Italo è in crisi. Da tre giorni ha febbre, mangia poco e sta perdendo peso. Essendo debilitato, lavora anche poco e male. E la malattia non accenna a sparire. In realtà, a pensarci bene, era già da parecchi giorni che al lavoro le cose non sembravano andare tanto bene. La sua produttività era calata, ma certo adesso Italo sta molto peggio. Qualcuno gli ha detto che in giro c’è stata un’epidemia d’influenza, venuta dagli Stati Uniti, che ha colpito in modo molto pesante soprattutto la Grecia. Adesso però la maggior parte dei suoi vicini sembra stare leggermente meglio, anche se le autorità mediche, dopo avere detto che avrebbero fatto “whatever it takes” per fermare l’epidemia, non hanno ancora abbassato la guardia. Certo, vedere il suo amico Germano così in forma e scattante mentre gli altri hanno l’influenza, un po’ di rabbia a Italo la fa venire. Qualche settimana fa aveva fatto un accordo con Germano e altri amici per svegliarsi presto e lavorare tutti con lo stesso orario. Mettere la sveglia alle sei era la condizione che Germano aveva imposto agli altri. L’accordo era abbastanza stupido, in effetti, perché non prevedeva eccezioni per la sveglia alle sei nemmeno per i giorni in cui qualcuno aveva la febbre. Purtroppo Germano si ricordava degli anni in cui Italo marinava la scuola, portando giustificazioni “creative” il giorno successivo, e si era mostrato inflessibile. Italo aveva accettato l’accordo senza pensarci troppo, sperando, in modo forse ingenuo, di diventare più produttivo, grazie alla disciplina imposta da Germano. Adesso Italo inizia a pensare che quell’accordo sia l’origine dei suoi problemi. Ricorda quello che gli ha detto il suo migliore amico. “Le cose ti vanno male da quando ti svegli presto. Tu sei abituato a fare tardi la notte e la mattina proprio non riesci a lavorare. Germano da anni si alza presto la mattina e fa addirittura la doccia con l’acqua gelata! E quella volta che gli era venuta la polmonite mica lui si era alzato alle sei. Era rimasto a letto fino alle dieci per qualche giorno e noi tutti a dirgli di stare tranquillo e rimettersi in salute. Guarda adesso che ingratitudine mostra Germano! Tu, Italo, sei e sarai sempre un animale notturno. Non puoi cambiare. Lavori meglio la notte e pazienza se qualche volta poi, dopo il lavoro, ti concedi qualche distrazione. Cambia orari, renditi la giornata flessibile. Così smetterai di bere la mattina le spremute di arance austriache insapori ma così economiche e potrai mangiare invece a cena le mozzarelle di tua zia. Vedrai che riprenderai peso e anche l’amata zia sarà felice”. Italo si sente più sollevato adesso. Accende la televisione per vedere il suo talk show preferito. Uno degli ospiti è un economista che sembra avere le idee chiare. “Basta con la dittatura della sveglia! Basta con la dittatura delle 24 ore inventata dalle oligarchie che ci dominano! Ridefiniamo il tempo! Lo Stato ci deve dare una giornata con tutte le ore di cui abbiamo bisogno fino a raggiungere la Piena Occupazione del Tempo. Così tutti noi potremo lavorare, dormire quanto vogliamo e anche divertirci”.
Alla fine Italo ha deciso di seguire il consiglio di sua cugina Cristina, quella che abita a Buenos Aires. Si è vestito con il suo abbigliamento preferito: felpa verde, pantaloni bianchi e scarpe rosse. Ha riacquistato la sua sovranità, buttando dalla finestra la sveglia e anche la bilancia. Adesso si sente sereno e non ha più nemmeno la febbre. Poco fa ha rotto anche il termometro.
