Nel dicembre 2012 il governo Monti tentò di porre un limite alle spese della politica regionale. Incredibilmente, alcune regioni ne approfittarono per aumentare gli emolumenti totali dei loro consiglieri. Con un trucco semplice ed efficace, ma molto ben nascosto.
Nel dicembre 2012 il governo Monti impose un tetto alla remunerazione dei consiglieri regionali: la somma di indennità, diarie e rimborsi a forfait non avrebbe dovuto superare gli 11.100 euro lordi mensili per un consigliere senza altre cariche. Incredibilmente, alcuni consigli regionali sono riusciti a cogliere l’occasione per aumentare gli emolumenti netti ai propri consiglieri.
COME TI FACCIO IL TRUCCO IN PIEMONTE …
A posteriori, il trucco è di una semplicità disarmante: si riduce l’emolumento totale, in modo che non superi gli 11.100 euro. Ma si riduce di molto l’indennità, che è tassabile, e si aumenta la diaria, che è un rimborso a forfait, quindi di fatto un reddito non tassabile. Al netto delle tasse, ora un consigliere guadagna di più.
La prima tabella illustra quello che è successo in Piemonte (i dettagli dei calcoli si possono trovare sul mio sito web). La colonna 1 mostra le componenti del reddito di un consigliere senza altri incarichi e abitante nel capoluogo, prima della riforma Monti: 9948 di indennità lorda e 2402 di rimborsi a forfait. Il totale, 12350 euro, eccedeva il nuovo limite. Con una legge di fine 2012, il Consiglio regionale ha quindi ridotto l’ indennità a 6.600 euro, ma ha aumentato il rimborso forfetario a 4.500. Il totale è ora esattamente di 11.100 euro . Ma poichè le tasse totali sono diminuite, al netto delle tasse un consigliere ora guadagna più di prima. Quanto esattamente dipende da quante sedute perde il consigliere, perché prima c’era un gettone per ogni presenza e ora c’è una penalizzazione per ogni assenza: la tabella mostra il reddito netto se si è presenti a tutte le sedute, in media 7 al mese, o si perdono 4 sedute (la media per i consiglieri regionali piemontesi nel 2011).
Si noti che per ora non cambia neanche la pensione, perché l’ abolizione del vitalizio scatterà dalla prossima legislatura, a partire dal 2015 (colonna 3). C’è solo una riduzione dell’ indennità di fine mandato, una specie di TFR dei consiglieri. I consiglieri eletti dal 2015 in poi avranno diritto a una pensione con interamente il contributivo. Assumendo un contributo del consigliere dell’ 8.8 per cento e della Regione del 18.2 per cento, come alla Camera, e una rivalutazione del montante del 2 per cento all’anno, la pensione diminuirà drasticamente (nella tabella ipotizzo che il consigliere vada in pensione a 65 anni). Il reddito netto percepito dal consigliere aumenterà però ulteriormente, perché si riduce la trattenuta per il vitalizio (ora pensione).
… E IN VENETO
Una cosa simile, e per certi aspetti ancora più interessante, è avvenuta in Veneto (Tabella 2). Qui una legge regionale del gennaio 2012 aveva abolito un rimborso forfetario di quasi 2000 euro (colonna 2). Il reddito lordo di un consigliere nel 2012 era quindi di 10.309 euro. Nel dicembre 2012 il Consiglio regionale decide quindi di aumentare la retribuzione lorda e di portarla al tetto massimo consentito dalla riforma Monti, 11.100 euro (colonna 3). Non solo, ma allo stesso tempo, come in Piemonte, riduce l’ indennità e aumenta la diaria: 6.600 e 4.500 euro rispettivamente. Non pago, il Consiglio regionale riduce anche la penalità per le assenze: prima era di 1/15 della diaria, cioè 173 euro per assenza. Poiché però ora la diaria è aumentata, mantenendo la stessa regola la penalità sarebbe quasi raddoppiata, a 300 euro. Così il consiglio stabilisce che la penalità per le assenze venga ridotta a 40 euro.
Risultato: non solo il reddito netto è aumentato nel 2013 rispetto al 2012 (confronta la colonna 3 con la colonna 2), ma è aumentato anche rispetto al 2011 quando c’era ancora il rimborso spese a forfait di quasi 2000 euro e il reddito lordo totale era di 12.111 euro (confronta la colonna 3 con la colonna 1).L’ aumento rispetto al 2011 c’è solo però nel caso ci si assenti 3 volte, proprio grazie alla riduzione della penalità per l’ assenza. Ed anche in questo caso, fino alla prossima legislatura vitalizi e indennità di fine mandato non cambiano.
Non escludo che vi siano altre regioni in cui è avvenuto ciò che è avvenuto in Piemonte e Veneto. In alcune le informazioni online sono lacunose. In altre la remunerazione netta dei consiglieri è sicuramente scesa ma questo non significa necessariamente che queste regioni siano più virtuose di Piemonte e Veneto. In Campania, Lazio, Lombardia e Sardegna, per esempio, ma il motivo non è necessariamente nobile: queste regioni erano cosi generose prima (cioè, il reddito lorda era così superiore a 11.100 euro) che, anche se avessero voluto, non avrebbero avuto margini per aggirare le nuove norme.
Fonte e documentazione: v. il mio sito web
(1) Questo valore è stato modificato il 13/12/2013 in seguito alla lettera del Presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo che ha segnalato un mio errore nella interpretazione della nuova normativa.
Fonte e documentazione: v. il mio sito web
Leggi la replica del presidente del Consiglio regionale “La Regione Piemonte risponde” e la risposta di Roberto Perotti “La spesa rimane troppo alta“.
