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Con la flat tax 100 miliardi in meno di entrate fiscali *

Forza Italia e Lega ripropongono l’introduzione della flat tax. Sarebbe una frustata semplificatoria all’ingarbugliato sistema fiscale italiano. Il problema è che le entrate fiscali scenderebbero in modo consistente. Imponendo tagli di spesa o un aumento del deficit.


* Questo articolo è stato scritto prima che fosse pubblicata la proposta ufficiale della Lega Nord sulla Flat tax. Per un commento più dettagliato si veda questo articolo.
 
DUE FLAT TAX PER IL CENTRO-DESTRA
Il tentativo del centro-destra di recuperare consensi passa attraverso una proposta di radicale revisione dell’attuale regime fiscale di tassazione dei redditi personali e di impresa. Mutuando l’espressione inglese, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno parlato dell’opportunità di introdurre una flat tax, cioè di assoggettare i redditi a una sola aliquota (il 15 per cento per Salvini, il 20 per cento per Berlusconi), al posto dell’attuale sistema di tassazione progressiva che prevede quattro aliquote e una giungla di deduzioni e detrazioni. La proposta di Forza Italia include l’istituzione di una “no tax area” per i contribuenti con redditi fino ai 13mila euro, mentre quella della Lega prevede una deduzione di cinquemila euro per ogni residente.
Eliminando la giungla delle deduzioni e detrazioni, la flat tax avrebbe il vantaggio di produrre una drastica semplificazione del sistema tributario e una notevole diminuzione della tassazione. Aliquote più basse potrebbero anche far riemergere fondi oggi detenuti all’estero o nascosti nell’economia sommersa o illegale in Italia. In presenza di una significativa riemersione di capitali in precedenza sottratti al fisco, la riduzione dell’aliquota – nell’intenzione di chi la propone – potrebbe addirittura essere associata a un aumento delle entrate fiscali. I proponenti citano i casi di 38 paesi, il più importante dei quali è quello della Russia del 2001. In questi paesi, la flat tax è stata quasi sempre introdotta senza rilevanti crolli di entrate fiscali. La riemersione della base imponibile ha – o avrebbe – più che compensato la perdita di gettito causata dal calo delle aliquote.
CALCOLI SULLE ENTRATE FISCALI
Nell’Italia che ha smesso di crescere da troppi anni sotto il peso di un carico fiscale intollerabile la flat tax sembra l’uovo di Colombo. Ma le proposte di flat tax non sono state per ora corredate di numeri. Eccone qualcuno usando i dati del 2012.
Lo Stato italiano oggi incassa 163 miliardi dall’Irpef, a partire da cinque aliquote di imposta (23, 27, 38, 41 e 43 per cento) e da un reddito imponibile dichiarato di 800 miliardi di euro. Prima di calcolare la tassa, dal reddito imponibile si tolgono varie voci, la principale delle quali (la cosiddetta no tax area) vale fino a 8mila euro per i lavoratori dipendenti e un po’ meno per le altre categorie di contribuenti. Oltre all’imposta sui redditi personali, c’è anche quella sui redditi di impresa (Ires) che dà entrate per 40 miliardi a partire da aliquote di imposta del 27,50 per cento a partire da redditi societari dichiarati pari a 155 miliardi.