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PhilipMichaelSantore
È mai possibile che l’alternativa sia solo fra Germania e Argentina? Ecco forse all’Italia servirebbe invece seguire l’esempio della Gran Bretagna…
Alessio
Intendi iniziare a conquistare terre per creare il più grande impero della Storia e poi concedere l’indipendenza alle varie nazioni ma facendo in modo che la metà di esse continui ad essere suddito della corona e facente parte del nostro Commonwealth e l’altra metà sia finanziariamente legata a noi?
E anche far sì che la lingua degli affari in tutto il Mondo sia l’italiano e che i principali paradisi fiscali siano nel nostro Commonwealth ed abbiamo un pied à terre nella nostra principale piazza finanziaria. Non penseremo mica di “seguire l’esempio della Gran Bretagna” senza queste caratteristiche vero?
PhilipMichaelSantore
Stiamo parlando di esempio monetario.
Là fuori è pieno di paesi che non hanno né l’Euro e né alcuna forma di unione monetaria. E tuttavia una buona parte di loro vive bene pur non avendo un ex-impero, pur non essendo anglofoni e pur non essendo dei paradisi fiscali (per inciso non sarebbe male se l’Italia – o parte di essa – lo divenisse).
E detti paesi non ambiscono ad adottare l’Euro. Se poi vogliamo dirla tutta, l’Euro è alla fine della sua espansione; i paesi dell’eurozona vivono nel terrore che se qualcuno di loro un giorno decidesse di uscire subirebbero tutti la dissoluzione traumatica della moneta unica.
Jacopo Piletti
Si ma gli inglesi hanno una cosa che si chiama petrolio , che permette di avere una moneta anche debole (se lo volessero svalutare, cosa che un po’ stanno facendo), da noi andare giù di inflazione alzerebbe i prezzi visto che il 90% delle merci gira su gomma e la benzina la compriamo dagli arabi.
GGG
cioè assoggettare 2/3 del globo terracqueo e sfruttarne risorse e abitanti per più di tre secoli?
Bamuele Saggio
Sono in attesa della trasformazione in public company di Poste Italiane e Cddp allora… tanto per cominciare da qualcosa.
Otto
bellissimo!! comunque ad onor del vero, lavorandoci con germano, mi sono reso conto che dopo le 15.30 del venerdì e le 16.30 del resto della settimana, li mortacci sua se riesco a trovarlo….e la mattina non arriva prima di noi….
Madliber
Eh son dieci anni che cerco di spiegarlo ai miei amici che la dolce vita s’è trasferita in Baviera.,, Del resto c’è un rapporto inversamente proporzionale tra ore settimanali mediamente lavorate e ricchezza di un paese (i Greci ad esempio lavorano in media 8 ore in più di noi se non ricordo male). E’ che lì, zitti zitti, il mitologico programma di RIfondazione Comunista degli anni ’90 (lavorare meno lavorare tutti) i sindacati l’hanno realizzato anni fa. La formula è semplice più formazione = maggiore qualità lavorativa= più efficienza=minor tempo per svolgere un lavoro=più posti di lavoro dedicati al controllo e al “lavoro fine”=prodotti migliori=uguale più merci vendute…
marco
Bel post. Complimenti.
mkln
sono partito pensando al treno. giuro.
Oppenheimer_ia
Se il corriere cercasse nuove leve per rimpiazzare Giavazzi&Alesina, signori qua ne abbiamo una molto promettente.
Piero
E’ una falsa rappresentazione della realtà, gli italiani sono più produttivi dei tedeschi, abbiamo gli stipendi pari al 50% di quelli dei tedeschi e lavoriamo di più! il problema dell’Italia e’ la produttività della pubblica amministrazione e per il settore privato non abbiamo le grandi imprese, ma un tessuto di pmi, che è’ stato apprezzato dal mondo, i giapponesi sono venuti a studiare i nostri distretti industriali.
Allora si dice perché siamo in crisi, una verità nell’articolo c’è, non andava fatto l’accordo o per lo meno non prima che i livelli dei debiti pubblici erano tutti uguali, i nostri politici “ignoranti” hanno pensato che la moneta unica avrebbe ridotto il debito pubblico, invece oggi sta facendo il contrario, ci ricordiamo che Prodi tarocco anche i conti per entrare nell’euro, fece una rasa per entrarvi e poi fu anche rimborsata.
