centrodestra e del Centrosinistra, qui parliamo del Movimento 5 stelle e della lista Azione-Italia viva.
Le proposte del Movimento 5 stelle
Il programma elettorale del Movimento 5 stelle si rivolge ai giovani innanzitutto avanzando proposte in materia di occupazione e welfare. Il programma parla infatti di una “pensione garanzia giovani” e di un salario minimo di 9 euro l’ora per contrastare la precarietà delle condizioni di lavoro (per un approfondimento rimandiamo all’ebook redatto da lavoce), assieme a un’iniziativa per eliminare stage e tirocini gratuiti (assumiamo che si tratti dei tirocini curriculari, visto che quelli extracurriculari prevedono già un compenso), proponendo anche il riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici.
Il Movimento non specifica però in che modo attuare quest’ultima misura. Per ottenere una stima del costo, ipotizzando che sia lo stato ad assumersi l’onere del pagamento di questi contributi, possiamo far riferimento alla comunicazione del Ministero del Lavoro secondo cui nel 2021 vi sono stati circa 311.116 tirocini extracurriculari attivati. I tirocinanti hanno basse retribuzioni, quindi è possibile calcolare il costo della misura prendendo come paragone il minimo contributivo Inps dovuto ai commercianti. Per un reddito inferiore ai 15.953 euro, è previsto un minimo contributivo annuale di 3.850,52 euro. Dunque, la spesa massima, se tutti questi tirocini vengono attivati per 12 mensilità, si avvicina a 1,2 miliardi l’anno.
L’obiettivo dei pentastellati è dunque quello di fornire opportunità ai giovani per un futuro più stabile, proponendo anche il riscatto gratuito della laurea, che, secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, costerà tra i 4 e i 5 miliardi l’anno. Inoltre, nel programma compare anche la proposta di proroga dello sgravio per l’assunzione di giovani under 36 e altri incentivi all’imprenditoria giovanile (come la sburocratizzazione delle start-up). Non vengono date, però, ulteriori informazioni su come raggiungere questi propositi, lasciando in definitiva una trattazione piuttosto superficiale delle iniziative.
Infine, sempre in materia di occupazione, i Cinquestelle propongono la stabilizzazione di “Decontribuzione Sud” per creare nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. Come osservato in una precedente analisi su questo sito si tratta di una misura che si è dimostrata costosa e inefficace. Difatti, secondo l’analisi del XXI Rapporto annuale Inps, l’agevolazione è stata predisposta in maniera molto generale, senza particolari vincoli imposti all’impresa e con scarsa attenzione alle caratteristiche dei lavoratori coinvolti, portando la spesa complessiva per attuare la misura a quasi 3 miliardi.
Per quanto riguarda il tema dell’istruzione, il Movimento incoraggia un adeguamento degli stipendi degli insegnanti ai livelli europei, inserendo psicologi e pedagogisti nella comunità scolastica, promuovendo il recupero della tradizione dell’artigianato italiano e un aumento dei fondi per l’università, riducendo infine il numero chiuso per accedervi. Tuttavia, non vengono menzionati quali sarebbero le conseguenze di tali interventi (non solo in termini di costi), anche perché sarebbe necessario introdurre un metodo alternativo di selezione che però non viene menzionato. Per un ulteriore approfondimento rimandiamo all’articolo di Andrea Gavosto.
L’ultima iniziativa proposta dal Movimento per i giovani è l’estensione ai sedicenni del diritto di voto. La proposta, stando ai dati Istat 2022, porterebbe gli elettori under 35 da 9,5 milioni a circa 10,6. Ciò significa che il corpo elettorale aumenterebbe di circa 1,05 milioni, pari al 2,03 per cento del totale.
Le proposte di Azione-Italia viva
Il programma elettorale della lista Azione–Italia viva dedica un capitolo, dei venti che lo compongono, al tema delle politiche per i giovani. Altre proposte a riguardo appaiono nei capitoli relativi alla riforma scolastica e universitaria, del fisco e in quello relativo alla produttività e alla crescita. In generale, dal programma emerge la necessità di indirizzare maggiori sforzi pubblici verso la categoria dei giovani, riconosciuta come una delle più svantaggiate.
In tema di fisco e di incentivi all’occupazione, una delle proposte più “radicali” è quella della totale detassazione dell’Irpef per gli under 25 e del 50 per cento per gli under 30. La misura dovrebbe promuovere l’occupazione giovanile, incoraggiando l’assunzione e aumentando il reddito disponibile. La proposta però sembra incoerente rispetto a quanto proposto dalla stessa lista per la riforma generale dell’Irpef. Guardando ai costi, come già indicato da Massimo Taddei, la misura peserebbe 5,1 miliardi di euro sulle casse pubbliche. Se non modulata per fasce di reddito, avrebbe un effetto regressivo, spostando le risorse stanziate su chi già lavora e ha redditi alti. Inoltre, produrrebbe gravose aliquote marginali effettive al compimento del 25esimo e del 30esimo anno di età.