La flat tax al 20 per cento (proposta di Forza Italia) sarebbe da applicare al reddito imponibile netto, cioè calcolato sottraendo dagli 800 miliardi di reddito lordo la parte corrispondente alla no tax area fino a 13mila euro. I dati dell’Agenzia delle Entrate sulla distribuzione dei contribuenti per livello di reddito indicano che poco più del 60 per cento attesta un reddito di 13mila euro o più, mentre gli altri dichiarano meno di quella somma e quindi godrebbero solo parzialmente dello sconto di imponibile. Da un calcolo approssimativo si ricava così che l’entità complessiva delle deduzioni derivanti dalla no tax area a 13mila euro sarebbe di 417 miliardi. L’imponibile Irpef netto sarebbe di 383 miliardi (800 meno 417) che – tassati al 20 per cento – porterebbero le entrate Irpef a 76,6 miliardi, cioè 86,4 miliardi di euro in meno rispetto agli attuali 163. Per i redditi societari, l’aliquota del 20 per cento porterebbe lo Stato a incassare 31 miliardi dall’Ires (0,2 per 155 miliardi), con una perdita di gettito pari a 9 miliardi rispetto a oggi. In tutto, con la flat tax di Forza Italia le entrate da Irpef e Ires arriverebbero a 107,6 miliardi. Verrebbero quindi a mancare 95,4 miliardi di entrate rispetto agli attuali 203 miliardi.
Nel caso della proposta della Lega, i conti sono più semplici. Con 60 milioni di residenti, la deduzione di 5mila euro pro capite porta a una riduzione di reddito imponibile per 300 miliardi di euro, abbassando il reddito imponibile Irpef a 500 miliardi. Le entrate dalla flat tax sui redditi personali sarebbero di 75 miliardi di euro (0,15 per 500) contro gli attuali 163. Se a questi si aggiungono i 23,25 miliardi dell’Ires (da 155 miliardi di imponibile con aliquota al 15 per cento), si arriva a un totale di 98,25 miliardi di entrate complessive. Con la flat tax della Lega mancherebbero cioè 104,75 miliardi rispetto alle entrate attuali di Irpef e e Ires.
Per riassumere, non si sbaglia di molto se si conclude che le proposte di flat tax di Berlusconi e Salvini porterebbero un minor gettito di circa 100 miliardi a parità di base imponibile.
IL RECUPERO DELL’EVASIONE
Come cambierebbero i calcoli se, grazie alla flat tax, davvero emergesse l’evasione e l’erosione come auspicato dai proponenti? L’Italia non è la Russia (né il Paraguay o le Seychelles, gli ultimi paesi ad avere introdotto la flat tax nel 2010-11), e così si possono solo fare congetture. Al momento la stima prevalente indica una cifra variabile tra i 200 e i 230 miliardi di capitali evasi che sfuggono al fisco. Se, ottimisticamente, tutti i 230 miliardi emergessero alla dogana di Lugano e lo Stato italiano potesse dunque tassarli al 20 o al 15 per cento con una maggiorazione, potrebbe arrivare a incassare un massimo di 50 miliardi. Dunque anche nella più favorevole (ma anche irrealistica) delle ipotesi sul recupero dell’evasione, dall’introduzione della flat tax rimarrebbe comunque una perdita di entrate fiscali di almeno 45 miliardi nel caso della proposta Berlusconi e di almeno 55 miliardi nel caso della proposta Salvini. Con ipotesi più pessimistiche sull’efficacia dei piani di rientro dei capitali, la riduzione delle entrate si scosterebbe invece di poco dai 95 o 105 miliardi iniziali.
In conclusione, così come discussa fino a oggi, la flat tax darebbe dunque una frustata semplificatoria all’ingarbugliato sistema fiscale italiano. Ma solleverebbe un’esigenza tutt’altro che marginale di rimpiazzare le entrate fiscali venute meno con rilevanti tagli di spesa oppure con un drammatico aumento del deficit pubblico certamente difficile da spiegare in Europa e alle agenzie di rating.

