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NESSUN COMPROMESSO SULLE MACERIE

Il Governo ha tempo fino a domani per decidere se tenere in un’unica consultazione, in un unico election day, elezioni europee, amministrative e referendum sulla legge elettorale. Lo stato risparmierebbe 173 milioni (stime, probabilmente per difetto, del Ministro Maroni che, più da esponente di un partito che da Ministro, si è speso molto per non fare l’election day), e i cittadini risparmierebbero altri 200 milioni di costi indiretti. In totale 373 milioni: uno spreco di risorse che non possiamo permetterci soprattutto dopo il terremoto in Abruzzo.
Un Governo responsabile dovrebbe prenderne atto, tenere conto del plebiscito che sul web c’è stato in questi settimane a favore dell’election day e, dunque, cambiare la data del referendum.
Eppure quello che si profila all’orizzonte è un "compromesso" molto costoso per i contribuenti e per chi ha bisogno di aiuto dallo Stato: il referendum sulla legge elettorale si dovrebbe tenere il 21 giugno con il secondo turno delle amministrative. E’ un compromesso che costerebbe al contribuente circa 300 milioni, tra costi diretti e indiretti. Infatti, il ballottaggio in Italia, in genere, coinvolge un terzo dell’elettorato potenziale e solo i collegi in cui ci sono elezioni provinciali e in cui si vada al ballottaggio. Secondo le nostre stime, solo 21 delle 63 province potenzialmente coinvolte, torneranno a votare a due settimane dal voto alle europee. Le altre 88 province italiane (81 per cento del totale) saranno chiamate a votare unicamente per il referendum. Di qui lo spreco enorme di risorse che si avrebbe anche in questo caso.
Ma che razza di compromesso è questo? Qui stiamo barattando una soluzione che fa risparmiare soldi allo Stato e tempo e denaro alle famiglie con una soluzione che costa ai contribuenti e a chi va a votare – e che per giunta riduce la partecipazione al voto, uno dei valori conclamati nella nostra Costituzione – pur di fare un piacere a un partito. E perché gli italiani tutti devono subire il diktat di un partito, votato dall’8 per cento dei cittadini? E’ un compromesso inaccettabile soprattutto dopo il terremoto.

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

63 commenti

  1. Gabriele

    Sono molto stupito che sui mezzi di informazione canonici non venga fatto accenno a questa possibilità e al risparmio che garantirebbe. Mi sembra chiaro che le intenzioni siano quelle di sfruttare il trucco del quorum per non far passare il Referendum; per quanto mi riguarda, tra l’altro, il vincolo del quorum dovrebbe essere eliminato in quanto quipara l’indecisione o il disinteresse di un individuo ad un voto contrario che invece rappresenta chiara l’intezione di una persona.

  2. ruggero cocco

    Sottoscrivo pienamente i contenuti dell’articolo di Tito Boeri. Siamo di fronte all’ennesimo episodio di arroganza della politica nei confronti dei cittadini, tanto più a pochi giorni dalla tragedia del terremoto in Abruzzo che dovrebbe spingere ad un utilizzo selettivo ed intelligente delle scarse risorse finanziarie disponibili. E’ veramente sempre più difficile sperare che questa intera classe politica abbandoni sprechi e privilegi per perseguire l’interesse collettivo.

  3. tiberio damiani

    Veramente inizio anche io a dubitare dei vari partiti leggendo le beghe artificiose che si portano avanti per giustificare prima la opposizione all’accorpamento ed ora il parziale ritrattamento di tale rifiuto, creando una alchimia per il 21 giugno, beghe delle più varie giustificazioni speculative. Ci vorrebbe un bel blob televisivo per raccogliere tutte le dichiarzioni su un tema molto semplice a risolversi, in un paese normale. nel nostro invece, il palazzo di triste memoria democristiana impera ancora oggi, più che mai. E non valgono sondaggi d’opinione. Anzi stamattina in televisione sembrava di non essere più in Italia ai tempi della crisi globale, infatti qualcuno affermava che "si possono finanziare le grandi opere come il ponte sullo stretto e anche la ricostruzione". Siamo davvero in due realtà distanti, la realtà della crisi dei lavoratori che perdono lo stipendio o dei terremotati, e l’altra realtà è quella delle alchimie di potere.

  4. luca

    Una modalità semplice ed efficace per trovare risorse nel Paese da destinare al Paese, a fronte della quale la proposta di un trattamento senza remore nè vergogna. Non sappiamo proprio toccare il fondo…che desolazione!

  5. dario allamano

    La gatta frettolosa fa gattini ciechi. La questione del risparmio a mio parere non è un motivo valido per accorpare elezioni con referendum, soprattutto con un referendum che rischierebbe di consegnarci una legge elettorale molto simile alla Legge Acerbo, che per chi non si ricorda fu la base su cui si consolidò il potere di Mussolini. Già oggi la legge elettorale vigente è, come detto dal suo estensore, una "porcata", in quanto consegna alla coalizione vincente un premio abnorme e perchè esclude il diritto dei cittadini di esprimere preferenze. Spostare il premio di maggioranza sul partito di maggioranza relativa non farebbe che aggravare la situazione antidemocratica che si è venuta a consolidare in questi ultimi quindici anni. É del tutto inutile sostenere, come qualche bella anima del PD sostiene, che poi si dovrà fare una nuova legge elettorale, il PDL non avrebbe alcun interesse a modificare uno stato di fatto che lo avvantaggia notevolmente.

