Il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo, solleva 5 obiezioni principali al mio articolo. Ecco le mie risposte. Le asserzioni del presidente Valerio Cattaneo sono tra virgolette.
1. “Infatti, nella tabella da voi pubblicata viene indicato il valore di 2.402 euro di rimborso forfettario medio per ogni consigliere. Questo dato è palesemente sbagliato, e lo si può dimostrare facilmente. Con la precedente normativa un consigliere percepiva otto “gettoni” fissi (per 122 euro ciascuno), ai quali si devono aggiungere, mediamente, altri diciassette gettoni di pari importo per aula e commissioni. Inoltre, aveva diritto a una indennità forfetaria per 3.000 km al mese, con un rimborso di circa 50 centesimi a km. Un consigliere residente nel capoluogo percepiva complessivamente rimborsi per 4.552 euro.”
Il mio articolo è molto chiaro: faccio riferimento a un consigliere che risieda nel capoluogo, e non abbia altri incarichi in Consiglio. La normativa parla di “rimborso forfetario mensile: pari all’importo di otto gettoni di presenza – € 976,56 – e, per gli aventi diritto, di otto rimborsi relativi al doppio del percorso effettuato dal comune di residenza al capoluogo della regione. E’ inoltre attribuito a tutti i Consiglieri un rimborso per una percorrenza di 3000 km pari a € 1.425,00”. La somma di 976,56 e 1425,00 arrotondata all’ euro è esattamente di 2402, come da me riportato. I gettoni per la partecipazione ai lavori d’aula sono inclusi nelle righe “netto con 4 assenze” e “netto con 0 assenze”. Per calcolare la riga “Netto con 0 assenze” ho fatto riferimento al numero medio mensile di sedute del Consiglio nel 2012, come desunto dal sito del Consiglio Regionale: in media, nel 2012 il Consiglio si è riunito sette volte al mese. Quindi ho aggiunto sette gettoni di presenza da 122 euro.
2. “Quanto alla decisione di indicare in 4.500 euro il rimborso forfetario mensile, questa cifra deriva da una precisa indicazione della Conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali.” Questa, ovviamente, non è una giustificazione.
3. “Un ulteriore errore si deve rilevare nell’analisi del prof. Perotti e riguarda il vitalizio che, essendo stato abolito del tutto dalla X legislatura, e quindi è infondato che sia stato sostituito con altra forma previdenziale.” Può darsi che il Consiglio non abbia provveduto ancora a pensare cosa sostituirà il vitalizio. Ma una forma previdenziale dovrà essere introdotta. Come ho scritto nell’articolo, ho ipotizzato che anche i consiglieri regionali passeranno al contributivo, come i parlamentari e tutti gli altri italiani. E francamente, non credo che il Consiglio avrà altre alternative.
4. “Si aggiunga ancora che, per quanto riguarda le somme messe a disposizione dei Gruppi consiliari per il funzionamento, siamo passati da 2.015.473,10 euro del 2010 (pari a 33.591 euro a consigliere), a 1.837.445,00 euro del 2011 (pari a 30.634 euro a consigliere), a 1.856.942,47 del 2012 (pari a 30.949 a consigliere), a 511.957,82 del presente anno (pari a 8.532 a consigliere). In questo caso la riduzione dall’inizio della legislatura è stata del 74,6 per cento.” Alla luce di quanto avvenuto di recente, forse è meglio stendere un velo pietoso sui contributi ai gruppi consiliari.
5. “Inoltre, sulla tabella riportata, le cifre di indennità di fine mandato relativamente a questa legislatura sono un’altra volta del tutto infondate, in quanto calcolate per due mensilità ogni anno di servizio nell’attuale legislatura, mentre con legge regionale già nel luglio 2010 e con vigenza da questa legislatura, l’indennità di fine mandato sarà riconosciuta nella misura di un mese per ogni anno di servizio.” Qui forse c’è stato un mio errore. La mia interpretazione della nuova legislazione è che i diritti acquisiti da un consigliere eletto nel passato (in particolare, il diritto ad una indennità di fine mandato pari a due mesi per anno di mandato) fossero riconosciuti. Se così non è, la indennità di fine mandato è di 33000 euro anche nella colonna “2013”, e ho corretto il dato. Si noti comunque che il mio articolo si incentrava sulla retribuzione corrente netta da imposte dei consiglieri, avendo io riconosciuto ed evidenziato che vitalizio e indennità di fine mandato verranno aboliti dalla prossima legislatura.
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