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UN’ECONOMISTA RIGOROSA E CORAGGIOSA

Etta Chiuri è mancata ieri. Aveva appena compiuto quarant’anni. Era un’eccellente economista interessata all’analisi rigorosa dei complicati problemi economici del nostro paese. I suoi interessi di ricerca avevano solide radici nella teoria economica, e riguardavano temi di grande interesse sociale, come le imperfezioni dei mercati finanziari, i flussi migratori, gli aspetti economici dell’immigrazione clandestina, l’economia della famiglia e le scelte dei figli adulti.
Etta si laurea all’Università di Bari, prosegue poi gli studi in Inghilterra e consegue il Ph.D presso l’Università di York con una tesi molto ambiziosa sui modelli collettivi di scelte della famiglia, e poi un dottorato presso la Bocconi sulla relazione tra offerta di lavoro e disponibilità di servizi familiari. Da subito decide di lavorare in Italia, dove i legami familiari, di affetti e di ricerca sono molto forti. Inizia con passione molti progetti, collabora fin dall’inizio alle attività del CSEF di Salerno, di cui è stata una delle prime Research Fellows, contribuisce alla fondazione del Centro CHILD di Torino. Nel 1999 ritorna all’Università di Bari, dove percorre tutta la carriera accademica e con entusiasmo si dedica in modo serissimo alla didattica e al lavoro di costruzione del dipartimento.
Ma la sua passione per la ricerca è drammaticamente interrotta dalla malattia. Etta reagisce con grande coraggio, rigore e fiducia. Dopo lunghe cure si riprende e la malattia sembra completamente debellata. Ricomincia anche a lavorare con energia, a scrivere e presentare i suoi lavori in conferenze importanti. Collabora ad un progetto internazionale sull’economia della famiglia che coinvolge le maggiori università europee. Trascorre un periodo di studio presso la New York University. Nel 2007 vince il concorso da ordinario presso l’Università di Bari e subito dopo il premio Aldi Hagenaars Memorial Award attribuito dal Luxembourg Income Study al miglior LIS Working Paper scritto da un’economista con meno di quarant’anni  (“Do the elderly reduce housing equity? An international comparison”).
Cresce il suo impegno nell’ambito delle politiche del lavoro e dell’immigrazione, è consulente del Ministero, collabora intensamente con i siti de lavoce.info, neodemos, nelmerito. Scrive anche un libro di grande interesse e originalità “L’esercito degli invisibili” con dati tratti da una delle prime indagini sul campo sull’immigrazione clandestina (con N. Coniglio e G. Ferri). Qualche mese dopo è Visiting Fellow presso il Collegio Carlo Alberto di Torino ma non riesce a completare il periodo di ricerca. La malattia è ritornata. Etta ricomincia a lottare, non prende neanche un mese di congedo dall’università, continua a insegnare e fare ricerca, e a curarsi, ma il coraggio non basta.
Oltre che un’economista eccellente, Etta era una persona meravigliosa e dolcissima da cui è straziante separarsi.

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LUCI E OMBRE NEL FONDO PER L’UNIVERSITÀ

23 commenti

  1. marco cacciotti

    ho conosciuto la prof.ssa Chiuri nel 2004. Era nel collegio di docenti che ha valutato il mio dottorato.
    non la conoscevo bene ma quel giorno mi ha trasmesso una grande serenità. Mi dispiace moltissimo che sia venuta a mancare.

    saluti
    Marco Cacciotti

  2. giovanni ferri

    Cari Daniela e Tullio, vi ringrazio a nome di tutto il Dipartimento di scienze economiche e metodi matematici di Bari. Avete saputo esprimere con le parole giuste il cordoglio della nostra comunità scientifica. Da ieri nel nostro Dipartimento si sente l’enorme vuoto che si è creato. Cercheremo di portare avanti la fase di progresso scientifico e umana cui Etta ha contribuito davvero tanto. Sono sicuro che voi e i tanti altri economisti (e non solo) che hanno avuto il piacere di esserle vicini saranno al nostro fianco nel far sì che la memoria di Etta sia adeguatamente ricordata. Ancora grazie, Giovanni Ferri Direttore Dipartimento di scienze economiche e metodi matematici Università di Bari

  3. Rosa Capolupo

    Etta, lascia in tutti noi, colleghi del suo dipartimento, un vuoto incolmabile. Ci mancherà il suo affetto, il suo sorriso, la sua affidabilità, il senso forte del dovere. Etta era stata eletta presidente del corso di laurea in economia e commercio e ha assolto anche questo compito con grande abnegazione, senza mai un lamento, nonostante la malattia.
    Rimane vivo in noi e nei suoi studenti il ricordo della sua semplicità, la sua straordinaria determinazione e la sua passione per la ricerca.