All’epoca ricordo che qualcuno espresse riserve sull’entrata ma fu travolto dai mass media che erano tutti al servizio dei padroni.
L’articolo sul resto e’ un’offesa per gli italiani, ma se deve essere una critica per i nostri politicanti sono d’accordo.
Madliber
Su questa mitologia delle PMI ci sarebbe da fare una lunga discussione, perché se oggi l’italia è in crisi è proprio per via del fatto che il modello delle PMI ha fallito la sfida della globalizzazione. Lo dico pur avendo sempre creduto in quel modello di impresa (anzi credo che ancora potrebbe dare molto). Il problema è che le PMI imprese sono aziende in genere familiari che hanno sempre preferito investire in finnanza o in risparmio piuttosto che in ricerca, con qualche eccezione.
Le PMI hanno sempre creduto nel mantra della riduzione del costo del lavoro e del costo del prodotto e quasi mai in quello della qualità del lavoro e del prodotto. I distretti industriali non si sono mai trasformati in distretti per la ricerca industriale (privata) illudendosi di competere con i prodotti asiatici. Le PMI hanno solo una possibilità avviare un circuito alternativo di finanziamento coinvolgendo i loro dipendenti nell’amministrazione dell’impresa (in cambio dei soldi di una parte dei lavoratori) e coinvolgendo i clienti (quelli credono nel loro prodotto) chiedendo loro un po’ di soldi e offrendo in cambio un blocco dei prezzi. Purtroppo manca la cultura in Italia perché un simile discorso venga non dico sostenuto ma persino capito.
Maurizio Cocucci
Bisogna innanzi tutto definire cos’è o cosa intendiamo per produttività. Perchè spesso viene confusa con l’impegno. Nessuno sostiene che l’operaio o più genericamente il lavoratore italiano si impegni meno di quello tedesco, ma la produttività non è questo, bensì la quantità di output (o produzione) di una impresa a fronte di un determinato mix di fattori produttivi (input) utilizzati nel processo di produzione. O viceversa a parità di output la quantità di input utilizzata. La mia azienda quindi può essere più produttiva di un’altra che ha le stesse dimensioni e utilizza la stessa quantità di fattori produttivi della mia, perchè produce un numero maggiore di unità di prodotto nello stesso arco di tempo. O viceversa perchè a parità di unità di prodotto realizzate nello stesso arco di tempo utilizza un livello inferiore di fattori della produzione. Fatta questa premessa, sicuramente il livello delle retribuzioni inciderà sul costo finale dei prodotti, ma non sulla produttività, anche se la produttività ha la sua incidenza sul costo del prodotto. Mi spiego, una cosa è calcolare quanti panettoni (visto che siamo in periodo) una unità produttiva produce in un’ora (produttività), il che dipende dal tipo di organizzazione produttiva, macchinari utilizzati etc. e un’altra è il suo costo unitario, che sicuramente dipende dalla maggiore o minore produttività ma anche dal livello delle retribuzioni. Perchè se includiamo il costo della manodopera per determinare la produttività allora emerge paradossalmente che le economie più efficienti sono quelle del terzo mondo.
Piero
Per rispondere sulla produttività, naturale ciò che conta sono le unità prodotte a parità degli stessi fattori produttivi, ivi compreso il lavoro, naturale che il costo degli stessi non conta per la produttiva, ma conta per il mercato, perché quando dobbiamo confrontarci con la concorrenza conta anche il costo dei fattori produttivi, ma quando affermò che l’Italia e’ più produttiva della Germania non mi riferisco al costo degli stessi, ciò naturalmente nel settore privato, mentre in quello pubblico la Germania forse sta vent’anni davanti a noi, e qui penso di trovarmi in accordo con il Sig. Cocucci.
Marco Disce
Non serviva a niente pareggiare i debiti pubblici: gli squilibri dell’eurozona sono nati per via delle differenze tra le inflazioni.
