L’Istat, sotto la guida di Giovannini, aveva avuto l’incarico, ai sensi di una legge voluta da Tremonti, di calcolare i livelli retributivi dei parlamentari dei paesi europei con l’intento di adeguare le remunerazioni dei nostri alla media europea. L’Istat si è elegantemente sottratta a questo ingrato compito presentando una gran quantità di dati relativi alle molte forme con le quali gli stati sostengono i “costi della politica”, dai sussidi alle campagne elettorali ai rimborsi di vari tipi di spese, alle norme pensionistiche. Ha lasciato che fosse il Parlamento stesso a trarre le conclusioni e ad arrivare ad una sintesi numerica, ed i nostri parlamentari sono stati ben lieti di accantonare la questione approfittando appunto della complessità ed ambiguità dei dati presentati dall’Istat di fronte ai quali anche l’opinione pubblica era frastornata.
Merita tornare sull’argomento citando la stima fatta dall’Economist il 20 luglio 2013 sugli stipendi dei parlamentari in alcuni paesi occidentali (in migliaia di dollari l’anno):
L’Italia svetta in testa a tutti, ed il nostro primato diverrebbe davvero imbarazzante se lo stipendio fosse rapportato al PIL pro capite dei vari paesi. Può darsi che le graduatorie subirebbero delle modifiche se si tenesse conto anche del regime pensionistico offerto, dei rimborsi spese e di altre voci, ma è ben difficile pensare che sotto questi aspetti i nostri siano trattati tanto peggio degli altri (o forse meglio?). In Parlamento si sta discutendo di una nuova legge per il finanziamento dei partiti, ma non sarebbe opportuno riaprire anche la questione delle remunerazioni dei parlamentari?
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Gianni Dugheri
Non dimenticherei neanche gli stipendi dei dipendenti delle camere che mi sembrano altini
Rosalia Garzitto
Ancora vergogna, vergogna, vergogna!
Piero
Giovannini presidente della commissione per il confronto dei costi della politica in Europa, ha gettato la spugna, ha dichiarato che è impossibile fare il confronto. Se ne deve dedurre che non è competente: allora come può essere nominato un incompetente ministro del lavoro con il governo Letta? O forse è stato nominato proprio perché non ha portato a termine l’ingrato compito che avrebbe tagliato gli stipendi della casta?
Marco
Abbiamo circa 800Mld di spesa pubblica ed ancora con questi specchietti per le allodole?
Per carità non guasterebbe un’azione di responsabilità di Camera e Senato, ma francamente parliamo di Millesimali di spesa.
Le voci da aggredire sono decisamente altre con Costi n volte maggiori di quelli sostenuti per i due Organi citati.
Cordiali saluti
Enrico
Grave che l’Istat si sottragga ad un proprio dovere (anche se elegantemente, insomma all’italiana).
luigi
non si tratta di incidere sulla spesa pubblica, si tratta di dare un segnale al paese che anche la casta rinuncia a qualcosa, il problema non è altro.
ciao
Luigi
Ugo
Il presidente degli stati uniti riceve uno stipendio che è meno del 50% della pensione di Giuliano Amato. Ma vi sembra una cosa normale?