Sul tema delle pensioni, il Terzo Polo propone l’incentivazione dei piani di previdenza complementare per gli under 35 tramite una detassazione degli utili raccolti durante la fase di accumulazione. Attualmente l’ordinamento prevede un’imposta del 20 per cento sugli utili, più bassa di quella ordinaria che si attesta al 25 per cento. Come indicato nella Relazione annuale 2021 della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, è reale la necessità di aumentare la previdenza complementare nella coorte under 35. Questi costituiscono il 17,8 per cento degli iscritti e dal 2017 al 2021 le coorti più giovani registrano una crescita modesta rispetto alle altre classi di età. Il costo del provvedimento è difficile da stimare perché non sono presenti dati pubblici sull’entità degli utili da pensione privata suddivisi per fasce di età. La lista Azione-Italia viva propone anche la rateizzazione degli adempimenti fiscali dei primi tre anni relativi all’apertura di un’attività imprenditoriale da parte degli under 35 (spostandoli nei periodi successivi). Questa misura dovrebbe facilitare l’imprenditoria, limitando i problemi di liquidità iniziali.
Per quanto riguarda invece l’istruzione scolastica, il Terzo Polo propone un vasto programma di riforma. In particolare, si prevede una riorganizzazione completa dei cicli scolastici, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni e l’estensione del tempo pieno a tutte le scuole primarie. A ciò si affianca una proposta di riforma delle scuole professionali, che prevede di intensificare, nel primo biennio, le materie di carattere generale e trasversale e di migliorare i percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro. Per un’analisi completa del programma su istruzione e università si rimanda all’ articolo di Andrea Gavosto pubblicato su questo sito.
Nel programma di Azione-Italia Viva figurano anche: la riforma di Garanzia giovani, l’aumento del numero delle lauree professionalizzanti, la riforma dei servizi di orientamento scuola-lavoro, la riqualificazione degli edifici scolastici, il sostegno alla residenzialità per gli universitari fuori sede, l’incentivazione degli studi Stem (science, technology, engineering and mathematics) e la lotta ai tirocini irregolari.
I problemi sono concreti, le soluzioni un po’ meno
In generale, entrambe le liste identificano problemi reali, come, ad esempio, la difficoltà di accantonare sufficienti contributi pensionistici se si vive in un contesto precario. Ma nella lista rappresentata da Giuseppe Conte, nonostante si faccia riferimento a obiettivi concreti, raramente vengono date indicazioni su come raggiungerli e spesso mancano adeguate valutazioni sulle iniziative proposte. Gli sgravi fiscali e i trasferimenti economici sono gli strumenti più utilizzati, senza mai far riferimento a possibili riforme strutturali.
Anche Azione-Italia Viva propone varie misure di decontribuzione o eccezioni generazionali, ma è necessario sottolineare la presenza di proposte di riforma più sistemiche, come quella dell’istruzione, secondaria e terziaria, e della formazione. Dalla lettura integrale del programma emerge un metodo che, rispetto agli altri partiti, appare più organico e più consapevole dei problemi giovanili.
L’alto tasso di disoccupazione, il più alto tasso di Neet (not in education, employment or training) tra i paesi dell’Unione europea e il forte disallineamento tra domanda e offerta dei laureati sul mercato del lavoro non si risolvono con misure estemporanee, ma tramite interventi strutturali e duraturi. Peccato che, nella maggior parte dei programmi elettorali, le riforme sistemiche non sembrano essere tra le priorità dei partiti.
Lavoce è di tutti: sostienila!
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!
B.B.
Le scorciatoie della politica, ingannano i giovani.
Servono solo a chi le propone, con voto di scambio.
I politici sono gli unici ad ottenere, dopo l’elezione, risultati concreti di assistenzialismo privilegiato a vita, come la pensione ottenuta con pochi mesi di contributi, peraltro, pagati dai cittadini. Altrimenti non ci sarebbe un esercito di politici.
I giovani devono rafforzare carattere, dignità, personalità, consapevolezza, serietà, onestà che tanto manca nella politica del paese ed europea.
Cio’ potrà avvenire solo con la cultura del fare per ottenere, crescere e crearsi un futuro.
Essere moralmente forti e determinati, non farsi adescare dalle mafie, infinite, uscire dalla mentalità dell’accattonaggio statalista per farli diventare corruttibili e ricattabili.
La politica seria creerebbe le condizioni di cui sopra con l’autonomia energetica necessaria, infrastrutture adeguate, servizi pubblici essenziali ed efficienti, invece ogni giorno ci accorgiamo di essere stati fregati, loro si arricchiscono alle nostre spalle a forza di mediazioni, sotterfugi, provvigioni, mentre noi ci impoveriamo .