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MA IL DIVORZIO C’È GIÀ STATO

L’intervento più importante deciso questo fine settimana riguarda la decisione della Bce di acquistare sul mercato secondario i titoli di stato di Portogallo e Spagna, a condizione che questi paesi adottino programmi adeguati di rientro del debito. E’ una decisione senza precedenti, coerente con il Trattato (che impedisce alla Bce di comprare i titoli direttamente dai Governi, ma non di operare sul mercato secondario) e che può riuscire a scoraggiare chi investe sul default di questi paesi. La cosa importante è che tale intervento appaia come selettivo (solo alcuni mercati) e operato ex-ante (in modo da non sembrare un bailout ex-post). Deve quindi essere la Bce ad annunciare questo intervento, mostrando autonomia dai governi nella conduzione della politica monetaria. Per ragioni che ci risultano oscure il nostro Presidente del Consiglio, ha invece deciso di dare lui l’annuncio venerdì sera presentandolo come una decisione del vertice dei capi di governo dell’Eurogruppo di venerdì 7 maggio, ponendo in grave imbarazzo la Bce. A questo punto ai vertici della Banca Centrale Europea non è rimasto che smentire Berlusconi. Quello che doveva diventare un annuncio importante per rassicurare i mercati si è tradotto in una gaffe molto pericolosa per la credibilità che un’istituzione relativamente giovane come la Bce sta faticosamente acquistando sul campo. Il comportamento del nostro Presidente del Consiglio si può spiegare solo come smania di protagonismo e come basato sulla convinzione che la Banca centrale sia al servizio dei governi. Sappiamo che il riferimento ai divorzi in questo momento non è del tutto gradito al nostro Presidente del Consiglio, ma il divorzio fra Banca d’Italia e Tesoro si è consumato nel 1982. Non è proprio il momento di tornare indietro.

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

12 commenti

  1. Scarabelli Stefano

    Vorrei ricordare al prof. Boeri le incaute affermazioni che lo stesso ebbe a proferire in occasione di una videochat del Corriere.it, durante la quale sottolineò a più riprese come la Grecia avesse ormai superato (o quasi) in termini di GDP (PPP) l’Italia. Pochi giorni dopo veniva scoperta la voragine dei conti greci, come nel più classico degli effetti boomerang. Forse sarebbe il caso di elogiare un ministro dell’Economia e un Presidente del Consiglio che hanno abbandonato le promesse populistiche del 1994 e del 2001 ed hanno sposato nel momento opportuno la linea del rigore. Infine, oserei dire, dobbiamo gioire che la BCE abbia abdicato alla sua indipendenza, perchè, con l’ostinazione a non volere prendere certe medicine, rischiavamo di andare all’altro mondo, pur con patologie meno gravi degli altri (ed intendo UK, USA, Giappone). Cordiali saluti

    • La redazione

      Le ultime previsioni del Fondo Monetario su Italia e Grecia confermano che nel 2010 il reddito pro-capite della Grecia, a parità di potere d’acquisto, dovrebbe superare quello dell’Italia. Queste stime incorporino gli effetti del piano di stabilizzazione della Grecia. Non ci sono invece i piani italiani dato che non sono stati ancora varati. Il senso della mia affermazione in quella sede, che non posso che reiterare, è che l’Italia cresce poco, meno degli altri paesi della zona Euro. E’ questo il nostro problema principale. Il primo passo per affrontarlo è prendere atto della realtà. Nascondere la testa sotto la sabbia è molto pericoloso, come la lezione della Grecia ci insegna. Cordialmente.

      Gross domestic product based on purchasing-power-parity (PPP) per capita GDP

      Country 2007 2008 2009 2010 2011
      Greece 29,039.367 30,189.407 29,881.525 29,419.923 29,507.565
      Italy 30,515.700 30,520.013 29,109.464 29,347.064 29,912.810
      International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April 2010
      Current international dollar
  2. francesco pontelli

    Posso essere d’accordo con la tesi proposta, ma francamente l’aspetto importante e decisivo è rappresentato dalla decisione presa dalle autorità competenti per salvare l’euro. Non sarà certo una banale gaffes del Presidente del Consiglio a vanificare i benefici che tale decisione comporterà: trovo francamente parziale l’enfasi data a tale errore.

  3. Giuseppe Antonio Coricelli

    Forse è bene rimanere alle osservazioni tecniche più che criticare l’operato del Presidente. Finora neanche gli economisti erano riusciti a convincere la Germania a questa strategia. Ora bisogna convincere gli italiani a ridurre l’onere pubblico con uscite compatibili ai 720 M di € di Entrate e comunque per rientrare dal debito. Datevi da fare..