  6. luigi zoppoli

    Nessuna meraviglia per nessun compromesso per quanto al ribasso. Intanto la Lega è determinante come si vede anche dalla intollerante ed incivile vicenda delle ronde di fronte alla quale si è consolidata l’acquiescenza indifferente del capo del governo. Ma se da mesi ci sentiamo dire con scarso senso di repsonsabilità ed onestà che la crisi non c’era o dipendeva dai cittadini purchè non modificassero i loro stili di vita; se ci siamo dovuti sorbire panzane sulle cifre messe a disposizione per fronteggiare la crisi; se sugli ammortizzatori sociali si spende molto, ma male e conservando l’inciviltà della discrezionalità; se… Vogliamo meravigliarci per il referendum? L’importante è che il capo del governo sia stato plebiscitato. E d’altronde gli elettori si sono fatti ridurre al ruolo di applicati aggiunti del catasto buoni solo a timbrare le scelte elettorali dei capibastone dei partiti. Vogliamo preoccuparci che vadano a votare per il referendum che abroga questa legge manna per i medesimi capibastone? E’ assurdo solo pensarlo. Anche perchè l’accorpamento sarebbe un atto decente. E quindi stranissimo.

  7. Luigi

    Se in Italia si sono fatte leggi per tutelare una sola persona (?), perchè non farlo per tutelare gli interessi di un solo partito? Ecco le leggi ad partitum. Siamo il paese dei mille comuni, delle migliaia di borgate, dei milioni di interessi individuali, non siamo una nazione, siamo il paese di Arlecchino.

  8. Vito Piruzza

    Penso che questa situazione assolutamente paradossale per cui una bega tra partiti e una furberia possa costare 400 milioni ai cittadini a prescindere dal terremoto costituisca un ulteriore colpo alla credibilità del sistema politico. Spero possa essere lo spot più efficace per abbattere una legge elettorale a dir poco insulsa.

  9. carlo floris

    Dopo mille chiacchere davanti ai morti ed alle case distrutte ed alla immediata necessità di fondi "l’opportunità" politica non si arrende e ritorna l’arte del compromesso all’italiana. Chissà che dramma servirebbe per dare la sveglia, non ci si può credere.

  10. mariano

    Beh nulla di nuovo, hanno proprio una bella faccia tosta questi politici! Ma ce lo meritiamo anche noi!

  11. Massimo GIANNINI

    Caro Boeri, perchè non lo si dice chiaramente che al governo Berlusconi e simili del terremoto in Abruzzo non importa una beata mazza se non fosse per altre imminenti elezioni? Preme però sottolineare che alle ultime elezioni l’Abruzzo ha votato praticamente per Berlusconi e non per Chiodi o altri. Se ne deduce che in Abruzzo hanno piena fiducia nel Presidente del Consiglio. Lasciatelo fare, è maggioranza. Paradossalmente, perchè si dovrebbero barattare i soldi risparmiati con un election day, quest’ultimo, per gli aiuti all’Abruzzo? Ci pensi, gli sprechi di soldi pubblici sono ben altri e gli italiani che continuano a votare non se ne sono ancora accorti, anzi, se votano in una certa direzione. Non si devono fermare con l’election day, ma si deve fermare il ponte sullo stretto, le centrali nucleari, la TAV, gli incentivi alle "solite" automobili, etc. La politica economica non si fa con l’election day.

  12. ALFREDO

    Il fatto scandaloso è che non si fermano nemmeno di fronte ad una strage! Si discute dell’indiscutibile con evidente disprezzo dei morti, solo per una manciata di voti! Non si dovrebbe accettare questo dialogo puzzolente, da perfetti sciacalli! Lasciamoli nel loro trogolo razzista e fascista. 400 milioni di euro alla fine rappresenteranno lo zero virgola delle mazzette che si distribuiranno!

  13. Maria di falco

    D’accordissimo con Tito Boeri! La realtà supera il miglior sceneggiato di fantapolitica. E’ l’ennesima prova che la classe politica del PDL è un’accolita di assatanati di potere e di soldi e di persone che vogliono sfasciare l’Italia. Meno male che siamo in Europa perchè se fossimo in Sudamerica questa classe dirigente sarebbe golpista e sanguinaria, tanto è il suo disprezzo delle regole fondamentali del vivere civile. Ogni utilizzo degli spazi democratici ed istitutzionali da parte dell’opposizione viene spazzato via in malo modo. Del resto sui "media" l’opposizione non ha quasi nessuno spazio! ed i cittadini non capiranno mai bene i meccanismi di leggi come quelle elettorali, di per sè complicati. E come non vedere l’attacco formidabile ad Annozero come un’altra riduzione degli spazi dati all’opposizione.

  14. luca meoli

    Troppo ragionevole perché si possa accettare una ipotesi del genere. Troppo! Qualcuno invita addiritttura a non speculare sui morti, sono quelli che insistono per l´election-day gli sciacalli, in versione elettorale! Ma ci toccherá presto sentire le solite storie sulla razionalizzazione della spesa: guerra agli sprechi, rulleranno i tamburi! le predicheranno gli stessi che oggi negano la possibilità di accorpamento delle elezioni a giugno. E ci scommetto saranno credibili, come se nulla mai fosse accaduto: perché in Italia la lega la votano, e continueranno a votarla nonostante tutto. E allora io non capisco gli operai arrabbiati del nord. La classe media di Panebianco. Quel partito esprime persino un ministro dedito nella teoria alla semplificazione. E del ricatto.

