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LA MINISTRA E IL GIOCO DELLE TRE PERCENTUALI

In un paese ci sono tre università, l’università Virtus, l’università Fortitudo e l’università Olimpia. Il governo finanzia le tre università con 10000 euro l’anno, in maniera più o meno proporzionale alle dimensioni, quindi:
 
5000 euro all’università Virtus
3000 euro all’università Fortitudo
2000 euro all’università Olimpia.
 
Un giorno la ministra decide di valorizzare il merito e decide che il 10 per cento del finanziamento sarà distribuito in base ad esso. Allora prende 1000 euro dai 10000 e li ripartisce di conseguenza.
I rimanenti 9000 euro continueranno ad essere distribuiti per dimensioni, quindi 4500 euro all’università Virtus, 2700 all’università Fortitudo e 1800 euro all’università Olimpia. Possiamo calcolare che in questa prima fase le tre università hanno perso 500, 300 e 200 euro rispettivamente che vanno a costituire il fondo meritocratico di 1000 euro.
A questo punto la ministra calcola dei coefficienti di merito Q per ciascuna università ed escono fuori i seguenti valori:
 
Q dell’università Virtus = 4
Q dell’università Fortitudo = 3.3
Q dell’università Olimpia = 2.7
 
La ministra prende i 1000 euro ed assegna ad ogni università una quota pari a 1000 per il suo Q e diviso per la somma di tutti gli Q. Avremo:
 
fondi meritocratici per l’università Virtus = 400
fondi meritocratici per l’università Fortitudo = 330
fondi meritocratici per l’università Olimpia = 270
 
Quindi l’università Virtus avrà perso 100 euro, la Fortitudo ne avrà guadagnati 30 e l’università Olimpia ne avrà guadagnati 70. Ora la ministra divide ciascun guadagno o perdita per il finanziamento dell’anno precedente e moltiplica il tutto per 100. Risulta che l’università Virtus ha perso il 2 per cento del suo finanziamento precedente, la Fortitudo ha guadagnato il l’1 per cento del suo finanziamento precedente e la Olimpia ha guadagnato il 3,5 per cento del suo finanziamento precedente. Quindi la stessa ministra va in conferenza stampa in pieno periodo di immatricolazioni, quando gli studenti stanno scegliendo le università e distribuisce la classifica di merito
 
1) università Olimpia +3,5 per cento
2) università Fortitudo +1 per cento
3) università Virtus -2 per cento
 
Confrontate questa classifica con quella dei coefficienti di merito Q che la
ministra stessa aveva calcolato.
GENIALE!!!

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  1. quattrocchi

    Non solo! Notate come i soldi distribuiti secondo il merito rendono meno meritocratica la distribuzione dei finanziamenti finale rispetto a quella iniziale concesso, succede perché l’esempio è così costruito: in realtà non è detto che le grandi università storicamente sovra-finanziate siano necessariamente le migliori, ma gli accademici consiglieri del ministro dovevano sapere che a priori non è detto neppure il contrario …

  2. LentaMente

    Alla luce di questo calcolo, se è lo stesso MINISTRO a valutare PRIN e FIRB 2008 – meglio che si attenda all’infinito.

  3. Marco Antoniotti

    A parte la questione della ripartizione "meritocratica" dei fondi, vorrei sollevare un problema. Lo sollevo qui, poichè, veramente, non sono riuscito a trovare nulla a proposito in giro. Le tasse universitarie sono limitate al 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario (poi gli atenei aggirano, ma tant’è). Dato che il FFO è diminuito in generale, diminuiranno anche le tasse studentesche. Gli Atenei avranno ancora meno fondi. È così o no? Lo chiedo – ripeto – perchè non riesco a trovare informazioni ragionevoli sulla questione.

  4. onanista

    Come ho gia’ dimostrato altrove, NON c’e’ alcun errore nel calcolo del 7%! Nella circolare del MIUR http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001282.html e in particolare nell’Appendice1 si elencano chiaramente i criteri e in particolare di dice che gli indicatori sono moltiplicata per una grandezza rappresentativa delle dimensioni degli atenei. Questo si vede chiaramente nelle tabelle reperibili su http://udu.it/images/finanziamenti_atenei/tabelle_magiche.xls In particolare il parametro "QT" e’ pesato per il fattore "FP" proporzionale al numero di studenti dell’ateneo. Invece al parte relativa alla ricerca non e’ pesata (giustamente!!!) sul numero di studenti, ma usa indicatori che pesano comunque sul peso della ricerca dell’ateneo rispetto a valori nazionali. Mi dispiace quindi, ma questa volta avete preso una bella cantonata…. Sarebbe corretto da parte vostra rettificare la notizia.

    • La redazione

      Il commento non è corretto. L’articolo sulla voce non discute i criteri che sono stati utilizzati, o il metodo di calcolo, ma le "classifiche" che il ministero ha reso pubbliche a luglio dopo aver diffuso i risultati della valutazione.

  5. Denise

    E’ vero che dal calcolo il risultato sembra assurdo, perchè la quota meritocratica è calcolata in modo assoluto e non in rapporto alla grandezza.. Però è anche vero che l’assurdità sussiste solo per il primo anno. L’anno successivo, se i criteri di ripartizione rimangono invariati, anche il secondo coefficiente rispecchierà la qualità dell’ateneo in modo più realistico..

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