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LA MAFIA CON LO SCUDO

Solo una parte trascurabile dei capitali rientrati in Italia con gli scudi fiscali dei primi anni Duemila si è diretta verso investimenti a rischio nell’economia reale. Del terzo scudo potrebbero ora approfittare le holding mafiose. Legalizzando a costi molto bassi somme che potrebbero alimentare circuiti di usura e di appropriazione di aziende in difficoltà. Nel Mezzogiorno avremmo così il paradosso di misure apparentemente di lotta alla criminalità organizzata, ma che invece finirebbero per facilitare l’aggressione a quel che resta di economia legale.

Le perduranti difficoltà di accesso al credito, denunzia il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, favoriscono fenomeni di usura e scalate alla proprietà di aziende, grazie alla disponibilità di liquidità acquisita illegalmente.
Sono due fenomeni molto diffusi elevati nel Mezzogiorno dove, secondo recenti dati, sono a rischio usura 500 mila famiglie e 600 mila piccoli imprenditori. (1)

CAPITALI RIENTRATI E INVESTIMENTI

Come si collega a questa situazione l’imminente rientro di capitali illecitamente esportati all’estero, il cosiddetto scudo fiscale ter, inserito nel pacchetto anticrisi? L’entità dei capitali italiani riparati nei paradisi fiscali, dopo i primi due scudi fiscali (2001-2003) che riportarono in Italia circa ottanta miliardi, non è facilmente stimabile: si parla di circa 500 miliardi di euro attualmente nei conti off-store di società e trust di tutto il mondo. E ne dovrebbero rientrare tra i 60 e i 100 miliardi.
Nella precedente esperienza si valuta che le somme rientrate in Italia non si sono dirette, o lo hanno fatto solo in parte trascurabile, verso investimenti a rischio nell’economia reale. Val la pena ricordare che i precedenti scudi fiscali tendevano a recuperare capitali fuggitivi per paura di una svalutazione dell’euro. Questo terzo scudo fiscale è dedicato a capitali che hanno cercato, con successo, soprattutto di sottrarsi all’imposizione fiscale.
Quel che interessa il Mezzogiorno non è tanto la quota spettante del “tesoretto” sanato quanto il pericolo che lo scudo fiscale si risolva a favore del crimine organizzato e vada ad alimentare circuiti di usura e di appropriazione di aziende in difficoltà.
Cosa sappiano della sorte effettiva toccata agli ottanta miliardi della passata manovra? Sono stati incamerati dal sistema bancario, sostiene il sostituto procuratore nazionale anti-mafia, Alberto Cisterna, senza che ne sia scaturito un numero significativo di operazioni sospette (meno di cento, in realtà). E senza alcun serio monitoraggio, continua Cisterna, sulle costituzioni delle provviste all’estero, sui loro titolari in Italia, sulle destinazioni degli impieghi ripuliti, con effetti negativi sul contrasto alla legalità. (2)

IL PERICOLO DELL’ANONIMATO

Proviamo a formulare una sintesi delle diverse posizioni sul punto. Il governo, a buon diritto, vanta il fatto che ora tutte le attività finanziarie detenute nei paradisi fiscali si presumono costituite, salvo la prova contraria, mediante redditi sottratti a tassazione e che sono esclusi dai benefici dello scudo fiscale 2009 i proventi di ogni tipo di reato. Dunque, sempre secondo il governo, le sanzioni contro i patrimoni della mafia hanno raggiunto livelli di inedita severità.
Guardiamo alla questione sotto un altro profilo, riportandoci alle argomentazioni di Cisterna. L’azione del governo contro i patrimoni illegali serve a poco, viene osservato, se contestualmente non se ne accompagna il rientro con misure investigative e di controllo. Resta trascurato il tema che riguarda la predisposizione di strumenti d’indagine per individuare le ricchezze illegali. E sul piano delle risorse investigative non s’intravede alcuna prospettiva di potenziamento così come l’imminente intervento sulle intercettazioni rischia di lasciare sguarnite le indagini sulla criminalità economica e sui reati dei “colletti bianchi” contigui alla mafia: bancarotta, falso in bilancio, riciclaggio. Qualcuno obietta che nell’ambito di una manovra di rientro dei capitali è assai difficile distinguerne la natura. Ma, viene ribattuto dagli esperti, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza sarebbero in grado, se ci fosse la cosiddetta volontà politica, di progettare e realizzare un sistema di controlli tali da garantire la tracciabilità di capitali in rientro e stabilire gli effettivi titolari dei conti correnti.
È improbabile che lo scudo fiscale 2009 faccia rientrare capitali nel Mezzogiorno utili per sostenere la sua economia.  Èinvece possibile che holding mafiose, approfittando dell’anonimato che caratterizza il provvedimento, approfittino dell’opportunità di poter utilizzare patrimoni “parcheggiati” all’estero e ora, “sdoganati” a costi risibili, per creare circuiti finanziari paralleli, approfittando di un “credit crunch”, che nel Mezzogiorno, per paradosso, gli istituti bancari negano, ma in tanti soffrono. E sarebbe opportuno che l’Antimafia ufficiale, giustamente impegnata oggi su “papelli” e “agende rosse”, rivolgesse un occhio attento  anche a misure apparentemente di lotta alla criminalità organizzata ma che invece, a ben vedere, ed anche questo è un paradosso, potrebbero facilitare l’aggressione a quel che resta nel Sud di economia legale.