  15. Cesare Bassoli

    Sono completamente daccordo con quanto sostiene Tito Boeri ed aggiungo che ritengo inaccettabile che per non "rischiare" che i cittadini di questo paese possano esprimersi in modo difforme a quanto vorrebbe la Lega si vuole giocare la truffa di collocare il referendum in una data in cui sia probabilissimo il mancato raggiungimento del quorum. Davvero un modo encomiabile di rispettare la democrazia e la volontà della maggioranza!

  16. cris

    Ora la Lega si è superata: ha dichiarato "incostituzionale" accorpare le votazioni perchè si farebbe arrivare al quorum il referendum. E’ da diversi giorni che sento questa argomentazione, la prima volta sono scoppiato a ridere. Poi, a sentirla ripetere, e solo ripetere, senza nessun commento da parte di alcun giornalista, mi è venuta in mente una cosa che diceva l’ex direttore dell’Unità Padellaro qualche giorno fa a proposito del conflitto di interessi: il centrosinistra, a forza di parlare di "conflitto di interessi" senza fare nulla per eliminarlo, lo ha completamente svuotato di significato, al punto che ormai non vale più la pena parlarne. C’era un tempo che le leggi anticostituzionali erano quelle come il Lodo Alfano, che rendevano alcuni cittadini diversi dagli altri di fronte alla Legge, o altre leggi similari. Ora comincia a girare l’idea che "anticostituzionale" è un’iniziativa per far votare i cittadini. Tra un po’, magari, "anticostituzionale" sarà sinonimo di "antipatico", di "sconveniente", di "cattivello", sarà come dire "a me ‘sta cosa non piace, ma fate un po’ voi".

  17. marco firenze

    Ognuno ha la classe politica che si merita.

  18. G. E. Ceriani

    La riunificazione del referendum con le elezioni amministrative o quanti altre, determinerebbe la individuazione di due tipi di referendum: quello che fruirebbe, nel conseguimento del quorum del trascinamento delle altre elezioni, quelli, invece che no. Una costatazione/deduzione elementare. Tuttavia ancora nessuno, salvo errore, lo ha citata. A meno che, si decida che da ora tutti i referendum saranno abbinati ad altre elezioni (sempre per risparmiare). Una pezza per il futuro, forse. Ma per il passato? Per carità di patria (del diritto?) ometto altre considerazioni.

  19. Oscar

    Lo scorporo del referendum dalle europee è un insulto a tutti gli italiani e non solo ai terremotati. La Lega è un partito "malato": i terremotati possono anche soffrire perchè non fanno parte del proprio elettorato? Complimenti per le Vostre analisi.

  20. Alfredo

    Condivido pienamente il testo, e soprattutto trovo finalmente un accenno alla difesa del diritto del cittadino di essere messo nelle condizioni migliori per esprimere il proprio parere. Nel vorticoso percorso di verticalizzazione dei processi decisionali che il Paese sta subendo in questi ultimi tempi, è sembrato quasi non preoccupare nessuno la vera e propria espropriazione del diritto di partecipare alle decisioni nelle forme previste dalla legge che è (o dovrebbe essere) il sale della Democrazia. E tutto per le convenienze di un partito politico! Ma il Ministro dell’Interno non dovrebbe fare il massimo possibile per facilitare la partecipazione al voto? Ovviamente condivido anche tutta la problematica relativa al risparmio di risorse.

  21. Marco Pulici

    Mi sono sforzato di credere che di fronte a questa tragedia la politica avrebbe fatto un passo indietro. Purtroppo quando si arriva a dover fare cose concrete prevalgono logiche che nulla hanno a che fare con l’interesse dei cittadini, soprattutto di quelli piu’ deboli e piu’ bisognosi di un aiuto vero. Berlusconi sta per perdere un’altra occasione per fare finalmente qualche cosa di buono.

  22. Cristina

    Ma come facciamo a liberarci da questa classe politica squallida? Sembra di combattere contro un muro di gomma. Stanno vincendo per sfinimento del cittadino.

  23. Paolo Sinigaglia

    La decisione, confermata poco fa, è quella di non accorpare elezioni e referendum. Al massimo concederanno la data dei ballottaggi così massimizzeranno l’effetto annuncio "ma questo abbinamento ha fatto risparmiare!" (solo 1/4 rispetto all’abbinamento col primo turno), mentre la Lega sarà salva. La cosa positiva è che tutto questo can can ha fatto sì che si parlasse dei referendum, se non altro sono entrati nell’orizzonte degli italiani. E se tutto si ritorcesse contro i congiurati e si riuscisse a raggiungere il quorum?

  24. lorenzo maffucci

    Mio Caro Prof. le cose che scrive sono condivisibili e per di più di buon senso, mi chiedo dove sono nascosti i giornalisti con la schiena diritta in questo paese, dove sono i commentatori autonomi e liberi? Possibile che la maggior parte dei commenti televisivi, radiofonici, di parte notevole della carta stampata sono lì a fare i cerchio-bottisti sulla questione della data del referendum, a prescindere dalla posizione assunta sulla legge comunemente autonominta dal suo estensore nel modo che tutti sappiamo? Saremo mai un paese europeo?

  25. BB

    Non direi che quel partito è votato dall’8% dei cittadini, ma dall’8% degli votanti, che è cosa assai ben diversa (e inferiore). Saluti.