  4. Marco Pagano

    Anch’io ringrazio Daniela e Tullio per aver dato espressione ai sentimenti di tanti che hanno avuto la fortuna di conoscere Etta e di lavorare fianco a fianco con lei. Il ricordo più vivo che ho di lei risale ai primissimi anni di vita del CSEF, il centro di ricerca in cui ha lavorato dopo aver finito il suo Ph.D. a York. Allora la sede del CSEF era a Fisciano, nel campus di Salerno: eravamo pochi e con mezzi minimi, anzi risibili. Etta, pur giovanissima, ha portato in questa situazione così ostica la forza del suo impegno, la serietà della sua ricerca, il calore della sua umanità. Se il CSEF è sopravvissuto alle tante difficoltà, lo dobbiamo anche a lei, alla sua serena laboriosità, al suo sorriso. Di questo, e di tutti i bei momenti che abbiamo passato con lei in quegli anni, le sarò sempre grato.

  5. Ciro Avitabile

    Ho conosciuto Etta, che allora chiamavo Professoressa, in occasione della discussione della mia tesi di dottorato presso l’Università di Salerno. Oltre alla sua professionalità nel valutare il mio lavoro, allora mi aveva colpito la sua grande dolcezza. Quelle belle impressioni erano state confermate e rafforzate in seguito ogni volta che l’avevo incontrata. Mancherà a tutti noi colleghi.

  6. Giacinta Cestone

    Ho conosciuto Etta nel 1998, stavamo per completare le nostre tesi di dottorato. Abbiamo deciso di condividere, in quel di Salerno, il lavoro noioso di fare fotocopie, far rilegare le tesi, eccetera. Etta non perdeva tempo a lamentarsi, non disperdeva energie chiedendosi perchè bisognasse fare tre copie o compilare dieci moduli. Semplicemente, faceva, col sorriso sulle labbra, quello che andava fatto per raggiungere l’obiettivo. Arrivare a discutere la tesi. L’ho rivista, in varie occasioni, allo CSEF. Ed ogni volta mi ha lasciata ammirata per la sua serena, sorridente determinazione.

  7. Elena.delMercato

    Ho avuto modo di incontrare Etta Chiuri nel corso di diversi eventi organizzati dallo CSEF di Salerno. Pur non conoscendola bene sono stata subito affascinata dalla sua modestia e dolcezza che hanno suscitato in me una speciale tranquillità e curiosità. Resto profondamente colpita e sconcertata di fronte alla perdita di una donna così detrminata nella ricerca e così coraggiosa.

  8. Renata Bottazzi

    Anch’io ringrazio Daniela e Tullio per aver saputo trovare le parole che ritraggono Etta come la ricordo, dolce e determinata. Ho conosciuto Etta a Salerno, in occasione del mio lavoro di tesi di dottorato, e ci siamo poi riviste a varie conferenze. Instancabile, sorridente e premurosa, è stata per me un punto di riferimento scientifico e umano in questi anni, per la quantità e la qualità del lavoro che è riuscita a portare avanti in una vita troppo breve e nonostante la malattia. Ricordo con particolare dolcezza l’occasione in cui, per partecipare ad una riunione del progetto internazionale di ricerca sull’economia della famiglia, accettò di dormire accampata nel nostro piccolo appartamento, privilegiando il calore di una casa ad un’anonima stanza di albergo. Averla incontrata è stata una fortuna.