(1)Giornale di Siciliadel 5 luglio 2009.
(2)Il Sole 24Ore del 18 luglio 2009.

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IL COMMENTO ALL’ARTICOLO DI UGO TRIVELLATO

10 commenti

  1. mimmo

    La verità sullo scudo non la vuole dire nessuno. 1) Il 90 % di chi ha soldi fuori lo ha fatto perchè non si fida del settore Italia e delle sue Istituzioni (sistema bancario compreso) 2) l’imprenditore che ha portato i soldi fuori lo ha fatto perchè è stufo di farsi pignorare la casa, il conto o la macchina a causa delle cartelle pazze (quelle che prima devi pagare e poi aspettare davanti alla commissione tributaria) 3) le banche non vogliono sfruttare i tremonti bond perchè farlo significherebbe ammettere che hanno crisi di liquidità e allora, ecco l’idea, facciamo rientrare i capitali dall’estero (quelli svizzeri non si possono regolarizzare ma devono rientrare materialmente!!) così usiamo i soldi di quella gente lì per finanziare lo stato di rottamazione del sistema bancario italiano 4) morale della favola chi rischia e lavora il santo giorno paga e continua a rischiare, chi passa la giornata al bar non gli rimane che parlare dell’evasione.

  2. Marco

    "misure apparentemente di lotta alla criminalità organizzata ma che invece, a ben vedere, ed anche questo è un paradosso, potrebbero facilitare l’aggressione a quel che resta nel Sud di economia legale." Non vedo il paradosso: più volte questo Governo ha aiutato fattivamente la Mafia. Soldi fuori bilancio a Catania, grandi opere senza tanti controlli, scudo fiscale, condono tombale, stretta sulle intercettazioni, taglio dei fondi alla PS e istituzione di dilettantesche ronde cittadine. Nonostante qualche Ministro che singolarmente si impegna nell’azione di contrasto alle mafie la politica complessiva del Governo è miope nei confronti della criminalità organizzata, per calcolo o incompetenza?

  3. Anjel

    Ho una cartella esattoriale che dovrei andare a pagare, o rateizzare se ci riesco, lunedì. La cartella nasce da una mia dichiarazione, ossia da redditi che ho dichiarato anziché esportare all’estero e che non pagai perché non ero, ai tempi, in grado di farlo. Ho pensato di proporre un "saldo e stralcio", come dicono quelli che sanno parlare, al 5% del totale, come questo governo concede a quelli che, invece, hanno fatto i furbi (certamente più di me) e, a mio parere, non ci pensano neanche di riportare i capitali in Italia. Senza parlare invece degli altri delinquenti di cui si occupa l’articolo. Il resto l’esattoria può chiederla a Tremonti, no?

  4. picomao

    Ci stanno quelli con la ferrari che fa il rùggito, come dicono loro, quelli che se non fanno il ricarico del 300% ci rimettono, quelli che se vuoi la fattura ti costa di più. Indicare le cartelle pazze per l’esodo dei capitali…da segnalare come battuta dell’anno.