  26. Giacomo

    Temo, purtroppo, che l’election day non ci sarà. E’ la vittoria della Lega, della miopia di questo Governo. il Governo dei proclami. Berlusconi sa di non poter scontentare l’alleato. Fare questo sgarbo al carroccio significa aprire una falla (importante) nell’asse pdl-lega. Prima, con Prodi, il nostro destino era in mano ad un manipolo di senatori non allineati, ora ad una sorta di banda che strumentalizza la sicurezza di un Paese che ormai non ha più nulla da dire.

  27. emilio guidi

    Un partito, peraltro non grande, ma decisivo per situazione ricattatoria, decide di spendere inutilmente 300 milioni di euro in un momento in cui l’emergenza di 40.000 sfollati richiede di risparmiare qualsiasi cifra. L’interesse egoistico di quella categoria politica é così evidente ed ingiustificato che mi sembra possibile parlare di sciacallaggio: sciacallaggio sui bisogni e sulla miseria indifesa dei sofferenti.

  28. zigiri andamare

    "uno spreco di risorse che non possiamo permetterci soprattutto dopo il terremoto in Abruzzo." Invece per i miliardi e miliardi per comprare aerei da attacco non dite niente. Quelli ce li possiamo permettere?

  29. alfeo

    Concordo con Tito Boeri, è uno scandalo inaccettabile. Ma quando gli elettori riusciranno a distinguere tra il bene comune e gli interessi di parte? Gli annunci dai fatti di governo e a reagire? Mi auguro presto.

  30. Luca

    Condivido M. Giannini quando dice che la politica economica non si fa con l’election day. Il punto secondo me non sono i risparmi ottenibili, ma il sale della democrazia: il diritto di votare nei termini fissati dalla legge. Il ministro per la semplificazione sostiene che l’accorpamento non sarebbe costituzionale: ma qualcuno si è chiesto se può essere costituzionale lo slittamento del termine ultimo entro cui devono svolgersi i referendum (15 giugno)? Questo termine è fissato per legge, e potrebbe essere modificato forse con un’altra legge, in via generale, ma non per questo singolo episodio e per di più con un decreto legge. A quel punto si potrebbero rinviare anche le elezioni per decreto. Chissà cosa ne pensano al Quirinale, che in caso di DL dovrebbe valutare l’emanazione del decreto legge su cui si baserebbe il "compromesso delle macerie". Un altro caso Englaro si annuncia?

  31. Salvatore

    In Italia si verifica periodicamente una catastrofe (terremoto – alluvione – frana e così via). Uno Stato previdente ne terrebbe conto e metterebbe da parte un bel po’ di quattrini per fra fronte a simili eventi, invece da noi nulla, si aspettano la solidarietà e le offerte di chi può donare qualcosa. Ora si è verificato il terremoto in Abruzzo, occorrono diversi miliardi di euro, qualcosa si può risparmiare già con l’accorpamento del referendum alle elezioni europee e invece non se ne fa nulla, si buttano via centinaia di milioni per far fallire una consultazione popolare, cioè per non far esprimere su una questione importante il popolo, quello stesso popolo di cui alcuni si riempiono la bocca, perlopiù a sproposito.

  32. Bruno Stucchi

    La prima vera porcata è aver adottato il termine "election day", probabilmente inventato da chi in inglese riesce a malapena a dire "Me Tarzan you Jane", forse un giornalista TV. La seconda porcata consiste nel focalizzare l’attenzione sul giorno delle votazioni e non sul contenuto del referendum. Se così non fosse, forse ci si renderebbe conto che l’attuale legge ha -in definitiva- raggiunto lo scopo che si prefiggeva, eliminando di fatto i partitini dal parlamento e promuovendo il bipartitismo. La terza porcata è che la sinistra -che desidera il referendum e auspica la vittoria del sì- sembra non rendersi conto che se si tornasse alla vecchia legge il PdL probabilmente alle prossime elzioni potrebbe contare su una maggioranza (ricordate il premio di maggioranza di prima?) più che bulgara, e quindi approvare a larghissima maggioranza (ben più dei 2/3) qualsiasi modifica alla Costituzione. La quarta e ultima porcata consiste nel non dire che se la legge Calderoli era una maialata, a trasformarla in vera porcata fu l’improvvido intervento di Ciampi, che ne chiese la modifica. Cosa di cui Ciampi è ben conscio e di cui, non richiesto, continua a fornire alibi e scuse.

  33. Alberto Sasso D'Elia

    Credo che se come sembra certo la data del referndum non sarà abbinata, per pura convenienza politica alla data delle europee, generando un aumento di spesa pubblica si debba riflettere sulla possibilità di presentare un esposto in corte dei conti per danno erariale. Credo infatti che la legittima discrezionalità del governo nel scegliere la data del referendum debba trovare un limite nell’interesse generale ad evitare sprechi specie in un frangente in cui la spesa pubblica deve far fronte ad una calamità nazionale quale è il terremoto.

  34. Oscar Pruiti Ciarello

    Purtroppo il terremoto che ha colpito l’Aquila non è nulla, nemmeno in termini di costi economici, a confronto con i disastri che una classe politica stracciona e rapace sta infliggendo al nostro Paese. Il sisma ha solo messo in luce alcune delle nefandezze perpetrate dalla politica usuraia italiana, in altri tempi nessuno avrebbe sollevato il problema dei costi di un referendum, eppure questi campioni d’intelligenza che a destra, come a sinistra, rappresentano la classe dirigente del paese, non si rendono conto che la nostra è una società al collasso.

