La discussione sull’emendamento alla Finanziaria non sempre si basa su informazioni corrette. Non è vero, per esempio, che un effetto dell’emendamento è il raddoppio della no tax area per i lavoratori dipendenti con carichi familiari. Il contributo di solidarietà poi serve a mascherare la presenza di una quarta aliquota. Ed è comunque uno sgravio per i redditi oltre i 100mila euro. Difficilmente perciò potrà essere utilizzato per finanziare aumenti di deduzioni per le famiglie a basso reddito o per le badanti. L’emendamento alla Finanziaria presentato lunedì 29 novembre dal Governo è destinato a fare discutere ancora a lungo. È bene però che la discussione avvenga sulla base di una corretta informazione. 1) La no tax area Affermazione. “Per effetto dell’emendamento del Governo la no tax area passerà da 7.500 euro a circa 14mila euro per un lavoratore dipendente con due figli a carico”. Che cosa è infatti la no tax area? passa da 7.500 euro a 7.500 euro Nel dibattito recente lo stesso termine “no tax area” viene utilizzato per individuare il valore massimo di reddito che si può ottenere senza dovere pagare neanche un euro di imposta e cioè il valore massimo di reddito esente da imposta. Questa seconda no tax area dipende non solo dalla deduzione di cui al punto precedente, ma anche dalle agevolazioni riconosciute per carichi famigliari. Le agevolazioni per carichi famigliari non sono state introdotte dall’emendamento governativo. Esistono già nel nostro ordinamento sotto forma di detrazioni dall’imposta (riduzioni cioè dell’imposta dovuta). L’emendamento del Governo trasforma queste detrazioni in deduzioni (riduzioni del reddito a cui si applica l’imposta) e ne ridefinisce l’ammontare. Rispetto alla situazione precedente, il beneficio in termini di minore imposta pagata dal contribuente aumenta per redditi bassi e diminuisce per redditi medio alti. Se si tiene conto della deduzione di cui al punto precedente e delle agevolazioni per carichi famigliari, la no tax area intesa in questa seconda accezione, per la particolare figura considerata (lavoratore dipendente con coniuge e due figli a carico) passa da 12.828,5 euro a 14.034 euro 2) Il contributo di solidarietà Affermazione
Segnaliamo allora ai nostri lettori due casi di informazione non corretta.
L’affermazione è falsa
Con questo termine (che come tale non compare in nessun testo di legge) ci si riferisce generalmente alla deduzione dal reddito imponibile concessa a tutti i redditi Irpef, in misura diversa in relazione alla loro tipologia (redditi di lavoro dipendente, autonomo, pensione e altri) e del loro ammontare. Per un lavoratore dipendente essa è pari a 7.500 euro e decresce al crescere del reddito per annullarsi in corrispondenza di un reddito di 33.500 euro.
La “no tax area” così definita non viene modificata dall’emendamento del Governo.
Per la particolare figura considerata (lavoratore dipendente con coniuge e due figli a carico) il valore massimo che essa può assumere
“È introdotto un contributo di solidarietà del 4 per cento oltre i 100mila euro, che servirà per aumentare le deduzioni alle famiglie a basso reddito” o anche “che servirà per finanziare la deduzione prevista per le spese sostenute per le badanti”.
L’affermazione è falsa.
L’emendamento interviene sulla struttura delle aliquote modificandola nel modo seguente:
Scala delle aliquote attuale
Scaglioni in euro | Aliquota legale |
Fino a 15000 | 23 |
da 15000 a 29000 | 29 |
da 29000 a 32600 | 31 |
da 32600 a 70000 | 39 |
oltre 70000 | 45 |
Scala delle aliquote secondo l’emendamento
Scaglioni in euro | Aliquota legale |
Fino a 26000 | 23 |
da 26000 a 33500 | 33 |
Da 33500 a 100000 | 39 |
oltre 100000 | 43 = 39 +4 (aliquota legale + contributo di solidarietà) |
Come si può notare le aliquote di imposta sono di fatto, dopo la riforma, quattro invece che cinque. Per farle apparire in un numero inferiore (tre, più prossimo alle due previste dalla delega), la quarta viene costruita come somma della terza più un “contributo di solidarietà” del 4 per cento. L’effetto è assolutamente identico a quello che si otterrebbe prevedendo esplicitamente una quarta aliquota.
Per la parte di reddito che eccede i 100mila euro l’aliquota dell’imposta cala quindi dall’attuale 45 per cento al previsto 43 per cento (39 di aliquota legale più 4 per cento di contributo di solidarietà). Come può uno sgravio di imposta essere utilizzato per finanziare l’aumento delle deduzioni alle famiglie a basso reddito? O la deduzione per le badanti?
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renato di nardo
Mentre confermo quanto riportato su vero o falso
vorrei aggiungere quanto segue:
Le detrazioni per familiari a carico erano decrescenti con l’aumentare del reddito.
La sostituzione delle detrazioni con le deduzioni hanno creato un effetto perverso, in quanto, se è vero che la deduzione è decrescente con l’aumentare del reddito è altrettanto vero che sulla deduzione si applica l’aliquota marginale tanto che,
per un figlio a carico su un reddito di 21.000 si ha
una riduzione del risparmio di 4,24 ,(da 516,46 a 512,22 ) mentre su un reddito di 37.000 si ha un incremento di 332,87 ,(da 303,68 a 636,55 ). Questa proporzione si presenta in tutte le casistiche
riferite ai carichi familiari.
Cosa resta della progressività è un mistero.