Leggi la puntata precedente “I costi della politica” o vai allo Speciale con tutte le altre puntate.
Lavoce è di tutti: sostienila!
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!
Fabio Atzeni
caro Prof, è davvero uno spaccato di una classe politica avida e poco attenta a quanto accade intorno. mi chiedo come sia possibile pensare a tutti questi marchingegni cosi’ sofisticati e subdoli quando la difficoltà del ruolo consiglierebbe attenzione verso altri impegni e verso altri interessi. mi viene sempre piu’ in mente l’esigenza di garanitire al lavoratore la stessa remunerazione che ha prima di essere eletto ma niente di piu’ e niente di meno in modo tale che chi davvero vuole rappresentare la collettività lo fa praticamente a titolo gratuito. grazie dell’esauriente “pezzo”!!!!
Piero
Oramai tra i nostri politici e i cittadini vi è un baratro, impossibile da colmare, sono solo da sostituire, non capiscono che la gente sta facendo sacrifici al contrario loro ostentano ancora e non danno l’esempio, anzi il contrario, tengono stretti i loro privilegi e il loro compenso.
Paolo
La consulta sarebbe contraria a togliere tutti i privilegi acquisiti negli ultimi vent’anni di malgoverno?
O solo per gli esodati i diritti acquisiti, non i privilegi, possono essere calpestati?
Fabio Atzeni
La gestione della cosa pubblica necessita moralità, parsimonia, umiltà e attenzione. Purtroppo non è facile avere queste caratteristiche tutte assieme e obiettivamente il cittadino che vota difficilmente puo’ votare consapevolmente sulla base di dette caratteristiche. Manca la selezione da parte del partito e manca la formazione politica. Possiamo pensare di ricostruire i partiti anche su queste basi?
NewDeal
Grazie caro Professore.
Struck speechless
Bisogna cercare di informare, e divulgare i dati/metrics. Una situazione – darwinianamente- neo-feudale (: Fara, Eurispes, 2007…). Sufficiente dare una scorsa al numero di iscritti all’AIRE.
Anche grafico (vedere link) molto banalmente su ‘wikipedia’
http://it.wikipedia.org/wiki/Anagrafe_degli_italiani_residenti_all'estero
rob
Professore, capisco la sua ostinazione e i suoi dati precisi, ma il problema converrà anche lei è solo politico. Sarebbe fin troppo banale e inutile andare a vedere chi sono i Governi di questi territori. Il localismo ha distrutto in 30 anni questo Paese, lo ha retrocesso culturalmente di 50 anni. Adesso tutti si mettono in bocca il “made in Italy” ma se il sistema-Paese non esiste più di cosa parliamo? Masaniello quando entro nel palazzo mangiava gli spaghetti con 2 mani e il resto se li metteva in tasca. Credo che la metafora rende bene lo spessore di questi “signori” da lei citati
Alberto Lusiani
Io concluderei anche che chi ha scritto le norme approvate dal governo Monti e’ stato coplevolmente incompetente e/o poco onesto nel tradurre il desiderio espresso pubblicamente dal legislatore in un testo scritto di legge.
rob
Prof.re
si può quantificare quante persone vivono di politica e di burocrazia? Altrimenti questa crociata anti-evasore ha l’odore marcio di una nuova “lotta di classe”. Qualcuno asseragliato nel fortino c’è! Quanti sono?
roberto
Ma questa in pratica è elusione fiscale!
Enrico
Ottimo articolo, giusto il titolo: così si esagera
Albrecht
Ecco a cosa serviva la macro regione del Nord!
Paolo
Sarà un caso che siano due Regioni governate dalla Lega?
pic
Quanto prende di emolumento, diaria, pensione l’omologo di un consigliere regionale in Inghilterra, Francia, Germania?
Giovanni Pozzi
Grazie, prof. Perotti!
DecioMeridio74
Sicuro : d’ altra parte lo sanno tutti che se tutto quello che non va in Italia è colpa delle Regioni del Nord e della Lega Nord.
Compresa la crocefissione del Nazzareno.
rob
Lasci stare i territori e le persone. Non è colpa solo della Lega, anche dei Di Pietro e di tutti i “masanielli” che si sono accodati nel ’92. Masaniello era colui che entrato nel palazzo mangiava gli spaghetti con due mani e il resto li metteva in tasca. Ma soprattutto la responsabilità è di tutti noi che abbiamo permesso di cancellare una classe politica che aveva una storia alle spalle dal dopoguerra e sostituirla con il nulla. Le monetine sono state la metafora di un popolo abituato a stare urlante sotto il patibolo, ma non certo abituato a rivoluzionare, ben altra cosa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Gildo
Grazie Professore, ci sono altri effetti che sarebbe curioso evidenziare:
1. Il costo per la Regione sembra essere diminuito
2. Il gettito fiscale (ritenute, IRPEF etc) e’ drasticamente diminuito
Il “gioco delle tre tavolette” e’ quasi riuscito, a scapito della comunità.
flipper1955
Eppure l’indignazione che sarebbe naturale conseguenza di questo persistere, non si fa sentire come in Spagna: mi chiedo perché
Franco Tegoni
Un ringraziamento ed un incoraggiamento a proseguire nella denuncia. Io chiedo che i provvedimenti “furbetti” siano accompagnati dai dati nominativi di chi ha votato a favore e chi contro e chi si è astenuto. A questo punto occorre trovare il modo pacifico ma determinato per dare alla battaglia di ripulitura un senso e una prospettiva di risultato. Infine basta con i rimborsi forfettari (si nasconde un’evasione fiscale e contributiva che nelle imprese non è consentita) e introduzione del rimborso a piè di lista come si fa nelle aziende.
Franco da Parma