  35. unberto

    Ognuno come già detto da altri tiene i politici che si merita non ho altro da dire purtroppo, penso che bisognerebbe ricominciare dalla scimmia.

  36. roberto

    Non ci rimane altro da fare che andare ad esprimere il nostro parere il giorno del referendum, fosse anche il 25 dicembre alle 3 a.m. del mattino! Lamentarci contro le decisioni del governo che non ci soffidacessero è doveroso, dimostrare che siamo dei cittadini civili, è un imperativo; altrimenti stiamo parlando di nulla. Giustificare la sconfitta del referendum con la semplice accusa che "ci è stato chiesto di sfidare gli elementi per andare a votare" è da folli. In un paese civile le elezioni dovrebbero essere il primo strumento operativo di controllo/giudizio dell’attività e del comportamento di chi è stato delegato a governare. In un paese civile.

  37. EGIDIO CAMPOFORMIDO

    Molto probabilmente non è soltanto e semplicemente luogo comune il detto "abbiamo i politici che ci meritiamo" e le sconsolate conclusioni che ne conseguono non ci fanno certamente ben sperare. L’unica speranza, arrivati a questo livello di demenza, è che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte della stragrande maggioranza di cittadini che non affidano il proprio futuro nella speranza di qualche raccomandazione o su privilegi derivanti da compiacenti compari e padrini ben piazzati politicamente, che vorrebbero, invece, essere rappresentati da una classe dirigente che sappia disinguersi per onestà, capacità e rispetto dei cittadini prima ancora che delle regole. A tutte queste persone, viene ora offrta l’opportunità del riscatto, o meglio della vendetta. Astenedosi dal voto per le amministrative e andando a votare in massa per il referendum, sarebbe una bella lezione di democrazia e la migliore dimostazione che i cittadini, in questo paese, contano ancora parecchio e vogliono riprendersi il ruolo che li compete.

  38. Massimo GIANNINI

    "Shooting Silvio’s" government: the case for not helping Abruzzo at http://mgiannini.blogspot.com/2009/04/shooting-silvios-government-case-for.html

  39. Raffaello Morelli

    E’ giusto condannare i politici che, per nascondere la mancanza di un indirizzo comune, non vogliono l’election day anche se così sprecano soldi, ma é anche giusto condannare quegli altri politici che, pur di appoggiare il referendum elettorale, raccontano ridicole favole sul fatto che abrogherebbe la "porcata" di Calderoli, mentre in realtà il referendum la peggiora. Perciò Tito Boeri e La Voce hanno ragione nella prima condanna ma sbagliano nel prescindere sempre dalla seconda. Forse la loro abituale logica di analizzare l’essenza dei problemi, dovrebbe indurli a trattare a fondo anche il secondo aspetto, che non è meno rilevante dal punto di vista istituzionale. Occorre battere il referendum Guzzetta perché, al di là delle intenzioni dei promotori, è assai pericoloso tecnicamente per la democrazia. Batterlo in campo aperto e motivatamente, senza sotterfugi oltretutto costosissimi.

  40. luigi trabaldo lena

    Propongo ai nostri onorevoli di presantare un provvedimento urgente affinchè il costo dell’l’election day, sia decurtato dai rimborsi elettorali della Lega Nord. Mi pare il minimo decente per chi si è già acclimatato al sistema democristiano del cadreghino. Altro che Roma Ladrona. Roma doma anche la Lega.

  41. TITO BOERI

    Le une sono indispensabili; delle altre bisognerebbe farne a meno!

  42. sasa

    La cosa grave è che questa disgrazia che ha colpito la popolazione abruzzese, serva al nostro presidente a rafforzare, grazie ai media, la sua immagine dell’Uomo della "Provvidenza". Secondo voi addossando lo sperpero dei 400 milioni di euro del mancato accorpamento delle elezioni a danno della lega e magari, voglio pensar male, rinviando di un anno il referendum cosa succede se vince il bipartitismo? PDL e pd se ancora sarà in vita. E la Lega e l’UDC e Italia dei Valori? Spazzati via come carta stracci. L’Italia penso che abbia bisogno di tutto, ma non dell’Uomo forte. La storia insegna.

  43. Alessandro

    Gentile Boeri, come molti altri oggi ho avuto la fortuna di leggere l’articolo di Bechis e mi sono fatto un’idea dei cosiddetti costi indiretti, spero che lei voglia offrire ai suoi lettori una spiegazione plausibile sui criteri usati e spero vivamente che tra questi non rientri la baby sitter per i bambini, la credibilità del sito ne risentirebbe.

  44. Graziano Camanzi

    Credo di aver detto tutto nel titolo del mio commento. Aggiungo solo che fa un po’ schifo l’ipocrisia imperante e quel senso di straordinaria impotenza che hanno tutte le persone "normali" di questo dipserato paese.