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39 commenti

  1. AM

    La proposta della flat tax è indubbiamente stimolante, direi anzi un sogno per il contribuente italiano. Sicuramente abbatterebbe l’evasione, ma è necessario tempo per cambiare la mentalità del cittadino avvezzo da anni se non da secoli a vedere il prelevo fiscale come un borseggio e non come un contributo al pagamento dei servizi che si ricevono. In questo lasso di tempo il deficit sicuramente crescerebbe come si legge nell’articolo. Si deve inoltre sottolineare che il “nero” non è solo il frutto di una pressione fiscale elevata (inclusi anche contributi e balzelli di vario genere), ma è anche frutto delle complicazioni della burocrazia. Pensiamo ad es. ad una cosa fra le più semplici come la registrazione di un contratto d’affitto, che pure richiede adempimenti e rispetto dei tempi nella filiera della pratica. Oggi è indispensabile anche la valutazione energetica fatta da un professionista, adempimento che richiede tempo e che genera un costo non trascurabile e non detraibile.

  2. Enrico

    L’esigenza che resta è sempre quella: tagli di spesa. Ma veramente si crede di uscire da questo stato di cose senza un taglio netto alle spese? Sarebbe interessante capire se gli altri Paesi europei comparabili all’Italia (ad es. i piigs) hanno effettuatto tagli di spesa consistente e, in caso affermativo, chiedersi se davvero pensiamo di uscirne senza farlo anche noi….

    • marino

      quel che dice è vero. ma se anche le flat tax fossero due o anche tre (15% fino a 60.000 e 30% oltre i 60.000, con tutti i problemi di incentivi magari con deduzioni per figli a carico) ma fossero omnicomprensive?
      se si riuscisse almeno a far sparire l’IRAP che è il male assoluto e prescinde dal reddito?
      leggo sopra un commentatore di lavoce che crede che “la tassazione è a circa il 43%” ma questo è falso. solo uno che non lavora può affermarlo. quella è la sola aliquota sul reddito ma questo viene eroso (oltre che dai contributi previdenziali) tall’innumerevole numero di imposte, non proporziali, che ciascun cittadino paga: l’IVA come consumatore finale inciso, il bollo auto, le imposte di registro, le tasse sugli interessi in conto corrente (capitail gain! haha! fa ridere solo il nome), gli oneri fiscali in bolletta sul consumo di gas ed elettricità, le accise sulla benzina, il contributo unificato per i.c.d. servizio giustizia. tutto queste tasse/imposte dovrebbero sparire, tranne l’IVA giocoforza, perché sono inique ed ingiuste e sono la prima fonte di sostentamento della corruzione pubblica e non già di servizi.

  3. pierpaolo

    E’ stato valutato l’impatto delle diverse ipotesi di flat tax sulle entrate indirette, in particolare sul gettito IVA?

  4. EzioP1

    La bufala del giorno. Tasse ridotte al 20% o anche meno per tutti. Considerato che oggi la tassazione è a circa il 43% ed è progressiva in relazione al reddito – chi ha di più è tassato di più -, chi va in giro affermando questa ciclopica riduzione dovrebbe anche dire come fa a giungere a questo risultato. Certamente ci sono delle possibilità di riduzione delle tasse, ma per raggiungere il risultato propagandato bisogna “trasformare sostanzialmente” lo stato attuale. Salvo che non si pensi ad una operazione di banale immagine chiamando “contributi sociali” ciò che prima erano “tasse”, oppure trasferire buona parte delle tasse da dirette a indirette, ovvero direttamente sui prodotti con ovvio aumento dei prezzi, o qualcos’altro ancora. Lasciando a parte l’escamotage solo linguistico e quello del voltagabbana da dirette a indirette, gli altri modi per ridurre le tasse dovrebbero riguardare la lotta all’evasione e la riduzione delle spese per i servizi riducendo il budget della spesa pubblica. In ogni caso, salvo l’infelice trovata linguistica e quella del trasferimento ai prodotti, per giungere allo spettacolare 20% qualcosa si deve fare. Chi propaganda il 20% se non dice chiaramente cosa, quando e come intende raggiungere il risultato si presenta più come politico da fiera paesana che non come un politico dello stato.

