E’ difficile valutare la partecipazione alle primarie nazionali. Tuttavia, si può provare a calcolare quale percentuale del proprio elettorato potenziale i diversi candidati siano riusciti a chiamare alle urne. Si scopre così che Prodi, nonostante il successo indiscusso in termini di preferenze ricevute, ha mobilitato solo il 24,16 per cento dei suoi elettori potenziali. Meglio di lui ha fatto lo “sconfitto” Bertinotti, con quasi il 34 per cento. Se poi i calcoli si fanno sugli elettori delle Europee, il vero trionfatore è Mastella, con oltre il 45 per cento. Il 16 ottobre 2005 si sono svolte le primarie per scegliere il candidato premier del centrosinistra. Un confronto difficile In realtà, valutare il dato sulla base di esperienze simili è molto difficile. Chi ha vinto? I risultati della consultazione hanno attribuito a Romano Prodi un successo indiscusso: 74,1 per cento delle preferenze. Questo successo, che ha prodotto immediate conseguenze in termini di future strategie elettorali, resta certamente il dato politico più rilevante. Tuttavia, come emerge dai dati riportati nella tabella 1, Prodi è riuscito ad attrarre solo il 24,16 per cento del proprio elettorato potenziale. Fausto Bertinotti, uscito “sconfitto” dalla consultazione, è riuscito a chiamare alle urne il 33,79 per cento del proprio elettorato potenziale, quasi il 10 per cento in più. Un risultato atteso dalla teoria, in base alla quale le primarie mobilitano maggiormente gli elettori che più si identificano in un candidato o più “estremi”. Tabella 1 Politiche 2001 Candidati alle primarie Voti conseguiti alle primarie Voto % conseguito alle primarie % di elettorato potenziale mobilitato DS 6.151.154 Prodi 3.182.686 74,1 24,16 MARGHERITA 5.391.827 GIRASOLE 805.340 PdCI 620.859 SVP 200.059 Totale 13.169.239 PRC 1.868.659 Bertinotti 631.592 14,7 33,79 Lista Di Pietro 1.443.725 Di Pietro 142.143 3,3 9,84 Mastella 196.014 4,6 Pecoraro Scanio 95.388 2,2 Scalfarotto 26.912 0,6 Panzino 19.752 0,5 Schede bianche 7.583 0,1 Schede nulle 9031 0,2 Contestate 48 Totale centro sinistra 16.481.623 Totale elettori 4.311.149 100 26,15
Vi ha partecipato il 26,15 per cento dellelettorato potenziale dello schieramento, ovvero circa un elettore su quattro (vedi tabella 1). È sembrata una quota molto elevata, specie se confrontata con i sondaggi pubblicati dalla stampa prima della consultazione, secondo i quali era intenzionato a recarsi a votare solo il 13 per cento dellelettorato di centrosinistra.
Negli Stati Uniti, le elezioni primarie sono indette sia per la scelta del candidato presidenziale sia per quella dei candidati al Congresso, ma si svolgono con modalità diverse nei diversi Stati. E il livello di partecipazione elettorale è estremamente basso rispetto a quello della maggior parte delle democrazie occidentali. La media del 48 per cento nelle elezioni presidenziali si abbassa dai dieci ai trenta punti percentuali nelle elezioni di Midterm e nelle primarie. Il confronto con le primarie statunitensi, quindi, è poco significativo.
In Italia, le primarie su scala nazionale hanno costituito una novità assoluta. Il precedente più importante sono state le primarie del 16 gennaio 2005 in Puglia per la scelta del candidato presidente regionale: vi aveva partecipato il 7,4 per cento dellelettorato potenziale di centrosinistra.
È difficile valutare la partecipazione alle primarie nazionali anche rispetto alle aspettative teoriche secondo cui il livello atteso di partecipazione in consultazioni del genere è basso. Tali aspettative presuppongono infatti una concezione strumentale della partecipazione. Se si considera il carattere essenzialmente simbolico della consultazione del 16 ottobre, in cui non era in gioco una scelta tra candidati egualmente competitivi, si può plausibilmente ipotizzare che tra coloro che si sono recati alle urne, pochi o tanti, sia prevalsa la volontà di “esprimersi”.
Naturalmente si tratta di una semplificazione. I calcoli effettuati sono alquanto rozzi, dato che non tengono conto della possibilità di flussi interni al centrosinistra né della possibilità che una quota, anche marginale, di elettori del centrodestra abbia votato strategicamente per candidati diversi da Prodi.
Le percentuali sono state calcolate considerando la base elettorale delle politiche del 2001. Sottostimano pertanto il risultato di Prodi (la base elettorale includeva lUdeur) e non consentono di valutare il potenziale di attrazione di altri candidati, ad esempio Clemente Mastella.
Se invece si assume come base elettorale il numero di elettori delle recenti elezioni per il Parlamento europeo (vedi tabella 2), i dati risultano falsati perché i livelli di partecipazione alle europee sono molto più bassi, specie per i partiti maggiori. Tuttavia, sulla loro base, si può affermare che il trionfatore delle primarie in termini di mobilitazione è stato Mastella, che è riuscito a portare alle urne il 45 per cento di elettorato potenziale. Mentre il successo di Antonio Di Pietro può considerarsi solo parziale.
Lottimo risultato di un candidato centrista come Mastella è solo apparentemente in contrasto con quello di un candidato più “estremo” come Bertinotti, se si considera il forte radicamento territoriale dellUdeur e la popolarità locale del suo leader.
Tabella 2
Europee 2004 | Candidati | % di elettorato potenziale mobilitato | ||||
Uniti nell’Ulivo | 10.119.909 | Prodi | 28,80 | |||
PdCI | 783.710 | |||||
SVP | 146.252 | |||||
Totale | 11.049.871 | |||||
PRC | 1.971.700 | Bertinotti | 31,98 | |||
Verdi | 802502 | Pecoraro Scanio | 11,86% | |||
Lista Di Pietro | 694.963 | Di Pietro | 20,40% | |||
Udeur | 420.089 | Mastella | 45,34% |
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raffaello morelli
gli esami come questo, condotti seriamente in sede tecnica, confortano la conclusione (si possono vedere vari passaggi sul nostro sito http://www.liberali.it) che non si può davvero fondare sul presunto grande successo del candidato Prodi la presunta grande richiesta degli elettori della Primaria2005 dell’Unione di ritrovarsi nell’Ulivo (che dell’Unione non può che essere una parte, da sola inadeguata per vincere e per governare)