Marco Disce
La storia è andata un po’ diversamente. L’accordo di Germano prevedeva la sveglia alle 6 costi quel che costi (e dunque nessuna possibilità di recuperare il sonno il caso in cui Italo avesse lavorato fino a tardi) ma prevedeva anche un accordo per la coordinazione dei lavori. Germano invece aveva per primo violato entrambi gli accordi rimanendo per alcuni anni a lavorare la notte quando gli altri non c’erano per godere di rapporti privilegiati con i clienti, e poi arrivando tardi per recuperare il sonno. Però andava bene così, perchè Germano era il capo e Italo voleva farselo amico, quindi non fece una piega e lasciò che l’amico tedesco si arricchisse, lodandone anzi le prestazioni e indicandolo a modello per tutti.
Questo è solo uno degli aspetti che rendono la storia molto diversa da come appare nell’articolo. Ce ne sono molti altri.
rob
Germano non lavora più di Italo. Germano non è creativo come Italo. Germano ha vinto tante battaglie ma mai una guerra (perderà anche questa). Germano senza Italo non andrà da nessuna parte. Germano fa i formaggi con il latte in polvere Italo con quello fresco. Italo ha un cugino che si chiama Giorgetto (Giugiaro) che molti anni fa salvo letteralmente la VW. Germano non ha cugini che ci hanno salvato qualcosa. Germano aveva un vecchio antenato che per conservare la carne la metteva sotto la sella del cavallo. Italo aveva un vecchissimo antenato che la carne la conservava con il ghiaccio. Italo è stanco ma troverà la forza per mandare a quel paese questi quattro masanielli di “politici” e tornerà e ritroverà sua moglie Italia. E allora i conti si dovranno fare con moglie e marito e non sarà facile per Germano.
Maurizio Cocucci
La storia è molto simpatica, complimenti all’autore. Peccato che il finale sia pura illusione. Italo ha la febbre, questo è vero, ma la causa non è l’orario bensì il suo stile di vita, stile di vita che lo porterà ad avere la febbre comunque, anche gettando la sveglia e lavorando ad orari a lui più consoni. Sembra che solo Germano goda di buona salute, ma in realtà nonostante l’influenza abbia coinvolto tutti, solo Italo continua ad avere la febbre. Franco, Olindo e anche Ispanico si stanno riprendendo, lentamente ma si stanno riprendendo. Questo perchè loro hanno capito che la causa della debolezza che li porta a influenzarsi non è l’orario di lavoro, la sveglia, ma lo stile di vita e modificandolo imitando Germano rinforzano gli anticorpi. Italo può quindi gettare la sveglia e tornare al suo stile di vita preferito, ma sarà sempre e più frequentemente vittima dei virus. E questa volta sarà solo a combatterla, i medici se ne staranno a guardare.
Maurizio Cocucci
Sfugge un particolare: Giorgetto è andato a lavorare da Germano perchè Italo non lo ha voluto, era convinto di poterne fare a meno. Si conosce il nostro adagio: “parenti serpenti” e probabilmente Italo l’ha fatto suo. Non si può quindi biasimare Germano se al contrario ha pensato che Giorgetto in realtà fosse un valido aiuto per lavorare meglio.
PS. In effetti Germano non lavora più di Italo, lavora meglio.
Madliber
Germano però non ha seppellito nel giardino in cui pascolano la sua mucca e le sue capre la pattumiera, soprattutto non ci ha seppellito i rifiuti tossici. Anzi sembrerebbe che approfittando di una distrazione sia riuscito a seppellirne qualcuno nel giardino di Italo, il quale del resto ci seppelliva alla grande tutte le sue schifezze. Ora, però, sembra che dopo che molti siano a venuto a saperlo grazie ai controlli fatti da Amerigo, i formaggi fatti con il latte di Italo non sembrano più tanto appetibili visto che forse fanno venire il cancro. La rabbia di Italo e Itala non si scaglierà pertanto molto a lungo su Germano perché c’è il rischio che muoiano giovani.