  5. Giorgio

    Non ci sono solo i patrimoni portati in svizzera, ma anche i redditi non dichiarati, che secondo bankitalia vale 490 miliardi.
    Quindi l’imponibile passerebbe da 800 miliardi a 1290 (+61%) e probabilmente molti di coloro che oggi risultano poveri per l’agenzia delle entrate sarebbero in realtà ricchi ed andrebbero al di sopra della soglia di esenzione/detrazione. Considerando questi due effetti, e che il 20% potrebbe essere ritoccato al 25 o 30% senza che la flat tax diventi sconveniente per nessuno rispetto al sistema attuale, direi che ci sono buoni margini per farla funzionare, se uno ci crede e non cassa a priori l’idea solo perché proposta dal Berlusca…

    • bob

      ..aldilà di chi la propone come saggiamente sottolinea Giorgio, l’ ipotesi dovrebbe far riflettere e quindi dovremmo porci tutti delle domande. Credete che questo attuale sistema possa andare avanti? Io credo di no, perchè crollerà sotto due pesi insopportabili: pensioni e ammortizzatori sociali! Le prime sono un processo irreversibile demografico, i secondo sono la chiusura di aziende e attività commerciali e professionali. Oggi la pleteora enorme dei burocrati non si rende conto che il mondo è stato stravolto da una rivoluzione che si chiama Internet che ha innescato meccanismi fino a ieri impensabili. Andare a Londra nei primi anni ’60 voleva dire emigrare cioè partire con la valigia di cartone essere salutati dai parenti con i fazzoletti al vento, oggi andare a Londra è più facile e più comodo e più conveniente che andare da Milano a Roma. Cosa vuol dire? Vuol dire che quello che non si può fare qui si può fare altrove con un biglietto aereo da 50 euro. Se ha Londra una srl si fa con 300 euro e 15 minuti si capisce che noi siamo messi male, dove una srl costa 3000 euro, 2 mesi di tempo e la presenza di un “ciambellano medioevale” con tanto di mantello e feluca. Per chiudere la proposta deve essere valutata, magari portando l’aliquota oltre il 20% ma inserendo soprattutto un fattore mentale e di costume che è quello di sapere cosa mi costa fare il parrucchiere all’ inizio di Gennaio.Quindi pago e inizio a lavorare per creare benessere per me e per i miei dipendenti

  6. Roberto

    Premessa: visti i personaggi che vogliono introdurre questa flex tax si capisce fin dall’inizio l’impraticabilità della proposta.
    Comunque la flex tax può essere una buona proposta se ha delle aliquote adeguate, ben più alte rispetto al 15/20%.
    Secondo me una tassazione unica sulle persone fisiche al 40%, con una deduzione di 10mila euro sul reddito lordo di ogni contribuente, sarebbe interessante da analizzare a livello di gettito.
    Alla semplificazione verrebbe così garantita una progressività dell’imposta, senza impattare sui conti pubblici.
    Sulla tassazione delle imprese invece si potrebbe stabilire un percorso di riduzione dell’ires nel giro di qualche anno, ad esempio con una riduzione di 2,5 punti percentuali ogni 2 anni si può passare dal 27,5% odierno fino al 20% in 8 anni, un sistema simile a quello inglese.
    Questo permetterebbe di verificare ad ogni abbassamento la sostenibilità della proposta.

    • Roberto

      Correzione: “dal 27,5% odierno fino al 20% in 6 anni”, non 8 anni come scritto nel commento precedente.

  7. Le

    Pensavamo di averne abbastanza di certi affabulatori, ma dopo un po’ rispuntano come funghi.
    E ancora più virulenti di prima.

  8. jacopo

    domanda di tipo giuridico: non è anticostituzionale una tassa non progressiva al reddito ?

    • AM

      La costituzionalità riguarda la progressività dell’intero sistema fiscale e non quella di un singolo tributo. Già oggi abbiamo in Italia alcuni tributi che non sono progressivi, ma proporzionali e la Costituzione della Repubblica non è violata

  9. Sean Barese

    Buonasera,
    Pur apprezzando la chiarezza dell’articolo, ritengo che non fosse necessario dedicare tanto spazio a una proposta così sconclusionata.
    Lavoce – ahimè – è un portale letto, per la grande maggioranza, da persone le cui conoscenze in materia economica sono almeno tali da consentire di classificare la proposta per quello che è.