  9. Gianna C. Giannelli

    Ho ripensato a quante volte ho incontrato Etta in occasione delle riunioni di CHILD, una nella sua bella Bari, poi a Torino, a Firenze, ai convegni ESPE e AIEL, quando a Milano abbiamo fatto parte insieme di una commissione di dottorato. Erano tanti anni che ci conoscevamo, il nostro era soprattutto un rapporto di lavoro, anche se non abbiamo mai scritto insieme. Era una ragazza gentile, calma e riservata, una bravissima economista. Non sapevo i particolari della sua malattia, mi ero convinta, l’ultima volta che l’avevo vista, che ormai risale sicuramemente a più di un anno fa, che l’avesse definitivamente debellata. Appena l’ho saputo mi sono venuti i brividi, piano piano nelle ore successive mi sono riaffiorate alla memoria le tante occasioni in cui ci siamo incontrate, il suo viso sereno, la sua capacità di ascoltare e di dare consigli sempre utili, e la tristezza mi accompagna ancora. Ricordarla nei prossimi convegni e seminari mi sembra un’iniziativa spontanea, bella e sincera perché credo che tutti, sia chi la conosceva bene, sia chi meno bene, non possano che avere un ricordo di lei come di una persona dolce e sensibile oltre che professionalmente eccellente.

  10. Mariella Cabizza

    Ho conosciuto Etta a York e la sua scomparsa mi rattrista molto. L’ultima volta l’avevo vista a Napoli qualche anno fa e di lei mi resta un buon ricordo, oltre ad essere stata una brava economista era una persona dolce e simpatica. Nei miei ricordi ha un volto sorridente.

  11. Enrico Rebeggiani

    Era molto che non la vedevo, da quando è andata via da Salerno. La notizia l’ho letta qui su lavoce e ne sono molto colpito. E’ davvero un grande dolore, la ricorderò sempre, una persona gentilissima e appassionata. Grazie a Tullio e a Daniela del Boca per averla così affettuosamente ricordata.

  12. Guglielmo Weber

    Incontrai Etta per la prima volta a Tilburg, molti anni fa. Aveva presentato un suo lavoro, molto bello e difficile, e parlammo del suo rientro in Italia. Etta poi veniva regolarmente a trovarmi a Padova per parlarmi della sua tesi di dottorato. Era riservata e timida, serissima sul lavoro, molto aperta a tutti i suggerimenti. Durante il suo soggiorno allo CSEF prima, a Bari poi, si è interessata sempre di più a temi di natura applicata, trattandoli con il massimo rigore scientifico, e contribuendo al dibattito di politica economica con intelligenza e determinazione.

  13. Camilla, Alessandra, Marcella, Manuela, Donatella, Marco, Giampaolo

    In molti, anche qui a Lecce, hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le qualità non comuni di Etta. Alle doti di competenza, acume, serietà, tenacia, univa, caso davvero raro, dolcezza, pacatezza, modestia. Anche noi avvertiremo la sua mancanza, profondamente. Camilla, Alessandra, Marcella, Manuela, Donatella, Marco, Giampaolo

  14. vincenzo

    Daniela e Tullio hanno raccontato quanto Etta fosse brava e dedicata alla sua professione e quanto sia stata forte e coraggiosa in questi anni. Tutto verissimo. Io vorrei ricordare anche quanto Etta fosse disponibile, gentile e molto dolce. Ci mancherai. Vincenzo

  15. Marilena Furno

    Il mio ricordo di Etta è legato alle volte in cui veniva a trovarci qui a casa: ricordo soprattutto la sua grande cordialità ed il suo affetto.

  16. CLAUDIO MELLIA

    Non ho avuto il piacere di conoscere questa valorosa studiosa, ma se la descrizione della persona è fedele e non ho ragione di dubitare viene riconfermata la frase ricorrente che i migliori se ne vanno. Non solo questo: viene anche riconfermata la permanenza di alcune mezze calzette nell’università italiana presenti solo per illustre parentele e per inchini da lacchè. Che tristezza!

