Nella relazione tecnica che accompagna la Finanziaria 2005 si legge che la perdita di gettito dovuta alla deduzione per le spese di assistenza ai non autosufficienti è di ottanta milioni. Ma fa riferimento a stime del numero di badanti oggi occupate. Mentre la platea dei potenziali beneficiari è molto più ampia, anche a causa della soluzione scelta per certificare l’applicabilità della deduzione. Simulazioni che utilizzano i dati di Banca d’Italia sui redditi familiari mostrano che il fabbisogno per la copertura finanziaria di questa misura varia tra i 125 e i 224 milioni di euro.
In un precedente contributo su lavoce.info si sono discusse le principali problematiche distributive associate allintroduzione di una deduzione, fino a un massimo di 1.820 euro, per le spese documentate sostenute per gli addetti allassistenza personale dei soggetti non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana prevista dallarticolo 1, comma 349 della Legge finanziaria per il 2005. Tali spese sono deducibili anche se sono sostenute nellinteresse del coniuge, di genitori, di figli, di suoceri, di generi, di fratelli (le persone tenute allobbligo di prestare gli alimenti, secondo larticolo 433 Codice civile).
I numeri della relazione tecnica
Questa innovazione comporta un beneficio (minore tassazione) di importo tendenzialmente decrescente al crescere del reddito e dipendente dalla presenza di altre deduzioni: per una persona sola (pensionata) il beneficio annuo si mantiene oltre i 300 euro per redditi inferiori a circa 46mila euro, oltre i 200 euro per redditi inferiori a 58mila euro e si annulla per redditi superiori a 80mila euro. (1)
Circa il finanziamento di questo provvedimento, nella relazione tecnica al maxiemendamento che ha introdotto la riforma fiscale nella Legge finanziaria si legge che si è proceduto alla valutazione della conseguente variazione di gettito prendendo in considerazione una stima del numero delle badanti in base a dati della Caritas, del ministero degli Interni e del Censis ed effettuando elaborazioni con il modello di microsimulazione Irpef per stimare una perdita di gettito media pro-capite considerando la decrescenza della deduzione in oggetto. Si è così ottenuta una stima del conseguente minor gettito Irpef rispetto alla normativa vigente, competenza 2005, pari a circa 80 milioni di euro.
In realtà, la stima del fabbisogno è molto complessa dal momento che esso dipende sia dal numero di beneficiari della deduzione sia dalle caratteristiche reddituali e familiari di questi.
Stima del numero dei beneficiari della deduzione
La relazione tecnica fa riferimento a stime non del numero di persone non autosufficienti, ma del numero di badanti oggi occupate. Si tratta di unapprossimazione che implicitamente riconosce che la politica in esame è principalmente rivolta a chi la badante già ce lha e non a chi ne avrebbe bisogno e non può permettersela.
Nel precedente contributo, si era immaginato che il Governo avrebbe fatto coincidere la platea dei beneficiari della deduzione con la platea dei beneficiari dellindennità di accompagnamento. In questo caso: i) si sarebbe presa in considerazione una misura del numero di persone in condizioni di bisogno, non una misura della quota di bisogno già soddisfatta; ii) ci si sarebbe rivolti a persone giudicate non autosufficienti da una commissione multidisciplinare che applica regole di legge; iii) lintervento della Legge finanziaria si sarebbe potuto leggere come un correttivo rispetto a uno dei limiti dellindennità di accompagnamento (non tenere conto della condizione economica del beneficiario).
Al contrario, la circolare n. 2/2005 dellAgenzia delle entrate stabilisce al proposito dellapplicabilità della deduzione che sarà cura del medico attestare la condizione con una certificazione ad hoc. Questa soluzione individua quindi una platea di beneficiari potenzialmente molto più ampia di quella, già vasta (circa un milione di persone), dei beneficiari dellindennità di accompagnamento.
Il numero dei beneficiari sarà dato dal numero dei beneficiari di indennità di accompagnamento meno il numero di percettori di indennità accompagnamento che non possono comunque permettersi una badante più il numero di non percettori dellindennità di accompagnamento che otterranno una certificazione di non autosufficienza dal medico di medicina generale.
Valutazione della distribuzione dei beneficiari
La stima del numero dei beneficiari non permette poi di determinare in modo univoco il fabbisogno complessivo, poiché lammontare del risparmio fiscale per ogni contribuente dipende dal suo livello di reddito e dalla composizione del nucleo familiare.
Ci sembra allora interessante presentare i risultati di alcune simulazioni della potenziale perdita di gettito per le casse dello Stato, ottenute sulla base di ipotesi alternative circa il numero dei beneficiari e la loro distribuzione. Alla luce dei criteri piuttosto generici per lattribuzione del beneficio già descritti, che lasciano molti margini di incertezza sul numero dei potenziali interessati, abbiamo considerato tre ipotesi alternative:
1) i beneficiari della deduzione sono in numero uguale a quello dei percettori delle indennità di accompagnamento, e sono distribuiti nella popolazione come questi (cioè con probabilità crescenti allaumentare delletà);
2) i beneficiari coincidono con i percettori delle pensioni di invalidità civile;
3) infine, abbiamo considerato il caso in cui a godere della deduzione non sia necessariamente solo linvalido, ma possa essere anche un parente non coabitante. (2) Spesso infatti si ricorre allaiuto di una badante proprio per permettere al non autosufficiente di rimanere nella propria abitazione, che sempre più raramente coincide con quella dei figli. Il figlio può trovare conveniente utilizzare per sé la deduzione se il genitore ha un reddito tanto basso da risultare incapiente.
Secondo i nostri calcoli, effettuati con il modello di microsimulazione tax-benefit del centro di analisi delle politiche pubbliche delluniversità di Modena, costruito a partire dai dati Banca dItalia sui redditi familiari, ricorrerebbero alla deduzione tra le 800mila e il milione di famiglie italiane, con una perdita di gettito Irpef variabile tra i 125 e i 224 milioni di euro.
Questi valori potrebbero risultare significativamente sovrastimati nel caso in cui una quota importante di persone non autosufficienti non fosse in grado di permettersi una badante. Ci sembra comunque importante notare che con alta probabilità la copertura finanziaria prevista dal Governo – 80 milioni di euro – si rivelerà inadeguata.
Forse, la delicatezza e la complessità del problema giustificherebbero analisi più approfondite.
(1) Più precisamente, per una persona sola limporto del beneficio annuo cala progressivamente da 375 a 289 euro al crescere del reddito lordo da 10mila a 26mila euro; cala da 399 a 368 euro al crescere del reddito lordo da 28mila a 32mila euro; si riduce progressivamente da 417 a zero euro al crescere del reddito lordo da 34mila a 80mila euro.
(2) Lindagine campionaria della Banca dItalia fornisce infatti informazioni su alcune caratteristiche dei genitori degli intervistati (età, genere, istruzione, precedenti esperienze lavorative), che non convivono con questi ultimi. Nel caso in cui allanziano si assegni un reddito troppo basso, abbiamo attribuito la deduzione al figlio/a.
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