    • Giovanni Teofilatto

      La maggiorazione delle entrate di spesa pubblica sono una condizione di efficienza del sistema di diversificazione del rischio di portafoglio finanziario. In altre parole una flat tax è necessaria per aumentare la spesa pubblica intesa come crescita della massa monetaria di inflazione di aspettative di incertezza volte ad aumentare l’effetto leva della politica fiscale e finanziaria anche quella dei mercati borsistici tale da garantire una maggiore concorrenza tra i soggetti economici di natura non speculativa di breve ma condizione sufficiente di lunga durata: la crescita economica intesa come sviluppo del. P.I.L..

    • paola urso

      Perchè perdere tempo ? E’ evidente che la proposta ha solo un intento politico, suona bene in questa continua campagna politica, è chiaro che non ci sono i soldi e bisogna ridurre i servizi per il cittadino, che sono l’unica cosa che permette a quelli a basso reddito di sopravvivere senza un abbrutimento eccessivo, è giusto che le tasse siano progressive e che chi ha di più contribuisca maggiormente. Sono storie che abbassando l’aliquota emerge l’evasione, chi evade lo fa perchè può farlo , punto! E’ altresì verso che bisognerebbe semplificare il sistema , facilitando il pagamento delle tesse per le piccole attività a modesto reddito e trovando meccanismi di indagine e punitivi per recuperare l’evasione di un certo valore . Si può fare ma nessuno lo vuole fare , perchè è inutile quasi dirlo ma il pesce puzza dalla testa.

    • Celso Saresani

      D’accordo. smettiamola di prendere sul serio proposte incostituzionali e che niente hanno a che fare con la ‘democrazia. delle imposte’.
      Scriveva Luigi Einaudi sul «Risorgimento liberale» del 24 novembre 1945
      «…è democratica quella imposta la quale chiede al contribuente provveduto di un dato reddito o di un dato patrimonio una imposta proporzionatamente più gravosa di quella fatta pagare a chi ha reddito o patrimonio minore o meno gravosa di quella fatta pagare a chi ha reddito o patrimonio maggiore. Se a chi ha 100 si chiede il 10%, a chi ha 99 si chiederà ad esempio, solo il 9,99% e a chi ha 101 si chiederà il 10,1%. Le cifre sono qui messe solo per via di esempio; ché spetta al legislatore decidersi per la scala crescente o progressiva 9,99, 10 e 10,01 ovvero 9, 10 od 11 ovvero 8, 10 e 12 ovvero qualche altra ancora della infinita varietà di scale che la mente umana può escogitare…»

  10. Perchè non agire affinchè si attui il principio progressivo sulla cpacità contributiva in base all’articolo 53 della Costituzione?
    E poi, la flat tax è sperequativa comunque e non progressiva. La percentuale fissa su redditi diversi favorisce la disponibilità su redditi alti e penalizza la disponibilità di quelli bassi, come il solito. Assieme per un sistema fiscale equo rifacendoci ai Padri costituenti e alla nostra legge fondamentale. Se la sofferenza ha ispirato loro perché sulla sofferenza non dovremmo comprenderne lo spirito di autentica democrazia appropriata all’equità e ai diritti.

  11. 100B

    ci si ostina a voler curare il tumore con l’omeopatia. Bisogna agire pesantemente contro l’evasione e il debito pubblico. Il sistema fiscale va bene così come è. Se il gettito fosse sul reale imponibile ( o su qualcosa che ci si avvicina) si potrebbero ridurre tutte le aliquote di 5 punti e mantenere la stessa “democrazia fiscale”.
    Fino a quando non ci sarà certezza della pena, una pena forte e deterrente per chiunque a non evadere non ne usciremo mai.

