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Autore: Paolo Balduzzi Pagina 12 di 15

Balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. È stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica. È stato Consulente tecnico per la Presidenza del Consiglio al tavolo delle trattative con le Regioni per la concessione di maggiore autonomia ex art 116 comma 3 della Costituzione.
Da novembre 2017 è editorialista presso "Il Messaggero"

Il tripolarismo non elegge sindaci

Non sono molti i sindaci eletti al primo turno nei comuni sopra i 15mila abitanti. Effetto del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo? Non sembra. Perché centrosinistra e centrodestra sono ancora le principali forze politiche a livello locale. M5S forte solo in pochi casi, seppur eclatanti.

Il rebus spagnolo è rimasto senza soluzione

Nell’impossibilità di formare un governo, la Spagna torna al voto dopo appena sei mesi. Troppo frantumato il parlamento perché i tentativi di creare coalizioni più o meno grandi potessero avere successo. Prima delle elezioni la probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit elevato.

I punti deboli del nuovo Senato

Con il nuovo Senato non è tanto la mancanza di legittimità democratica o di contrappesi a rappresentare un rischio, quanto le ambiguità sui rapporti fra governi e i possibili riflessi sulla tenuta dei conti pubblici. Il superamento del bicameralismo perfetto e il sistema di formazione delle leggi.

Due riforme inseparabili

Il governo Renzi ha incassato due importanti vittorie sul piano delle riforme: l’approvazione definitiva della legge elettorale e quella ancora in itinere della revisione costituzionale. L’analisi dell’Italicum ne rivela pregi e difetti. Il rischio di votare con sistemi diversi per Camera e Senato.

2016, anno zero del patto di stabilità interno

La revisione del patto di stabilità interno è utile, ma non risolutiva. Perché per i comuni resta comunque il vincolo sulla competenza per le spese finali. E perché i municipi hanno perso l’autonomia impositiva. Bisognerà trovare altri modi per finanziare gli investimenti, almeno quelli meritevoli.

Rebus spagnolo

Dopo i risultati delle elezioni in due paesi europei, è più semplice schierarsi a favore di un sistema elettorale a doppio turno. In Francia, ha permesso di neutralizzare posizioni ritenute troppo estreme. In Spagna la legge elettorale proporzionale ha prodotto un rebus di difficile risoluzione.

Vista in tv l’immigrazione fa paura

La televisione influenza il modo in cui le persone si fanno un’opinione su tematiche importanti. In Europa, lo dimostra una volta di più la questione dell’immigrazione. Più ore si passano davanti alla tv, più aumenta la percezione negativa degli immigrati. I risultati dell’analisi statistica.

Le possibili salamandre dell’Italicum

Pronto lo schema di decreto legislativo che definisce i nuovi collegi elettorali previsti dall’Italicum. Non si tratta solo di un problema tecnico perché il ridisegno dei collegi è una pratica spesso utilizzata per rafforzare o indebolire alcuni gruppi elettorali. Come insegnano gli Stati Uniti.

Briciole (di Irpef) ai partiti

Nel 2014 solo 16.500 contribuenti hanno deciso di destinare il 2 per mille della loro Irpef a un partito politico, per un totale di circa 325mila euro. Il dato non sorprende più di tanto. La donazione individuale è bassa e i partiti non godono di molta popolarità. Spazio ai grandi finanziatori.

Come sarà la Camera eletta con l’Italicum

L’uso che gli elettori faranno delle preferenze e la scelta dei capilista da parte dei partiti sono le novità più interessanti che emergono dall’Italicum. Ci sarà un ricorso massiccio alle primarie? Le strategie dei partiti minori con la soglia di sbarramento al 3 per cento.

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