  45. giuseppe

    C’è innanzitutto il senso di impotenza a poter reagire con immediatezza – Poi è la dimostrazione che i governanti pensano a tutelare solo i propri interessi e ad allargarli ( indifferenti ai voleri dei cittadini e ai bisogni pressanti per la gran parte di essi ) , arrivando a confligere finanche con i propri alleati e minacciare di gettare l’Italia nel caos ! Ma ognuno ha l’alleato che si merita…

  46. francesco rotondo

    Disgusto, schifo, ribrezzo…non so veramente cosa dire. Non si tratta del colore politico in questo caso, ma di buon senso. Viene voglia di urlare contro tutto questo, ma perché nessun giornale ne parla? Perché solo su internet, che non è accedibile da parte di tutta la popolazione, si riesce a trovare qualche informazione corretta? Perché nessuno urla contro questo schifo? Perché…..

  47. Aurelio Cozzi

    Perché anche un sito autorevole ed un docente noto come Tito Boeri cadono nella banalità di una contrapposizione politica giocata ad arte da maggoranza ed opposizione sulla data del referendum elettorale, pretesto per un nuovo contenzioso politico ? E’ chiaro infatti che sia la maggioranza che l’opposizione avrebbero potuto correggere una legge, quella in vigore, che a parole criticano ma che non hanno il coraggio di cambiare. Se lo avessero fatto non si assisterebbe a quella penosa discussione sul costo della demorazia, anche tenendo conto del fatto che tutti gli ultimi referendum non hanno ottenuto il quorum richiesto. E’ assurdo che con 500mla firme sia possibile mobilitare 40 milioni di cittadini per chiamarli al referendum. Tutti coloro che gridano allo spreco non si sono resi conto di questa assurdità ? Il resto è a mio parere polemica politica che serve per raccoglire qualche voto ma non per governare il paese.

  48. Stefano Parravicini

    L’argomento del costo dell’esercizio della democrazia è sempre peloso perchè si sà la democrazia costa molto in termini monetari, ma meglio questi costi che abolire anche in parte le consultazioni popolari. Tuttavia anche se la Lega si sente minacciata da questo referendum ed agisce di conseguenza cercando di neutralizzarlo (come hanno sempre fatto i partiti politici che hanno sempre guardato con sospetto questo strumento e comunque ne hanno poi disatteso i risultati) secondo me nel merito non ha torto. Il referendum è una consultazione particolare diversa dalle elezioni politiche (anche le Europee lo sono) e andrebbe tenuto in momenti completamente diversi. Il vero problema è riuscire ad informare le persone e fare in modo che capiscano bene i termini degli argomenti referendari. Il sito la Voce non so, ma anche i partiti che oggi si dicono scandalizzati dal comportamento della Lega sono ipocriti perchè in circostanze analoghe hanno avuto lo stesso comportamento che oggi ha la Lega. Comunque spero che si tenga, che sia superato il quorum (altro ostacolo alla democrazia vera) e che vincano i sì.

  49. Elena

    Per favore, basta con il mantra per cui “gli italiani hanno i politici che si meritano” … è falso e suona lamentoso.
    Grazie a Boeri e ai collaboratori di “lavoce” per il loro lavoro.

  50. girolamo caianiello

    Mi pare stia crescendo il numero delle persone ragionevoli le quali: a) da una parte trovano scandalose manovre traverse, e altresi costosissime, per ostacolare una consultazione popolare; b) dall’altra reputano pericolosissima, in tempi di democrazia minacciata, la vittoria di un referendum che produrrebbe una normativa ancora meno democratica di quella attuale, a quasi certo beneficio di Berlusconi. Meglio rinviare e correggere in Parlamento la porcata di Calderoli.

  51. lucio

    Ha ragione Tito Boeri a criticare lo spreco per aver Berlusconi ceduto alla Lega nell’evitare l’election day ma questa volta devo purtroppo dire meno male che c’è la Lega altrimenti con questo referendum il sistema elettorale rischierebbe di peggiorare. Infatti nell’ipotesi probabile che il referendum avesse successo con il nuovo sistema elettorale non potremmo sceglierci i candidati con il voto di preferenza e il partito di maggioranza relativa si prenderebbe il 55% dei seggi, unico caso nel mondo perché negli altri paesi il maggioritario è praticato a livello di collegio e non a livello nazionale. Con questo sistema il partito di maggioranza relativa, per esempio con solo il 30% dei voti, potrebbe da solo modificare la costituzione ed eleggere il Presidente della Repubblica instaurando un sistema praticamente autoritario. No grazie, molto meglio far slittare il referendum di un anno sperando che nel frattempo si facciano nel parlamento buone modifiche alla legge elettorale e si evitino gli sprechi che resterebbero in ogni caso scandalosi.

  52. giuseppe barbanti

    Vorrei avere da un collaboratore studioso di diritto costituzionale una risposta alla domanda. Si insiste, da parte di docenti di diritto costituzionale, che non sarebbe stato compatibile con il dettato costituzionale il far votare lo stesso giorno per europee e referendum , perchè verrebbero a sovrapporsi in una stessa tornata elettorale il dovere civico di partecipare al voto per il Parlamento europeo e la facoltà di partecipare al voto referendario, non un dovere civico perchè l’elettore potrebbe manifestare il dissenso dall’iniziativa referendaria anche non partecipando al voto. Vi sottopongo questo semplice ragionamento: il quorum è richiesto sulla falsariga del numero legale, necessario perchè ciascuna delle Camere deliberi valiìdamente. Siamo nell’ambito della procedura per abrogare una legge: come il parlamentare che si astiene lo dichiara in aula, così l’elettore lo dichiara al presidente di seggio. Se vuole votare ritir ala scheda va in cabina e se abbia votato contro o a favore non lo sa altri che lui. francamente non riesco a comprendere le argomentazioni dei contari…

  53. alcambi

    Diciamo la verità, prima di tutto a noi stessi e poi alla pubblica opinione, ai referendari non interessa nulla del risparmio, ma vogliono semplicemente un aiuto per raggiungere il quorum. Vogliono inoltre che il referendum venga tenuto per incassare i loro rimborsi. Se così non fosse, potrebbero chiedere semplicemente che venisse rimandato al prossimo anno, non sussistendo alcuna urgenza. Nel frattempo si potrebbe agevolmente modificare la legge attuale. Infine, la legge che ne uscirebbe, sarebbe di gran lunga peggiore della presente. Come si vede, la tesi del presunto risparmio è soltanto strumentale e ha fini meramente politici.

