Mi spiegate il mistero? Sull’Alitalia si sono versati fiumi di inchiostro, migliaia di ore di interviste, i sindacati combattono come gli ultimi giapponesi nella giungla, i politici si scannano e ci costruiscono sopra campagne elettorali. I media volteggiano frenetici. Eppure, stiamo parlando di una compagnia decotta da anni, che è costata fiumi di denaro ai contribuenti, che offre un pessimo servizio e che oltretutto coinvolge relativamente poco i cittadini. La metà degli italiani un aereo probabilmente non l’ha mai preso, e gli altri quando possono evitano Alitalia, visto i prezzi. Quanto ai lavoratori in esubero poi, con tutto il rispetto per la loro situazione, si tratta infine di poche migliaia di persone, oggettivamente privilegiati prima e ora comunque protetti dalla rete degli ammortizzatori sociali rafforzata dal governo proprio per loro. In più, molti sono altamente specializzati, e non avranno eccessivi problemi a trovare un nuovo lavoro. Negli stessi giorni dello psicodramma Alitalia, è stata annunciata la riduzione di 90.000 insegnanti in un triennio (dicesi, novantamila). Già è una categoria mal pagata e bistrattata, ora il taglio colpirà soprattutto i precari. Ammortizzatori sociali? Nessuno, nonostante i costi sociali siano multipli interi rispetto al caso Alitalia. E sì che si tratta di lavoratrici (sì, perché sono quasi tutte donne) impegnate in un servizio fondamentale che direttamente o indirettamente coinvolge, tra utenti, figli, e nipoti, la quasi totalità delle famiglie italiane. Eppure i sindacati pigolano debolmente, i politici al più scrollano le spalle, e i media vi dedicano qualche annoiato servizio, tra l’antipasto e la cena. Al di là del giudizio sulle scelte di politica economica, non è un po’ strano? Non sarà un altro esempio dello strabismo dell’opinione pubblica italiana? Oppure, è che il glamour delle insegnanti non può competere con quello delle hostess?
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Il primo dovere del commissario straordinario di Alitalia è assicurare il funzionamento dell’azienda. L’articolo 52 della legge sull’amministrazione straordinaria consente al commissario di accendere finanziamenti che godono di priorità assoluta su tutti gli altri debiti. Ciò è stato fatto per Parmalat, con una situazione debitoria superiore a quella di Alitalia, ed è atto normale in tante situazioni di dissesto, in Italia e all’estero.
Non era ragionevole ipotizzare che una soluzione definitiva per Alitalia si concretizzasse in sole due settimane dall’apertura della procedura, nemmeno quella della vendita a CAI, che si dice dovrebbe iniziare a volare dal 1° novembre. Per questo, era preciso dovere del commissario sin dal suo insediamento il 29 agosto scorso, assicurarsi che vi fossero risorse sufficienti per la continuità aziendale fino alla vendita, o in mancanza, reperirle sul mercato dei finanziamenti.
Non è chiaro, ora, come l’eventuale firma dell’accordo fra CAI e i sindacati possa generare la liquidità per il carburante, se questa davvero non vi fosse. Le dichiarazioni odierne, secondo cui potrebbe mancare il carburante per gli aerei sin da lunedì, generano dunque seri interrogativi qualunque sia il loro grado di fondatezza.
