Raggiungere buoni livelli di istruzione dipende ancora troppo spesso dal background familiare. Gli esigui aiuti agli studenti più fragili hanno procedure lente, macchinose e poco pubblicizzate. Così i possibili beneficiari finiscono per non richiederli.
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Gli atti di bullismo a scuola sembrano oggi riguardare soprattutto la fascia d’età 11-13 anni. Nella composizione delle classi va data più attenzione all’equilibrio tra i generi perché il fenomeno aumenta quando in classe ci sono prevalentemente maschi.
Non sempre l’alternanza scuola-lavoro, istituita nel 2015, rende più facile l’ingresso nel mercato del lavoro dei neodiplomati. Se le opportunità offerte non sono molto interessanti, aumenta la probabilità che le ragazze si iscrivano all’università.
La presenza in classe di bambini stranieri o appartenenti a minoranze porta a risultati leggermente più bassi nei test di valutazione. Forse per un minor impegno di studenti, genitori e insegnanti? I risultati di uno studio sulle scuole di Taiwan.
La padronanza della lingua del paese di arrivo è fondamentale nel percorso di integrazione degli immigrati. Per le seconde generazioni la scuola è il luogo dove acquisirla. Secondo uno studio, servono però ingenti investimenti per risultati non immediati.
La revisione delle modalità di accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria solleva varie domande. Ad esempio, sul modo in cui si costruisce la graduatoria di merito che permette il definitivo ingresso nelle facoltà e sul ruolo della didattica a distanza.
Come spingere le donne a scegliere le facoltà Stem e migliorare così le prospettive di lavoro? Una ricerca sembra suggerire che una sede universitaria vicina a casa è un aiuto, soprattutto per quelle che altrimenti non si iscriverebbero all’università.