  12. Claudio

    AVETE RAGIONE MINOR GETTITO DI 100 MiLIARDI MA A PARTE IL PRESUNTO RECUPERO DI PARTE DELL’EVASIONE, AVETE OMESSO DI DIRE ALLA GENTE LA COSA PRINCIPALE! OVVERO CHE RIPARTIREBBE L’ECONOMIA PERCHE’ I 100 MILIARDI MANCANTI ANDREBBERO ALLE IMPRESE ALLE FAMIGLIE CHE TORNEREBBERO LE PRIME AD ASSUMERE LE SECONDE A SPENDERE !! QUESTA È UN’OMISSIONE DELITTUOSA E FUORVIANTE DELLE PERSONE CHE VI LEGGONO. In maniera più specifica, dal vostro articolo si desume che la flat tax viene proposta al solo fine di recuperare capitali occulti mentre È l’unica mossa per far ripartire l’economia.

  13. Per controbattere le due proposte di flat tax bisognerebbe però precisare alcune cose: se fosse abolita la “giungla” delle deduzioni, l’imponibile aumenterebbe oltre gli 800 miliardi; e se fossero abolite le detrazioni d’imposta, il gettito IRPEF salirebbe ulteriormente. Inoltre non è detto quanto potrebbe fruttare l’emersione dei redditi evasi in Italia, oltre al rientro di quelli dall’estero. Questi ultimi darebbero una imposta una tantum o costante nel tempo? In ogni caso siamo nel campo delle speranze, se non della propaganda; penso però che questi argomenti siano da trattare senza pregiudizi politico-ideologici e non da liquidare per la loro provenienza. In questo senso l’articolo è molto interessante e utile.

    • bob

      “In ogni caso siamo nel campo delle speranze”. No siamo sull’orlo della disperazione! Qui ( sentite l’ intervista con Mentana del sindaco sx Emiliano) 4 regole folli hanno completamente ingessato il giro economico, ma la cosa assurda e folle che allo Stato non hanno portato nulla se non contenziosi. Dire ho fatto una multa da 1 miliardo non dice nulla se poi non la riscuoti. Le banche non stanno facendo gli atti su mutui incagliati di oltre 5 anni perchè il mercato è completamente fermo. Dalla gente puoi pretendere rigore solo quando sei efficiente, snello e ragionevole. A Roma in certi quartieri l’ufficiale giudiziario non va più neanche con i Carabinieri

    • mario

      Concordo pienamente con te Enrico, non sono di area lega o fi. ma credo che ci sia bisogno di una analisi a 360°

  14. salvatore di cesare

    Se anche si prendessero per buoni i dati indicati dall’articolo, dove’ lo scandalo? Ma non si e’ detto che abbiamo la piu’ alta % di tassazione in europa in rapporto al Pil? Ma da bravi economisti bocconiani perche’ non ci dicono anche l’effetto moltiplicatore che 50 o 100 miliardi di minori imposte avrebbero sul pil, sul conseguente aumento del gettito fiscale e sull’ aumento dei consumi e dell’occupazione?

  15. Antonio Scialà

    La stima di 800 mld di base imponibile IRPEF credo sia desunta dai dati sulle dichiarazioni forniti dal Dipartimento delle Finanze. Tuttavia, tali dati non comprendono la base imponibile derivante dai redditi da lavoro dipendente e pensione dei contribuenti che non compilano il 730 o l’Unico. Una perdita di gettito credo ci sarebbe comunque, ma di portata più limitata. Con questo non difendo la proposta che ovviamente ha molte altre controindicazioni (oltre alla perdita di gettito).

  16. nicolas

    Un prelievo effettivo sull’utile sopra il 65 % (imposte dirette, indirette, tasse, contributi previdenziali, ecc) viziato ancora di più da una miriade di costi non deducibili, la restrizione della circolazione del contante (perché così fa l’europa, perché c’è la lotta al terrorismo, ecc) in piena recessione economica, non esalta le sperimentazioni dei grandi professioni sulla realtà di sopravvivenza, dopata anche questa da una moltitudine di sussidi per ‘’addolcire’’ proteste (che invece sarebbero utili per scardinare l’attuale modus operandi) non deve far dimenticare che l’art. 9 della Costituzione pone la tutela del paesaggio, invece qui, in Italia, alla prima pioggia, si contano le vittime causate dall’incuria e trascuratezza dell’amministrazione pubblica.
    Ci sono due domande che mi girano per la mente a cui vorrei che qualcuno rispondesse:
    1) Si può considerare libero un cittadino che versa oltre il 65 % di imposte sul suo utile ?
    2) Ma dove finiscono veramente tutti i prelievi ?