LEurostat ha comunicato che nel secondo trimestre 2008 le economie europee stanno rallentando rispetto al primo trimestre: il Pil è rimasto fermo (-0,1%) nellEuropa a 27 ed è sceso più marcatamente (-0,4%) nellarea euro. Il rallentamento ha soprattutto a che vedere con il netto peggioramento delleconomia tedesca che nel primo trimestre 2008 aveva fatto registrare un +1,3% grazie al traino delle esportazioni nellEst Europa, in Russia e in Cina e a una sostanziale tenuta dei consumi. Nel secondo trimestre, la festa è finita. Il Pil tedesco è sceso dello 0,5%, la riduzione più consistente in tutti i paesi europei. E le brutte notizie proseguono anche nei mesi più recenti. Le vendite al dettaglio in Germania sono scese dell1,5% in luglio, più o meno come in giugno, dopo che nei mesi precedenti si erano alternati dati positivi e negativi. E anche lavanzo della bilancia commerciale è sceso del 30% circa in luglio. Colpa della bolletta petrolifera e della drastica diminuzione dellexport. Certo, dalla metà di luglio ad oggi, tutto è cambiato: sui mercati delle materie prime la deflazione ha preso il posto dellinflazione e ora leuro si sta deprezzando nei confronti del dollaro. Ma per vedere qualche effetto bisognerà aspettare i primi mesi del 2009. Intanto, la prospettiva che leconomia tedesca entri in recessione con una crescita del Pil negativa nel terzo trimestre (si parla di recessione di fronte a una diminuzione consecutiva per due trimestri del Pil) è molto concreta.
Le brutte notizie dalla Germania sono brutte notizie per tutta lEuropa (il Pil tedesco è un quinto del Pil dellEuropa a 27). Sono soprattutto brutte notizie per lItalia per la quale la Germania rimane il principale mercato estero di sbocco. In questo scenario di rallentamento dei mercati esteri, sostenere i consumi interni, soprattutto dei meno abbienti, diventa cruciale. Per questo il governo deve proseguire con anche maggiore decisione la strada intrapresa di riduzione della spesa pubblica in modo da creare un po di spazio a mirate riduzioni di imposta che non peggiorino i nostri sempre scricchiolanti conti pubblici.
Udite, udite! Oggi, 11 settembre, l’amministratore unico della Cai – la nuova Alitalia – Rocco Sabelli ha dichiarato con riferimento alla confluenza di Air One in CAI . "Sul mercato domestico c’è la necessità di avere un maggiore presidio sulle rotte fondamentali e con Air One non lasciamo spazi ad altri competitor". Il programma dell’amministratore è chiaro: conquistare una posizione dominante e amazzare la concorrenza. Compensibile dal suo punto di vista, molto meno da quello dei viaggiatori italani che dalla concorrenza traggono beneficio. E l’autorità antitrust che fa? Vuole dare un segno di vita? O considera la faccenda irrilevante in nome di oscuri supremi interessi nazionali?
Ecco una teglia incrostata di unto
Grigia di anni e di tanto calcare
Niente paura, nessun disappunto
Cè Mastro Lindo e torna a brillare.
Non devi stare a grattare per ore,
con la paglietta e il panno abrasivo
la crema magica, niente sudore,
toglie i problemi, rimedio fattivo.
Noi questo spot lo vediamo la sera
Quando finisce il telegiornale
Ma a ben guardare sta tiritera
Ci è già arrivata in subliminale
Prodi ci lascia un paese in rovina
Pien di migranti, gli sbarchi alle porte,
non cè più un filo di fieno in cascina
prezzi alle stelle e vuote le sporte.
Ma senza tregua il Governo, destate,
con decisione, più svelto di un treno,
tante questioni da tempo incistate
prende e risolve in un battibaleno.
Certe fobie non risparmian nessuno,
mhanno strappato la borsa di mano!
Centocinquanta soldati ciascuno,
ha sistemato Roma e Milano
Un nuovo anno, si torna tra i banchi
vecchi edifici, le crepe nel muro,
tanti i problemi, i maestri son stanchi
qui ci giochiamo davvero il futuro.
Niente paura, si cambia la rotta
non più giudizi ma voti in pagella
maestro unico, voto in condotta,
torna il grembiule con la cartella
Il carovita falcidia il salario?
Cè Robin Hood nel nostro Governo
ecco che arriva in perfetto orario
per banche e benzine è giunto linverno.
Il 10 per cento andrà agli indigenti
la riedizione del tempo che fu
unannonaria a combatter gli stenti
ma social card, che fa molto più cool.