Piero
Ognuno ha gli scandali in casa propria, non penso che i tedeschi siano perfetti, hanno una percentuale di detenuti simile a quella italiana, solo che in Italia una metà sono extracomunitari, possiamo affermare apertamente che i cittadini italiani sono più rispettosi delle norme di quelli tedeschi.
Madliber
Scusa se ti rispondo solo ora.
1) La percentuale dei detenuti non mi sembra un indice da prendere in considerazione in un paese dove ormai è lampante che se sei un poveraccio (non ne parliamo se sei un poveraccio extracomunitario poi) vai in galera anche per un peto sull’autobus, mentre se sei ricco non ci vai proprio nemmeno se fai un abuso di potere .
2) Qui non si tratta di uno scandalo o di onestà qui si tratta di quoziente intellittivo deficitario in maniera proporzionale al deficit di senso civico. Qui si tratta di una cultura bacata che interessa tutti i soggetti del paese a vario titolo, ovvero
a) i mafiosi che hanno seppellito i rifiuti,
b) le istituzioni che prima hanno creato involontariamente le condizioni per il sistema illegale di smaltimento dei rifiuti, poi non hanno vigilato e infine hanno occultato.
c) i cittadini nelle persone dei colletti bianchi delle aziende del nord, ma anche dei proprietari di terreni agricoli o cave del sud dove la mafia ha seppellito merda, che se ne sono fregati per ignoranza, per viltà ma, soprattutto, temo per avidità.
saluti
Piero
Con questa politica Italo e’ morto, Letta ha promesso un cambio di politica, oggi ha detto che giocherà all’attacco, non si è capito se il gioco avverrà in Europa o nel campo nazionale, ma Letta non è’ più credibile, doveva imporsi in Europa, invece ha continuato la politica di Monti, solo che ha utilizzato il sorriso e la bugia, non penso che vi sia ancora tempo, si sta uccidendo tutto il settore industriale italiano, si salvano pochissime imprese, che per loro fortuna sono liquide e si possono orientare verso i mercati esteri, giocare all’attacco nel campo nazionale cosa vuole dire riformare il costo della casta politica? Fare le riforme, quali? Bloccare le pensioni? Privatizzazioni? Vediamo i prossimi giorni.
Piero
Italo può essere salvato solo da Draghi, oggi leggo sul Sole che vista l’inflazione Draghi potrebbe fare una politica di QE: magari lo facesse. Si ricordi forse la funzione della Bce, ossia garantire l’esistenza dell’euro, deve fare un semplice annuncio di volere acquistare sul secondario proquota ai debiti statali 500 mld di titoli, il programma deve essere annunciato per una durata di 10 anni, sono 45 mld al mese di acquisti sul secondario, la metà di quello che ha fatto la Fed fino a questo momento, solo questa manovra potrà contribuire ad eliminare la morsa del credito sulle imprese e fare ripartire l’economia europea. Chi pensa ancora che la politica del rigore da sola possa fare ripartire l’economia sta già constatando che al contrario provoca l’effetto contrario anche ai paesi più virtuosi, si trovano essi con una crisi dei consumi europei e con titoli dei paesi meridionali a rischio default.
Leggere oggi che in Grecia vengono commercializzati prodotti scaduti perché costano meno, equivale affermare che a causa della mancanza di volontà di stampare la moneta da parte della Germania si vuole uccidere la popolazione che non si può permettere di acquistare i prodotti che non fanno male alla salute, i prodotti non consumati dal nord scaduti vengono trasferiti ai paesi meridionali.
Ma che Europa e’ questa? Ma chi la vuole?
Lo spirito e’ ben altra cosa, oggi tale spirito e’ stato perso in primis dalla Germania, penso che tale nazione debba uscire dalla zona euro e fargli ricominciare il percorso europeo.
