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MA IL GUARDIANO DOV’E’?

Molti risparmiatori hanno sicuramente perso soldi e qualche speculatore ha guadagnato sul titolo Alitalia negli ultimi dieci giorni. Presentiamo un grafico dell’andamento dell’azione in borsa, con improvvisi “strappi” al rialzo e al ribasso in corrispondenza di prese di posizione dell’offerente ufficiale Air France-Klm e dei “rumors” su ipotetiche offerte rilanciati da Berlusconi. La Consob può fare di più?

E’ con un palpabile senso di disagio che i vertici di alcune fra le maggiori società italiane hanno dovuto smentire o rilasciare un “no comment” davanti alla notizia di una loro partecipazione a una cordata per rilevare Alitalia, annunciata dal candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi. Disagio perché tutti i chiamati in causa, da Mediobanca all’Eni, da Benetton a Ligresti, sanno che esistono regole molto stringenti sulla comunicazione finanziaria e che le dichiarazioni in libertà fanno molto male al mercato. Come si fa a parlare negli ambienti internazionali di piazza finanziaria italiana quando su questa piazza ci sono politici che annunciano improbabili assetti di società quotate, mettono sul piatto famiglia e figli, alludono a elenchi “riservati” di imprenditori interessati, smentiscono, si dicono fraintesi…  Intanto il mercato va dietro a tutte le voci, si compra e si vende a prezzi che viaggiano sulle montagne russe, come mostra il grafico allegato.
E’ in queste circostanze che ci giochiamo la reputazione nella comunità internazionale degli affari. Eppure il mercato un guardiano ce l’ha, si chiama Consob e ha i poteri –in questi casi- di intervenire su chiunque, con audizioni, richieste di chiarimenti al pubblico, sanzioni amministrative e denunce all’autorità giudiziaria. “La Consob ha avviato un accertamento”, si legge sulle agenzie del 20 marzo. Martedì 25 marzo, dopo tre giorni di borsa chiusa per le festività pasquali, il presidente dell’Autorità, Lamberto Cardia, conversando con IlSole-24 Ore si appella –in termini generici- ai politici perché rispettino le regole del mercato. “L’obiettivo della Consob”, spiega, “è di assicurare la parità di informazione a tutti gli operatori. E in questi giorni si rischia di violare questo principio”. Parole molto prudenti (Il “rischio” si è probabilmente già realizzato), così come appare più che prudente l’annuncio contenuto in un take di agenzia del 27 marzo: “La Consob ha messo in atto un attento monitoraggio della situazione Alitalia e ha effettuato quelli che ambienti della Commissione definiscono interventi di competenza”. Il mercato desidera vedere questi interventi.

Figura 1 – Andamento del titolo Alitalia sul mercato

N.b Le aree verdi indicano i periodi di sospensione del titolo dalle contrattazioni.

Figura 2 – Titolo Alitalia al netto dell’andamento dell’indice di mercato

Grafico e ricerca a cura di Pietro Biroli e Ludovico Poggi

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10 commenti

  1. Paolo Rossi

    Si è già visto in passato (mi riferisco all’intervento di Beppe Grillo all’assemblea dei soci Telecom Italia) come la Consob abbia spesso un approccio molto discutibile alla tutela degli interessi degli investitori. Il sospetto molto concreto è che vi siano sempre alcuni investitori (pochi e ben conosciuti) molto più uguali degli altri (tanti). A quando una Consob europea? Con il nostro sistema di selezione della classe dirigente il minimo che ci si possa attendere è che chiunque arrivi a certe posizioni lo fa solo per meriti "politici"… inevitabile poi che le decisioni prese da tali dirigenti siano "polarizzate". Ritengo che l’unica nostra possibilità di salvezza consista in organismi di sorveglianza comunitari con reali poteri di rimuovere i dirigenti respondabili in caso di evidenti derive rispetto alle leggi e/o normative in vigore. Paolo Rossi

  2. Massimo GIANNINI

    In un altro paese tutto ciò non sarebbe forse successo perché la regola sacrosanta é che in ogni caso le comunicazioni "importanti" riguardanti una società quotata si fanno a borse chiuse. Strano che né Berlusconi né Spinetta né la Consob lo sappiano. Arrivare a parlare di aggiottaggio o insider trading é già un passo successivo.