  17. Marcella Scrimitore (Università del Salento)

    Etta era della provincia di Lecce e ha voluto intrattenere anche con l’Università del Salento rapporti di collaborazione professionale, nonostante la sua carriera si fosse sviluppata in altre sedi universitarie. L’ho invitata in occasione di un seminario qualche anno fa e, più di recente, per insegnare nell’ambito di un master, spinta dall’orgoglio di richiamare una collega salentina brava e stimata. Ha sempre accolto con entusiasmo ogni proposta. C’eravamo date appuntamento per altre occasioni ancora, poco prima che la sua malattia riemergesse. Volevamo che fossero occasioni di lavoro e occasioni di incontro, per condividere esperienze professionali e, insieme, chiacchiere e risate. Etta era interessata a un progetto culturale e alle persone dietro a ogni progetto, e di sé offriva una straordinaria disponibilità rivelatrice di qualità professionali e umane non comuni. I nostri progetti sono stati sfortunatamente interrotti e Lecce l’ha accolta definitivamente così come non avremmo voluto.

  18. Evidea Ferrara

    Non l’ho mai conosciuta se non attraverso mio figlio, Fabio Eboli, per il quale ha costituito un sicuro punto di riferimento professionale ed umano dalla preparazione della tesi, all’Università di Salerno, in poi. Eppure sono rimasta colpita dalla ferale notizia della sua immatura dipartita perchè, attraverso mio figlio, mi sembrava di conoscerla. Le tante persone che ne ricordano le straordinarie qualità sono la testimonianza di una persona eccezionale per la modestia degli atteggiamenti e nel contempo il valore professionale. Scrivere queste poche, semplici parole, è per me, non incline a sentimentalismi di maniera, un modo per onorare la memoria di una persona cara ma, insieme, stare vicina a mio figlio in un momento di raccoglimento e di tristezza.

  19. leonzio rizzo

    Ho saputo della scomparsa di Etta come molti di noi per email. E’ stato molto duro: il pensiero di una cara amica che non c’è più mi accompagna in modo costante in questi giorni. Ho conosciuto Etta nel 1998 quando trascorse un periodo presso l’Università Cattolica. Subito diventammo molto amici. Con Etta riuscivo a parlare di tutto e soprattutto ciò che veramente mi sconcertava era la completa gratuità con cui Etta si relazionava: non chiedeva mai nulla in cambio. Etta dava senza necessariamente pretendere o aspettarsi qualcosa. In particolare Etta voglio ancora dirti grazie per il sostegno ed incoraggiamento che mi hai dato nei momenti difficili della professione: mi hai sostenuto nelle lunghe telefonate notturne con i tuoi decisi "tieni duro", "non mollare". Le nostre conversazioni sono state illuminanti per capire quale fosse per me la strada da intraprendere in un momento di snodo della mia vita. Grazie per l’affetto che hai voluto donarmi nella tua purtoppo breve ma intensa vita. Porterò il ricordo della tua amicizia sempre con me. Ciao Etta.

  20. Tom Flavin (NUI Maynooth, Ireland)

    Excuse me if I write in English. Just wanted to remember Etta as a true friend from the days our Ph.D. studies in York until now. Etta, you were a valued colleague and I remember you most of all as kind, reliable, humorous and infinitely courageous in the face of illness. Rest in peace, Etta, I miss you.

  21. antonio

    Chi vi parla è un ragazzo che ha conosciuto Etta ai tempi del Liceo, una ragazzina adolescente amante dello studio e con i piedi ben piantati per terra, aveva già chiaro dove voleva arrivare, era la più brava della classe, ma nel contempo era amica di tutti, e molto umile. Sono rimasto veramente affranto dalla notizia della sua dipartita, era un’amica cara alla quale non smetto mai di pensare, Mi mancherai cara Etta.

  22. Gayatri Acharya

    I wish we had managed to make that trip to see you Etta. I will cherish our time at York, living above the glass shop, making pasta sauce with a hint of Indian spice and laughing at you drinking your standard morning tea and biscuits…you have been a wonderful friend and a dear, kind person from whom I have learnt so much. My warm wishes to your family, they were lucky that you chose to stay close to them. I will miss you my friend.

  23. rossella

    Ho conosciuto Etta all’Università e con lei ho studiato Economia a Bari, ci incontravamo in aula ogni giorno e ci siamo laureate insieme nel 1993. Apprendo con enorme dolore la sua dipartita io che l’avevo lasciata a York alle prese con il suo master e con i suoi consigli su come raggiungerla. Ciao Etta non ci siamo più viste ma il tuo ricordo dolce e sereno è sempre stato vivo e continuerà ad esserlo.

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