    • Amegighi

      Contributi previdenziali: tasse ??
      Crede di che in America alla fine, paghino poi meno in percentuale sul reddito, se tiene conto dei contributi previdenziali (per non parlare della Sanità) ?
      Credo che l’articolo abbia, oltre agli altri, un preciso pregio: su questi argomenti ci troviamo spesso a parlare e discutere senza tenere realmente conto dei dati e dei numeri.
      Ricordo che tempo fa scrissi direttamente ad un Deputato della Lega, oggi Sindaco di una città, per capire esattamente come sarebbe funzionata la nuova tassa unica comunale fatta approvare dal suo partito. Essendo Deputato della mia circoscrizione, scrissi, credo sia corretto informi un suo potenziale elettore degli eventuali benefici di una legge che lo vedeva firmatario.
      Mi rispose gentilmente, ma senza fornirmi alcuna indicazione quantitativa, nè alcuna simulazione come quella affrontata nell’articolo. Un bel modo per non dire niente, nè assumersi alcuna responsabilità.

    • Giovanni Teofilatto

      Inflazione finanziaria.
      L’inflazione reale dei prezzi di borsa sono crescenti con le aspettative di uno scoppio di una qualche forma di bolla speculativa dati gli effetti leva degli asset finanziari di flussi di cassa crescenti in dinamiche di scarso indebitamento privato per le operazioni sul mercato aperto e, pubblico, data la scarsa spesa pubblica e delle operazioni di intervento diretto dello Stato nell’economia in termini di partecipazioni di proprietà di sviluppo di lungo periodo.

    • mario

      Bella domanda! Credo che se si riuscisse a saperlo tantissimi, ma proprio tantissimi enigmi sarebbero risolti.

  17. Fabio

    Pura propaganda politica! Per come siamo messi (casse vuote) è una soluzione non percorribile, se si recupera un po’ di memoria storica si può tenere presente che Forza Italia è stata al governo più volte, anche con maggioranze importanti, ma non riuscii nemmeno ad abbassare l’IRAP. L’articolo de lavoce.info è perfetto per ragionare accademicamente su una determinata soluzione fiscale, ma che la stessa possa rilevarsi percorribile in Italia è quasi fantascientifico, in primis per la bassissima educazione fiscale degli italiani e per il livello di corruzione e malaffare nel Paese. Vorrei ricordare anche le clausole di salvaguardia presenti nella Legge di stabilità: aumenti IVA dal 22% al 25,5% e dal 10% al 13%. Detto questo credo ci sia pochissimo altro da aggiungere.

  18. Antonio

    Tutto giusto con una piccola annotazione. Il calo delle tasse aumenta il reddito disponibile di famiglie e imprese, quindi del reddito imponibile. I tagli alla spesa pubblica hanno il pregio di “levare” dalle mani dei ladri di stato e di coloro che li usano in maniera inefficiente, risorse da destinare ad investimenti produttivi. La ricchezza la devono produrre le imprese, cioè i cervelli degli innovatori! I politicanti da strapazzo, cioè lo stato con la s minuscola deve limitarsi a creare un sistema con poche e chiare regole che favorisca l’intrapesa umana. in Italia, fino ad ora, è l’esatto contrario. i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Aumento della povertà che alla lunga porterà alla sollevazione popolare, stante l’incapacità del sistema Stato ” CORROTTO” di riformare se stesso. Sono concetti di una semplicità disarmante.

