Qual è il profilo degli eletti della XVI legislatura? Alla Camera ci sono più donne: il 22 per cento contro il 17 per cento della precedente. Nel Pd arrivano al 30 per cento. L’età media scende a 50 anni, cresce in particolare la quota degli under 40, grazie soprattutto agli eletti della Lega. Relativamente stabile la composizione della Camera per titolo di studio grazie ad un effetto di composizione dei nuovi entranti.
Alla luce dei risultati elettorali, lavoce.info analizza le principali caratteristiche di coloro che entreranno alla Camera, con particolare attenzione alletà, al titolo di studio e alla quota di donne. Di seguito, si riportano i risultati per i cinque maggiori partiti e si confrontano con quelli della XV legislatura.
ETÀ, SESSO E STUDI
La nuova legislatura presenta una più alta percentuale di donne: il 22 per cento rispetto al 17 per cento della precedente. Se guardiamo ai singoli partiti, le donne del Pd sono circa il 30 per cento, contro il 6 per cento dellUdc. Le nostre precedenti stime si sono dunque rivelate realistiche.
% Donne | % Uomini | |
XV Lgs | 17 | 83 |
XVI Lgs | 22 | 78 |
IDV | 11 | 89 |
PDL | 20 | 80 |
Lega Nord | 17 | 83 |
PD | 30 | 70 |
UDC | 6 | 94 |
E come avevano già anticipato le nostre stime, letà media dei deputati scende a 50 anni, grazie allingresso di molti giovani della Lega. Il grafico sottostante illustra come la distribuzione degli eletti per fasce detà sia mutata. Netto è laumento della porzione di under 40, il cui merito è da ricondursi principalmente alla Lega.
Infine, un breve sguardo allistruzione. Relativamente stabile la composizione della Camera per titolo di studio, grazie ad un effetto di composizione dei nuovi entranti. Se da un lato gli eletti dellItalia dei Valori sono principalmente over40 laureati (circa l87 per cento), dallaltro, quelli della Lega sono più giovani, ma con un titolo di studio inferiore (il 54 per cento dei deputati leghisti possiede un titolo di studio inferiore alla Laurea).
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Franco A.Grassini
Molto interessante leggere l’analisi sui titoli di studio, ma appena sarà possibile di ancor maggior interesse sarebbe conoscere i tipi di titoli di studio e soprattutto l’attività dei parlamentari eletti: quanti di loro possono essere qualificati come professionisti della politica?
Massimo GIANNINI
Normalmente un vero identikit segnala anche carichi pendenti e fedina…Il profilo dovrebbe segnalare anche l’attività nella vita reale. Non ho mai capito perché in Parlamento deve sedere un pregiudicato o una ballerina anche se giovani e donne. Ma in Parlamento non si producono e si votano leggi? Personalmente se ci fossero le preferenze non voterei mai una ballerina o un pregiudicato, ma capisco che in democrazia possa interessare e portare voti. Peccato.
Orlando
Mancano i dati relativi al numero di parlamentari condannati, prescritti, indagati, imputati e rinviati a giudizio:
I 70 neo eletti CONDANNATI sono così ripartiti:
– PDL 45 (proposti 56)
– PD 13 (proposti 18)
– Lega Nord 7 (proposti 8)
– UDC Rosa Bianca 5 (proposti 9)
Fonte: Se li conosci li eviti di Marco Travaglio e Peter Gomez
per approfondire…
http://www.beppegrillo.it/2008/04/domani.html
chiara
All’inizio ero contenta di vedere cresciuta di 5 punti percentuali la presenza delle donne in parlamento. Poi però guardando i dati relativi alla composizione dell’elettorato, oltre la metà è costituita da donne. Che però sono rappresentate solo al 22%. Pare che al governo non ce ne saranno più di 4. Di queste, due di sicuro saranno senza portafoglio e su temi "da femmine": pari opportunità e famiglia. Mica come in Spagna… Chiudo segnalando solo che in Friuli Venezia Giulia, nonostante una legge apposita abbia previsto la composizione delle liste con il 40% di donne candidate, e con la possibilità di esprimere preferenza di voto, sono state elette in consiglio regionale solo 3 donne su 59 componenti (pari al 5%), in calo rispetto alla precedente tornata elettorale. Non ho ancora visto la composizone del nuovo consiglio regionale siciliano. Spero che, dalla parte opposta dell’Italia, le cose siano andate meglio.
Silvia V
Vedo che c’è molta attenzione sulla fedina penale dei parlamentari appena eletti. La statistica riportata da Travaglio & Co è senza valore, perchè non si distingue tra reati come la concussione etc. ed altri reati, come ad esempio resistenza a pubblico ufficiale, etc. Se infatti si va a vedere, la maggioranza dei leghisti sono stati condannati mentre "esercitavano" la loro attività politica, cioè partecipavano o organizzavano proteste popolari contro i campi rom etc. Per fare un’analisi statistica seria, bisognerebbe attribuire un "peso" ad ogni singolo reato, che ne ricalchi la gravità, ma questo non si può fare molto facilmente, perchè la scala di valori è diversa per ognuno e la gravità dei reati stessi dipende da questa scala. Inoltre, bisogna anche considerare che il PDL ha sempre detto che l’attenzione della magistratura, in cui è predominante la parte affiliata alla sinistra, è sempre stata rivolta molto più a destra che a sinistra (infatti Bassolino è indagato da 8 anni ma il procedimento penale che lo riguarda non ha prodotto alcun risultato per ora). Quindi, ancora una volta, il dato riportato non ci dice quali sono le cause dietro ai dati presentati.
Luca Caterino
Come da atavica tradizione del Bel Paese, la composizione del nostro parlamento non subisce grosse modifiche. Per fortuna aumenta il numero di donne (ma alle showgirls preferirei altri ipi di personalità), mentre resta ancora molto elevata l’età media dei parlamentari, tra l’altro rispettando appieno le tradizionali barriere – bipartizan – all’entrata dei giovani in politica. E’ ora che la classe politica ripensi un po’ se stessa: chi sa di non valere si faccia da parte; largo ai giovani, quelli che studiano e che lavorano bene. Chi ha sentenze passate in giudicato, o carichi giudiziari pendenti, dovrebbe restarsene a casa; possibile che un solo partito abbia rispettato la promessa di non candidare "pregiudicati"? Io sono giovane, e non partecipo alla politica ma, consentitemi, la colpa non è solo mia.
renato foresto
Era tradizione consolidata che gran parte dei nostri parlamentari si facessero prima le ossa in ambito comunale, che la classe dirigente locale fosse il vivaio di quella nazionale. Quanti nuovi parlamentari possono vantare questa preziosa esperienza?