  54. Mino Cardone

    Premetto che sono favorevole al referendum, ho firmato affinchè si facesse, e qualunque giorno si farà voterò e voterò Sì. Detto questo però, sono contrario all’accorpamento del referendum con le elezioni amministrative ed europee, perchè così come previsto dalla Costituzione la consultazione per essere legittima deve superare il cosidetto quorum. E’ indubbio che in caso di accorpamento il referendum verrebbe falsato, perchè il raggiumento del quorum diventerebbe molto più facile. Il compito di far superare la soglia spetta ai promotori (me compreso) dei quesiti. Speculare sul terremoto in Abruzzo, per accorpare referendum ed elezioni oltre che in palese violazione della Costituzione (a propsito dove sono i teorici dell’inviolabilità della Costituzione) è una bassezza che secondo me i promotori del referendum potevano risparmiarsi. Se la battaglia è giusta la forza per convincere gli italiani si trova e non serve a niente una speculazioni sul terremoto in Abruzzo e sull’utilizzo dei presunti soldi che si risparmierebbero con l’accorpamento.

  55. Piero

    Riferendomi all’opposizione più seria e consistente, il Partito Democratico, non capisco perchè insistono sulla favola del risparmio di 400 milioni accorpando il referendum alle politiche europee, quando si sà bene che il costo dei seggi e della loro organizzazine è inferiore ai 200 miloni e che i restanti 200 milioni sono virtuali, essendo calcolati, ad esempio, cosiderando che circa 40 milioni di elettori che impiegano mezzora per recarsi al seggio il valore di € 3,50 l’ora; e per quale motivo dovrebbero pagare una persona che accudisca i figli per recarsi al seggi di domenca, e in un periodo di scuole chiuse? Sostenere questo è rasentare il ridicolo. L’ultimo referendum effettuato in un anno di elezioni politiche (le europee) in cui venne tenuto ( quota proporzionale) era il 1999 e il referendum si tenne il 18 aprile e le europee 12 giugno. Se fosse stato in vigore lo scorso anno, il Popolo della libertà avrebbe otteuto il 55% dei seggi a cui andrebbero aggiunti , senza essere determinanti, quelli della lega. A buon intenditor, poche parole.

  56. antonio grieco

    E’ come negli incubi: si cerca di muoversi normalmente, a camminare o correre, ma non si riesce a farlo, non si sa perchè e viene un forte senso di angoscia. Vivo con fastidio ogni spreco: la luce accesa in ufficio in estate con le tende abbassate, la luce accesa in tante stanze vuote a casa, l’acqua che scorre senza lavare nulla, la televisione accesa senza nessuno che guarda, il mancato riciclo di carta, plastica, … Noi cittadini ci lamentiamo della classe plitica, non capisco più se questa è solo la nostra espressione o siamo tiranneggiati. Forse la vera politica sarebbe, nella presente Italia, la pura amministrazione con buon senso.

  57. bulfarini graziella

    Premetto che io sono favorevole all’accorpamento perche’, oltre ad essere un risparmio economico obbligherebbe gli Italiani ad esprimere un loro parere su una legge fondamentale per tutte le democrazie: la legge elettorale. Importante, fondamentale è conoscere il pensiero dei cittadini su questi argomenti, argomenti che richiederebbero informazione che ad oggi non è stata data. Ad alcuni partiti il giudizio della gente fa paura e quindi, emulando il lo "statista" craxi dell’invito al mare ( scandaloso e penoso ), puntano sulla non raggingimento del quorum, speranze llegittime. La cosa che nessuno dice è che non solo la lega ha paura degli esiti di questa consultazione ma tutti i partiti, sotto sotto, non sono entusiasti dei possibili risultati che li spingerebbe a discutere una legge ( non prefrenze, candidature multiple, possibilità di "giocare" con le coalizioni ecc. grazie alla porcata di calderoli ) che roglierebbe loro potere e possibilità di mettere in atto "trucchetti" legali ma penosi. Se il referendum passasse dovrebbero iniziare a discutere una nuova legge che dovrebbe (?) seguire le indicazioni dei quesiti referendari, compreso il furto delle preferenze.

  58. stefano giovanetti

    Premetto che sono favorevole al referendum e all’accorpamento con le elezioni europee, desidero sapere da lavoceinfo cosa ne pensa della valutazione di Italia Oggi, ripresa anche dal Il Giornale sul fatto che i costi da voi ipotizzati non sono reali e i veri costi si ridurrebbero a non più di 100 mln di euro?

