Se la cura dei figli è prerogativa delle madri, anche i “costi” della genitorialità sono tutti a loro carico. Con la maternità le lavoratrici italiane subiscono una penalizzazione retributiva e hanno più probabilità di uscire dal mercato del lavoro.
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L’Italia è indietro negli obiettivi sui servizi alla prima infanzia. Mancano le strutture, ma incide anche l’idea che il nido non sia una tappa fondamentale per la crescita. Un’indagine su caratteristiche e motivi dei genitori che tengono a casa i figli.
Per assegnare ai comuni le risorse Pnrr destinate agli asili nido, il ministero ora individua direttamente quelli che hanno più necessità di potenziare il servizio. Diverse amministrazioni incluse nell’elenco hanno comunque rinunciato ai fondi.
Nella gestione del denaro essere pazienti significa saper rinunciare a una somma oggi per averne una più alta domani. È un atteggiamento che i genitori possono trasmettere ai figli? L’esempio si conferma il miglior mezzo educativo, con qualche cautela.
Durante la pandemia le famiglie hanno accumulato ingenti risparmi, poi in parte erosi dalla fiammata inflazionistica. Ma l’effetto non è stato uguale per tutti. Chi ha bassa ricchezza e alto reddito ha beneficiato del calo del valore reale dei debiti.
La pandemia ha ridotto i consumi delle famiglie, favorendo il risparmio, soprattutto nei nuclei più abbienti. Oggi è questa fascia che sostiene la spesa, spesso con consumi legati al tempo libero. Finito a giugno il contributo delle altre famiglie.
La legge di bilancio prevede varie misure per le famiglie. La novità che potrebbe incidere sulla natalità è la decontribuzione per le lavoratrici madri. Riguarda però solo donne con almeno tre figli, mentre servirebbero riforme universali e strutturali.
Gli squilibri demografici si accentuano e rischiano di rendere insostenibile entro pochi anni il nostro sistema di welfare. Per invertire la tendenza servono politiche familiari adeguate. Nella manovra economica qualche passo avanti, ma non risolutivo.
Introdotto nel 2016, il bonus asili nido è stato fruito nel 2022 da più di 400 mila bambini, tra strutture pubbliche e private. Restano forti differenze territoriali, ma la misura può aiutare la natalità e promuovere l’occupazione, soprattutto quella femminile.
Il Pnrr stanzia ingenti somme per aumentare l’offerta di posti disponibili negli asili nido e offrire così un servizio che permetta un miglior equilibrio tra lavoro e famiglia. Ma riusciremo a raggiungere il livello di copertura fissato dall’Ue?