Cè lAlitalia già pronta a fallire
dopo che han fatto scappare i francesi
nella cordata nessun vuol salire
e i viaggiatori son già tutti scesi
Niente paura, annuncia felice
questa scommessa labbiamo già vinta
cè BancaIntesa col Piano Fenice
basta soltanto una piccola spinta
Tutte le perdite ai contribuenti
un monopolio per Catricalà
seimila esuberi, non cè altrimenti,
ma quel che è salva è litalianità.
Ma quel che lascia esterefatti
è la supina platea dei commenti
opinionisti forse distratti
un tempo critici, ora ferventi
Non gli si chiede nulla di eroico:
fare il mestiere per cui son pagati.
La schiena dritta è qualcosa di stoico?
Non solo i pro andrebbero dati.
Qui ci vorrebbe il vero Fantozzi
che con quellaria tra seria e furbesca
urli alla gente con modi un po rozzi
la Robin Tax è una cagata pazzesca.
Potemkin
Questa è una vera privatizzazione e quindi i soci devono essere solo entità private. E’ la dichiarazione rilasciata dallA.D. di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, ieri a Cernobbio a commento della richiesta del Governatore della Regione Lazio, Marrazzo, e del Presidente della provincia di Milano, Penati, di entrare nella cordata che controllerà CAI – la compagnia che dovrebbe rinascere dalle ceneri di Alitalia.
Degli esami, le sessioni,
superar vuol Berlusconi
e al bel voto fare approdo:
110 e pure il lodo!
Il programma è alquanto duro,
chiede impegno duraturo,
basta chiacchiere e proclami
solo fatti, testa e mani!
Si cominci con la spesa
perché vada giù in discesa,
per cui dopo anche le tasse
si potranno far più basse.
Allesam dellEnergia
vi si porti geotermia,
poi si parli anche del vento
e del sol lo sfruttamento,
ma si faccia il nucleare!
Importante è risparmiare,
per cui spengasi la luce
e il consumo si riduce.
Poi cè il nodo concorrenza,
non possiamo farne senza,
ma il mercato però vale
pure per lente locale.
LICI venne depennata
e da Robin qual frecciata!
Il Brunetta è sceso in pista
contro il pigro e assenteista.
LAlitalia dunque vola,
il grembiul si mette a scuola,
si è spazzata la monnezza,
con Maroni sicurezza!
Ma cè pur lopposizione,
candidato suo è Veltrone:
sembra poco preparato,
al momento è rimandato,
e per ora a baccelliere
sol promosso è il cavaliere.
In primo luogo il cosiddetto salvataggio di Alitalia è in realtà la sua chiusura. Dal punto di vista “tecnico” questa è forse la cosa meno rilevante, ma dà fastidio che si metta in liquidazione un’impresa e si dica che la si è salvata.
Alla vigilia della pausa ferragostana, la vicenda Alitalia è ancora lontana dall’essere risolta. Il Presidente Berlusconi parla ora dell’autunno come periodo in cui si risolverà, mentre in campagna elettorale diceva che sarebbero bastate poche settimane.
Sui giornali e i supplementi
van polemiche insistenti
sul perché sale il barile
ad un prezzo inversimìle.
Si sostiene che pel greggio
la tendenza è verso il peggio,
che dofferta cè carenza,
ma dellolio non fai senza,
e che in India e pure in Cina
la domanda è repentina,
per cui il prezzo è triplicato
e a 200 è destinato.
Ma linfausta quotazione
anche ha nom speculazione:
dice lOPEC, ché lofferta
è bastante e non scoperta
e che finanze oscure,
con i fondi e coi future,
pure al rame e ai cereali
fan mancar fondamentali.
Il Giavazzi sul Corriere
e Krugman col suo parere,
mostran alquanta di paura
per la mondo-congiuntura.
Lo si è detto anche al G8
ed il Giulio ce ne ha edotto
che la nostra situazione
è da gran cogitazione.
Il consumo è giù in frenata,
lICI venne detassata,
il salario va innalzato,
ed il debito abbassato,
poi si tagli la pressione:
ma con quale dotazione?
Che farà il consumatore
quando va al distributore?
Tra i capelli pon le mani,
…non cè più neppur Bersani!