    Grazie

    • La redazione

      Ha ragione. Da qualche giorno, c’è una campagna di disinformazione a riguardo. Riportiamo qui quanto risposto a Lucia Annunziata su Lastampa. La redazione

      "Ieri nella sua rubrica ha riportato ampi stralci di un articolo di Italia Oggi in cui si sostiene che i costi calcolati da lavoce.info per il mancato election day (200 milioni di euro di costi diretti e 200 di costi indiretti) sono errati. I costi effettivi, secondo la sua fonte, si limiterebbero a 100 milioni. Ma né lei, né la sua fonte fornite alcuna indicazione sul modo con cui viene ottenuta questa cifra.
      I nostri calcoli, che si trovano sul sito http://www.lavoce.info, sono stati sostanzialmente confermati, per quanto riguarda i costi diretti, dal ministro Maroni, che ha parlato di 173 milioni di euro, una cifra molto più vicina alla nostra stima che a quella da lei riportata. Nei costi indiretti abbiamo incluso il valore del tempo perso dei cittadini, più altri costi relativi alla custodia dei figli e alla perdita della giornata lavorativa di scrutatori e presidenti di seggio, tralasciando voci di costo delle famiglie quali i rimborsi per coloro che studiano fuori sede, il mancato utilizzo delle strutture scolastiche per altri fini, perché di più difficile quantificazione.
      L’articolo citato critica le nostre stime, notando che il 22 giugno le scuole saranno già chiuse e affermando che non vi è alcun costo nel tempo perso dai cittadini per recarsi al seggio una volta di più. Sul primo punto si dovrebbe notare che 1) quando l’articolo è stato scritto (a febbraio) non era nota la data delle elezioni e 2) anche se l’anno scolastico fosse terminato in tutte le regioni italiane per quella data (e non è così) le scuole non cessano di funzionare perché ospitano altre attività. Sul secondo, l’argomento che il tempo perso per votare non rappresenti un costo per i cittadini è semplicemente sbagliato. La situazione dei referendum in due giorni diversi è per certi aspetti simile a quella di una famiglia che va al supermercato durante il week-end. Di solito si preferisce concentrare gli acquisti in una sola volta anziché spezzarli in due visite al supermercato. Perché? Il fatto è che il tempo passato a fare la spesa ha un costo, non monetario, che gli economisti definiscono costo opportunità. Il tempo è una risorsa scarsa per tutti. Quindi, si può discutere sul modo con cui valutarlo, ma negare che il tempo perso abbia un costo è un non senso. Non a caso, tutte le analisi costi-benefici includono una stima del valore del tempo."

  59. raffilir

    Se votasse il 50%+1 degli elettori e approvasse a maggioranza il referendum, automaticamente entrerebbe in vigore la nuova norma che assegna al primo partito il 55% dei seggi a prescindere dai voti ottenuti. E siccome il referendum non comprende la reintroduzione delle preferenze, le liste alle politiche resterebbero senza preferenze come oggi. Niente obbliga ad una nuova legge (e per di più, non ci sarebbero volontà e voti per farla, visto che il Popolo della Libertà non avrebbe interesse a rinunciare al premio quale primo partito). Dire il contrario è la favoletta raccontata dai promotori del referendum per nascondere che il referendum non risolve la "porcata" ma la aggrava. Proprio per questo, resta fondata la polemica sul mancato election day, ma è essenziale prepararsi a sconfiggere il pericoloso referendum aiutando il Comitato dell’Associazione Batti il Referendum Elettorale.

  60. Roberto ERTOLA

    Bravissimi, bella replica sul valore del costo opportunità del tempo libero, perchè giustamente il tempo ha un valore e forse attribuire al tempo libero un valore di 6,3 euro all’ora è addirittura poco, salvo estremizzare il ragionamento e calcolare che un disoccupato può godere di 16 ore al giorno di tempo libero (detratte le 8 di sonno) che equivalgono a circa 100 euro al giorno e 36.500 euro l’anno e si troverebbe ad essere più ricco di un dirigente o di un professionista, ma non credo che questa stima possa riempirgli la pancia e fargli dormire sonni tranquilli.

  61. Anelli Claudio

    Lavoro in un Ente Locale, questa mattina sono andato al lavoro, ( come tutti i colleghi) obbligato ad aprire gli uffici per tre ore a causa delle elezioni del 7 giugno, come pure domani e per altri giorni ancora….inutilmente (a dire il vero faccio altro lavoro arretrato!). Naturalmente sono pagato a far nulla per il servizio elettorale. E’ da anni che questo spreco di denaro continua a causa di un sistema di organizzazione assurda del servizio elettorale, ma tant’è siamo quel che siamo e ci meritiamo. Altro che referendum, election day, è tutto il sistema da riorganizzare e semplificare. Potrebbe costare il 70% in meno. Una chicca..la consegna delle schede elettorali avviene con un mezzo privato scortato da una pattuglia di due carabinieri!

  62. Alessandro

    Sul referendum mi sembra sia stata montata una polemica ad arte: nessuno discute sul merito del referendum, cioe’ sulla legge elettorale, ma si argomenta incessantemente sul mancato risparmio e quindi, con una logica tutta da dimostrare, sulla conseguente sottrazione di risorse ai terremotati. Perche’ non rinviare il referendum di una anno o del tutto (grande risparmio) a fronte di un impegno bipartisan di rivedere la legge elettorale in modo che reintroduca le preferenze, cui i cittadini sono veramente interessati, lasciando che i politici arrivino ad un compromesso sulle alchimie dei premi di maggioranza ?

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