  3. franco tomasello

    Quando l’ideologia "gioca in borsa".

  4. Eugenio Cuomo

    Il vero fatto gravissimo è che non si sia sospesa la quotazione dal momento in cui è iniziata la trattativa con Airfrance. Era facile prevedere che una trattativa complessa e lunga con il coinvolgimento dei sindacati avrebbe portato ad altalena delle quotazioni in base a semplici notizie od indiscrezioni sull’andamento delle discussioni in corso. E questo indipendentemente dal successivo intervento di Berlusconi.

  5. DD

    Trovo assurdo come un canditato premier possa fare certe dichiarazioni, soprattutto in piena campagna elettorale, ma quello che mi lascia più perplesso è che nessuno glielo impedisca o quantomeno chieda spiegazioni a riguardo, almeno per ora. Il titolo Alitalia ha subito delle oscillazioni impressionanti, è forse da maligni pensare che queste siano servite a speculazioni da rumors magari proprio da parte dei diretti interessati? Una sorta di ultimate gain su un titolo con rischi elevati e con basse prospettive di rialzo visto lo scudo politico e sindacale alla proposta di Air-France? Alitalia oltretutto è stato trasformato in uno strumento da campagna elettorale con argomentazioni poco concrete e molto "populiste". La politica investe pesantemente il mercato, in una situazione già particolarmente delicata per la società "di bandiera". E intanto il titolo si presta bene a balzi e cadute dell’ultimo minuto in barba a qualsiasi trasparenza di mercato, dando un ulteriore bella immagine dell’Italia nel mondo. E i piccoli risparmiatori sono come al solito quelli maggiormente danneggiati.

  6. Luigi De Romanis

    Ma in che Paese viviamo? Perchè qualcuno può essere autorizzato a violare apertamente le leggi e regole di diritto e pretendre, al temo stesso si vinvere le elezioni, senza che ciò che un’ondata di proteste e di indignazione da parte dei cittadini tutti, e uno tra i pochi che ricorda che certi comportamenti costituiscono un illecito viene deprecato e bollato come "giustizialista" e quindi non ascoltato? Mi auguro che Consob e Pretura di Roma facciano qualcosa!

  7. Rossella

    Oggi Berlusconi ha affermato che “non aver tolto Alitalia dalla Borsa è stata una cosa folle”. Ma cosa significa?

    • La redazione

      Non mi risulta che ci sia mai stata una proposta di "delisting", cioè di ritiro dal listino di borsa del titolo Alitalia. Se qualcuno avesse voluto offrire una via d’uscita agli azionisti, avrebbe dovuto lanciare un’Opa e poi procedere al delisting. Non poteva, però, farlo lo Stato -azionista di maggioranza della società- nazionalizzandola dopo averla privatizzata. C’è da chiedersi chi altri avrebbe potuto fare un’operazione del genere.

  8. luigi zopoli

    Intanto in Italia di mercato non c’è che una parvenza ed in ogni caso i controllati nominano i controllori. Continuiamo a nasconderci che al di là di ogni altra considerazione c’è un conflitto di interessi in capo a Berlusconi che stavolta mette in campo i suoi figli oltre a straparlare ed a "mettere in mezzo" aziende ed istituzioni di cui millanta l’interesse puntualmente smentito. Sarà perchè Berlusconi apprezza Tremonti e ne segue i concetti applicando i "valori" di cui lo stesso Tremonti parla nella sua ultima "opera". Non siamo ben messi! Proprio no! Luigi Zoppoli

  9. Giuseppe Salmè

    Rileggo la puntuale ricostruzione fatta da Roberto Ceredi sull’andamento dell’azione Alitalia in borsa nei primi giorni del mese di marzo scorso, improvvisi strappi al rialzo e al ribasso in corrispondenza di rumors fatti circolare in quei giorni. Questo è un tipico esempio di aggiottaggio. Chi si arricchisce in danno del parco buoi? In danno di migliaia di piccoli risparmiatori che oggi si ritrovano con carta straccia fra le mani. E’ questa l’indagine che va fatta.

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