Maurizio Cocucci
Non so dove abbia letto i dati che mostrerebbero un indice della produttività del settore manifatturiero italiano superiori a quello dei tedeschi, perchè come può vedere da questo grafico preso da una analisi OCSE i risultati sono ben diversi.
Piero
Il settore manifatturiero preso a base nel grafico e’ molto ampio, la produttività va confrontata comparando i settori economici omogenei, ricordo che l’Italia ha un settore economico, il tessile dove la componente del lavoro arriva al 50%, mentre la Germania nel settore della meccanica sta sotto al 20%, in ogni caso dal grafico si nota un peggioramento dell’Italia proprio con l’euro, mentre la Germania ne ha avuto un miglioramento, in ogni cado tutti i nodi stanno venendo al pettine, gli italiani stanno prendendo coscienza del grande imbroglio do sono caduti.
Piero
Dai giornali odierni e’ partito l’attacco verso Letta e Saccomanni, penso che vi saranno sempre meno coloro che li difendono, in particolare modo il secondo sta gestendo il suo ministero con una strategia di navigazione a vista, fa annunci privi di sostanza e di buon senso, poi succede sempre il contrario, forse il nome di “Pinocchio” gli è più appropriato, non capisco perché ancora le associazioni delle imprese dei consumatori, di tutte le altre categorie, non prendono una posizione contro tale modo di condurre la politica, per fortuna che il governo si sta facendo ogni giorno un auto goal, quindi non serve che scende in campo la società civile, su questo sono bravi si rovinano da soli, oggi scende in campo Napolitano per la fiducia al 11/12, si deve parlare di un uno governo che va alla fiducia, compisti dagli stessi ministri, però deve avere una discontinuità con il passato, il politichese qui ha superato ogni limite, se il governo deve essere discontinuo con il passato si vuole dire che fino ad ora ha sbagliato, quindi vanno cambiati i ministri, ciò non accadrà si viole al contrario bivaccare e continuare con questo governo pro Merkel che sta uccidendo gli italiani, ricordo che con Monti si sono suicidati oltre 100 italiani per motivi economici, al contrario questo con il sorriso ne farà morire di fame molti di più.
PhilipMichaelSantore
Che vuol dire che il petrolio permette di avere una moneta (anche debole)? Forse che i paesi che non hanno l’euro si dividono in ricchi e poveri a seconda che abbiano le risorse naturali? Suvvia…
Se la Gran Bretagna, per via del petrolio o l’ex impero, vi confonde le idee, prendete l’esempio della Polonia, della Svezia, del Giappone, dell Corea del Sud, di Taiwan o di chi altro vi pare…
O più semplicemente prendete l’esempio dell’Italia negli anni novanta, nel periodo fra l’uscita dallo SME e l’ingresso nell’Euro: non se la passava così male.
rob
Italo si è reso conto di vivere in un Paese che non conosce quella procedura che si chiama ” assunzione di responsabilità”. Una semplicissima procedura ( bibbia nell’impresa privata) per cui ad una azione corrisponde un responsabile dell’azione stessa. Italo ( la parte sana di questo Paese) può prendersi 15 gg di ferie, va in montagna e si studia la Storia degli ultimi 30 anni di questo Paese. Essendo Italo un pragmatico, gli verranno all’occhio e sottolinerà con la matita rossa, tutte le nefandezze che una scellerata classe politico-sindacale ha fatto negli ultimi 30 anni. Gli può essere di aiuto per sintetizzare l’analisi gli ultimi 2 espisodi di ieri. La Corte Costituzionale che ( se ce ne fosse bisogno) cancella la vergognosa legge elettorale, i blocchi degli agricoltori sul Brennero. Poi si pone alcune domande, per esempio come fa L’ Olanda grande come il Lazio e con gli abitanti di Roma a dare cosce di prosciutti a tutto il mondo ( il ns. immenso Appennino?). Certo risolverà poco, ma almeno si renderà conto che una minoranza piccolissima di mediocri personaggi si è venduta una Nazione Intera nell’arco di 30 anni
Giobbe
Capolavoro.