    • principi3

      Lo Stato e’ corrotto ne più ne meno dei suoi corruttori, una larga parte di ” imprenditori” vivacchiano bene in questo mercato “solidale” di reciproci favori…

  19. LUIGI lUPO

    Nell’articolo si citano le 5 aliquote attuali,ma come tutti, non si fa notare che in realtà le aliquote sono 4 in quanto quella del 38% è fittizia in quanto il reddito da 28.000 a 55.000 in realtà è assoggettato al 41 % mentre quello da 15.000 a 28.000 paga il 30% e non il 27%. Questo succede perchè da 15.000 a 55.000 salendo il reddito diminuisce la detrazione di un 3% circa, con scostamenti tra dipendi, pensionati e over 75enni.

  20. Piero

    Abbiamo la spesa per la pubblica amministrazione più alta della Germania del 10%, basta ridurla con le spese standard, lotta agli sprechi e tagli lineari, avremo un risparmio di 70 miliardi, si possono ridurre le imposte.
    Perché non viene fatto?

  21. principi3

    Una domanda che mi pongo, da sprovveduto in materia: Ma non sarebbe possibile procedere ad una progressiva detassazione degli utili aziendali (pre-tax. Profit). aumentando nel contempo e di molto la tassazione sui dividendi, cioè sulla parte
    cheviene sottratta all’investimento aziendale?..così si favorirebbe anche l’autofinanziamento dell’azienda…

  22. Domenico

    Una Flat Tax potrebbe funzionare, come anche altre iniziative virtuose, se, e solo se venissero supportate da buone e valide riforme per il popolo italiano, e non per una parte di esso. Una nazione può essere vista come un’accolta di risorse disponibili, oppure, un insieme sistemico di risorse adeguatamente correlate tra loro. Purtroppo i politici italiani non hanno la capacità di vederle in questa maniera “la cosa richiederebbe un intelletto superiore”, mentre la nazione ha un vero bisogno di essere gestita come un insieme sistemico e strettamente correlato di risorse in grado di agire ad unisono. … Beh! Ogni nazione si tiene i politici che si merita …
    Per questo dico che la FLAT TAX è solo slogan per prendere in giro il popolo italiano in campagna elettorale.

  23. luca

    Ma calcolate anche bambini e disoccupati come soggetti passibili di irpef ?
    “..Con 60 milioni di residenti, la deduzione di 5mila euro pro capite porta a una riduzione di reddito imponibile per 300 miliardi di euro…”
    Rifate i calcoli

    • Giovanni Teofilatto

      Legge dei Sussidi: Una capitale finanziaria esige un saggio di sfruttamento per le opere di buona condotta morale. In altre parole le marginali di profitto sono no-tax area se incremento di prodotto in termini di merci di lavoro passato accumulato garanzia di produzioni illimitate future producono un’inflazione di beni.

    • Cristian Perniciano

      Credo si possano sovrapporre residenti e deduzioni nel momento in cui ognuno porta con sè questo “capitale” e può dedurlo ovvero farlo portare in deduzione a qualcun altro. Per cui io e mia moglie abbiamo un figlio, il quale “vale” 5000 euro di deduzione. O magari vale di più, e 5000 euro è la media che tiene conto anche degli incapienti che non possono “addossare” a nessuno l’ipotetica deduzione.

    • francesco daveri

      Abbiamo rifatto i conti alla luce della proposta ufficiale della Lega Nord nel pezzo “Ecco il dettaglio dei conti sulla flat tax”. La proposta commentata nell’articolo era stata presentata in Tv in varie occasioni dal segretario della Lega. Anche a noi sembrava un’idea strana ma del resto in politica c’è chi propone il reddito di cittadinanza (di cui una deduzione di 5000 € sarebbe stata una versione). Peraltro anche escludendo una parte degli incapienti (non fare la dichiarazione non vuol dire avere reddito zero) i numeri non si sarebbero discostati di molto dai 100 miliardi del titolo. I 100 miliardi sono poi una buona stima per la Flat tax di FI.

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