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Altri chiarimenti su Alitalia

In primo luogo il cosiddetto salvataggio di Alitalia è in realtà la sua chiusura. Dal punto di vista “tecnico” questa è forse la cosa meno rilevante, ma dà fastidio che si metta in liquidazione un’impresa e si dica che la si è salvata.

Per favore…
In secondo luogo, i 7.000 esuberi. Cosa succede però ai dipendenti di AirOne? Sarebbero altre 2.000 persone delle quali ancora non si parla, ma se AirOne cede tutto o quasi alla nuova impresa, passeremmo a 9.000
Terzo, azionisti e obbligazionisti di Alitalia. Il ricorso al fondo per la tutela delle vittime delle frodi finanziarie è gravissimo per quanto riguarda gli azionisti, che hanno tenuto azioni in un’impresa che negli ultimi 21 anni ha fatto perdite (dichiarate) per 20 volte. Quale frode? Hanno deciso di scommettere alla roulette, hanno perso, e non si vede perché debbano essere tutelati.
Per i creditori è diverso, ma anche qui perché scomodare le frodi finanziarie? Ma in ogni caso (anche perché lo Stato era l’azionista di controllo) sarà lo Stato a pagare (come prevede lo stesso decreto “Marzano bis”).
Infine, il costo per la collettività. L’affermazione secondo la quale l’operazione non peserebbe sul denaro pubblico è una menzogna così palese da risultare ingenua, ma anche assai fastidiosa.
I conti li faremo alla fine, ma già ora pare chiaro che i 300 milioni del prestito ponte non saranno mai rimborsati. Poi, i cosiddetti “ammortizzatori” per chi perderà il posto di lavoro; il decreto del Governo prevede un onere di 30 milioni annui per sette anni (ovvero, circa altri 200 milioni – ma basteranno anche per AirOne?). Il rimborso a creditori (e, forse perfino agli azionisti!?) costerà qualche altro centinaio di milioni (300? Dipende da tanti fattori). Poi ci sono 450 milioni di obbligazioni Alitalia in mano al Tesoro; poiché il rimborso dovrebbe avvenire su fondi pubblici, in ogni caso sono altri 450 milioni che se ne vanno.
Siamo – per ora – attorno al miliardo di Euro. Il piano Air France prevedeva un pagamento allo Stato di circa 300 milioni, l’accollo dei debiti, e 1.500-2.000 esuberi (quindi ammortizzatori sociali verosimilmente ridotti del 75% rispetto a quanto vediamo ora).
Questo è il vero rimpianto. Forse oggi non si può far molto meglio, ma quell’offerta malamente rifiutata continua a pesare

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  1. anna chiesi

    L’affare Alitalia secondo il mio modesto parere è una bufala megagalattica! Vogliono farci credere quello che non c’è. Il nuovo governo che abbiamo ha promesso che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani, ma l’enorme debito di Alitalia chi lo paga? il popolo che è abituato a pagare senza sapere il perchè di tante manovre che solo i potenti della politica devono sapere, come se non fosse per merito del popolo se seggono a certi sogli! Ma anche l’accorpamento di Air One! Ma dico ci hanno preso proprio per deficenti! E’ una compagnia che è piena di debiti e sull’orlo del fallimento. Ma signori ma non avete il benché minimo senso del rispetto verso il popolo! Ma state scherzando sulla pelle della povera gente! Ma ricordate invece che voi siete stati messi lì per lavorare per il popolo e non per gabbarlo!

  2. Pier Giorgio Matulli

    Quando sento anche i giornalisti dei tg dire "il rilancio" a proposito di Alitalia, penso che ci stiano prendendo in giro e visto chi ci governa, non è improbabile. Chi ha l’opportunità di parlare in televisione come il prof. Boeri dovrebbe cogliere l’opportunità per dire che l’Alitalia sarà liquidata, la polpa sarà acquistata dalla C.A.I. ad un prezzo determinato da una banca di Milano della quale sono soci molti dei soci della C.A.I., quindi chi acquista determina il prezzo e sarà anche pagato con una sostanziosa parcella per fare questo. I debiti saranno accollati al contribuente. Oltre a questo, conoscendo bene le cose ci saranno anche altri inghippi, altro che rilancio!! Questo è stato ideato da chi ha bloccato la vendita, quasi definita, ad Air France.

  3. Silvia

    Ma come mai tutta questa apprensione? Non stiamo forse scegliendo di percorrere questo declino giorno dopo giorno, con la segreta speranza che non arrivi il nostro turno? Non abbiamo forse scelto di comprare le 2 Tv ronzanti schermo ultrapiatto che "oracolano" in casa nostra? Chi corre in piazza a dire il proprio no? Nessuno è preso in giro, magari l’intento è quello, ma noi no, noi siamo consapevoli, ma speriamo che non tocchi a noi, ci costa meno fatica, e poi, chi udirebbe un popolo di muti?

  4. riccardo nogara

    Alitalia non doveva proprio essere gestita dal governo (Ministro del Tesoro), il cui servizio ha scatenato l’ingordigia di previlegi dei politici, considerandolo un pozzo di San Patrizio, sempre disponibile per ogni esigenza propria extra istituzionale, e serbatoio dove collocare i propri parenti ed amici.

  5. gon21

    Imbroglio all’italiana.

  6. riccardo

    Il piano Air France prevedeva un pagamento allo Stato di circa 300 milioni, l’accollo dei debiti, e 1.500-2.000 esuberi (quindi ammortizzatori sociali verosimilmente ridotti del 75% rispetto a quanto vediamo ora). Guardi che il calcolo è errato, gli esuberi erano di più. Air France si accollava solo la parte mobile l’altro lasciava al nostro governo. Si calcola che erano circa 7000 esuberi la parte di terra che non comprendeva il piano Air France.

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