  4. Carlo

    Cercando di capire per quanto possibile…Ma l’acquisto dei titoli di stato da parte della BCE non è sempre una operazione, in fin dei conti, finanziata con massa monetaria resasi disponibile nei singoli Paesi proprio grazie al dilatarsi del loro "Debito Pubblico"? Se fosse così, la manovra della BCE metterebbe certo adesso al sicuro da possibili Default i paesi più deboli sottoponendoli però sicuramente in futuro a una inevitabile condizionamento politico ed economico nei confronti delle Locomotive europeee (più che della BCE) che imporrà loro politiche di sacrifici a carico principalmente dei redditi di lavoro e pensione e solo marginalmente interessamenti del patrimonio (in cui a mio avviso si annida una parte sempre maggiore del DP).

  5. marco

    Grazie per aver sottolineato la cosa. Se aspettiamo i media main stream…

  6. paola

    Che dire, una volta si diceva, o lo è o lo fa , "il c….no si intende" quello che conta è il risultato anche questa volta " insufficiente". Poveri noi!!!!

  7. marco

    Se Berlusconi contribuisce a convincere la Merkel fa bene o fa male? Niente va mai bene?

  8. loremaf

    Fino a quando sopporteranno in Europa il comportamento del nostro primo ministro. Va bene il suo carattere esuberante e il modo di fare fuori del protocollo istituzionali, ma i mercati, le istituzioni si reggono sulle persone e qunado le persone tirano troppo la corda prima o poi pagano dazio, solo che in quel caso il dazio saremo noi a pagerlo come Paese. In fondo l’atto d’amore di averlo votato è stato dell’elettorato, seppure nella sua maggioranza relativa. La cosa più buffa dell’informazione italiana che l’unica cosa che ha messo in rislato è stato proprio il comportamento del premier e non tutto quello che la BCE si apprestava a fare per contrastare le speculazioni finanziarie, che sempre ci sono state e sempre ci saranno se le regole non sono severe e coerenti con gli obiettivi di trasparenza . Ma quando i primi a manomettere i conti sono gli stati, allora il problema è serio e grave.

  9. dario bezzanti

    Mi pare che in fin dei conti i debiti pubblici dei paesi in difficoltà possano essere scaricati su un’altra istituzione pubblica salvando nuovamente le banche e rinunciando a un controllo sul loro operato. Di fatto il peso di questo enorme debito accumulato viene completamente spostato sulle spalle dei cittadini che lo subiranno attraverso ulteriori tagli alla spesa sociale (scuola e sanità oltre ai salari). Possiamo stare certi che i redditi da capitale difficilmente subiranno danni e che nessuna regolamentazione seria per le banche verrà messa in atto. Quanto al cancelliere tedesco convinto, nessun quotidiano della stampa estera fa cenno all’operato di Berlusconi. La Germania esce come paese egemone dalla vicenda e il suo governo non ha certo avuto bisogno di farsi convincere da chicchesia per scegliere l’interesse precipuo del proprio paese. Mi astengo da altri commenti sul presidente del consiglio che ormai sarebbero solo luoghi comuni. In definitiva siamo di fronte ad un altro grande imbroglio paludato da linguaggio tecnico e giustificato dall"emergenza"

  10. giancarlo c

    Chissà, forse è la ormai decennale rivoluzione liberale che gli ha dato alla testa…

  11. Roberto Arnaldo

    Tra le tante cose che non vanno e i tanti problemi, non mi pare che sia così grave ciò che ha fatto Berlusconi…tra l’altro mi pare anche di cattivo gusto la battuta sul divorzio che lo sta vedendo protagonista: ormai giornalisti, economisti, esperti si sono sempre più ridotti a fare i satiri e guarda caso capita sempre a coloro che sono riconducibili ad una certa area politica,se uno ci fa caso se ne renderà conto facilmente. Cerchiamo di essere seri,per favore e rimaniamo nel merito delle cose. A me sinceramente sembra comunque una scelta sbagliata quella della BCE di acquistare titoli di stato di paesi in difficoltà per aiutarli: non è questo il suo compito,visto che come dice lei la BCE è un organo indipendente e ha altre funzioni rispetto agli stati. E infatti si sono mossi gli stati con il fondo varato nelle scorse settimane. Allora si potrebbe anche dire che é stata anche la BCE ad invadere il campo altrui, volendo arrogarsi la funzione di aiuto nei confronti di stati in difficoltà e con la condizione posta riguardo ad azioni concrete per il rientro dal debito: e questa condizione non le pare che non spetti metterla alla BCE ma che sia una decisione politica?

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