  5. DVD

    Trovo l’intervento dell’autore, al limite dell’offesa verso chi lavora a tutela del bene comune (polizziotti, carabinieri, finanzieri ecc.). Da per scontato che i soldi (che oggettivamente servono) ritornino e siano solo quelli dei mafiosi (tanto in Italia ci sono solo mafiosi e pochi altri sani) e reinvestiti come è ovvio che sia in altre attività malsane e così via fino a che non avremo un intero paese in mano ai mafiosi (pare di capire). Povera Italia! Se è come dice (rassegnazione) perchè non propone uno stato di guerra o la sospensione delle regole domocratiche per abbattere la Mafia (sistema paese !?) alla radice. Oppure perchè non dice alla "poca" gente ancora un pò onesta (quelli tutti onesti sono stati fiaccati): signori penso che non cia sia più nulla da fare meglio scappare! Non è forse invece il caso di dire, si c’è la mafia ma anche tanta brava gente e tra questi ultimi anche evasori piccoli e grandi che si sono mescolati con i mafiosi, ma a differenza di loro davanti ad uno Stato efficiente, non sprecone, sicuro (ossia ciò che dovrebbe essere), meno vessatorio ed affamato di denaro come una belva inferocita (per gli sprechi) sono in grado di riconvertirsi, i mafiosi.

    • La redazione

      Rispetto le opinioni altrui, ma nessuno potrà convincermi che gli evasori grandi e piccoli siano soggetti "costretti" dallo Stato a tenere comportamenti illegali e non etici. Se questo fosse vero dovremmo giustificare anche i mafiosi.
      Non ho detto che torneranno solo i soldi dei mafiosi, con lo scudo fiscale ter, ma che potrebbero tornare anche i soldi dei mafiosi. E non credo che l’ipotesi renda lieti poliziotti, carabinieri e finanzieri. I quali, a rischio della vita, lottano ogni giorno le organizzazioni mafiose e le loro attività di accumulazione del capitale.

      Mario Centorrino

  6. pasquale clemente

    Un aspetto che non va trascurato è il ritorno dei capitali illegali della camorra e della mafia in istituti bancari del nord Italia, essendo gli unici presenti nel mezzogiorno dopo la sconcertante soppressione del banco di napoli e di altri istituti con centri decisionali nel sud. doppia beffa: capitali accumulati dai cla nel sud, e soldi versati in istituti di credito settentrionali che investiranno non nelle regioni meridionali.

  7. stefano

    Lei li riporterebbe indietro i soldi accumulati all’estero ottenuti con profitti illegali? Che bisogno c’è quando possono essere investiti dall’estero senza correre alcun possibile pericolo di qualsiasi genere? Per il possibile inasprimento delle eventuali sanzioni contro i paradisi fiscali? Ma questo presupporrebbe che quei soldi siano fermi da qualche parte, non vi pare una possibilità un tantino remota?

  8. BOLLI PASQUALE

    Qual’è la posizione dei deboli nel nostro Paese? Che tutela ricevono dallo Stato? La loro inferiorità nei rapporti sociali è devastante: nella Giustizia, nella Finanza, nel Fisco. Ma, prima di tutto, domandiamoci: chi sono i deboli? I deboli, nella nostra società, sono quelli che non hanno risorse. E’ pura teoria affermare che che tutti sono uguali davanti alla legge; che le Banche valutano tutti con lo stesso metro e che le imposte devono essere pagate da tutti. I deboli che non hanno condoni,scudi fiscali e nemmeno…paradisi fiscali potrebbero essere uguali nella espressione del voto, ma anche in questo caso, i Partiti, che rappresentano i forti, decidono chi candidare e ,quindi, chi eleggere in Parlamento.Ma allora, è meglio morire? No! In questo nostro Paese, anche la morte non appartiene ai deboli, ma ai forti. In conclusione la presenza dei deboli ,nella nostra società, per i forti e solo un inutile fastidio!

  9. AM

    La larga maggioranza dei commenti sono duramente contrari allo scudo e, a ben vedere, a tutta la politica adottata dal governo per fronteggiare la crisi. Ma gli interventi ostili prevedono risultati tra loro antitetici, pur se sempre catasfrofici. Per alcuni lo scudo registrerà un clamoroso insuccesso poichè ben pochi capitali rientreranno e le entrate fiscali saranno irrisorie. Di contro, per altri, lo scudo avrà purtroppo enorme successo in quanto servirà a far rientrare ed a sbiancare una enorme massa di capitali di natura criminale o perlomeno sospetta.

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