Arrivato alla quinta edizione, il Festival dell’Economia di Trento mantiene un buon livello di interesse sui giornali. L’analisi temporale suggerisce l’esistenza di trend positivi su Repubblica e sul Sole-24Ore e di trend negativi sul Corriere e sulla Stampa. Le due testate hanno raggiunto il picco più alto nel 2007, quando si è discusso di capitale umano e capitale sociale. Il Sole tocca il picco nel 2009 con il Festival dedicato alla crisi economico-finanziaria e Repubblica quest’anno, con il tema dell’informazione. La presenza di politici di primo piano e la copertura mediatica.
Siamo ormai giunti alla quinta edizione del Festival dell’Economia di Trento. Come direbbe un giornalista frettoloso, dopo un lustro è tempo di bilanci. Nella fattispecie, analizzo qui in maniera sistematica la copertura mediatica del Festival da parte dei principali quotidiani italiani. (1)
PAROLE CHIAVE DI UNA RICERCA
Il primo indicatore di successo di un’iniziativa come il Festival dell’Economia è certamente dato dal numero di visitatori durante ciascuna edizione. Tuttavia, l’analisi della copertura mediatica è importante per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, a prescindere dall’effetto del passa-parola, è necessario che una platea ampia di cittadini siano informati dell’esistenza e dell’essenza del Festival, perché possano essere invogliati a parteciparvi l’anno successivo. Dall’altro lato, la città di Trento, che ospita il Festival, dovrebbe beneficiare in maniera diretta dalla pubblicità che ottiene attraverso gli articoli che la menzionano quando trattano del Festival.
Attraverso ricerche per parole chiave sugli archivi online dei principali quotidiani ho dunque raccolto dati sul numero mensile di articoli per testata in cui sono contenute tutte e tre le seguenti parole: festival, economia e Trento. Mi focalizzo sul periodo che va dal gennaio 2006 al giugno 2010 e prendo in considerazione Corriere della Sera, Repubblica, Stampa, Sole 24Ore e Giornale. Si tratta senz’altro di un campione limitato, ma che comunque permette di estrarre informazioni interessanti. (2)
Una ricerca basata su parole chiave ha il vantaggio di essere poco costosa e facilmente replicabile, e lo svantaggio di essere meno precisa di una lettura diretta degli articoli. Per dare un quadro generale dei dati, nella tabella riporto il numero totale di articoli per testata che menzionano le tre parole chiave prescelte. Repubblica e Sole sono le testate che dedicano più spazio al Festival, con più di 130 articoli ciascuna. A seguire, il Corriere e la Stampa (86 e 63 articoli rispettivamente), mentre in coda resta il Giornale, con 22 articoli in totale. L’analisi statistica conferma l’impressione secondo cui il Giornale dedichi significativamente meno spazio al Festival degli altri quotidiani.
Testata | Numero articoli |
Corriere della Sera | 86 |
Repubblica | 132 |
Stampa | 63 |
Sole 24 Ore | 132 |
Giornale | 22 |
PICCHI PER GIORNALE
La disponibilità di dati mensili permette di andare oltre il semplice confronto tra testate, per prendere in esame l’evoluzione nel tempo della copertura mediatica. Il grafico riportato qui sotto mostra dunque per ciascuna testata il numero di articoli mensili che menzionano il Festival, insieme con il trend lineare corrispondente.
I picchi nei cinque grafici corrispondono naturalmente ai mesi di maggio e giugno in cui si è sempre tenuto il Festival. L’ultima edizione del festival, dedicata al tema dell’informazione, sembra essere quella che ha ricevuto meno copertura mediatica dai quotidiani nazionali. Ci sono però differenze importanti fra le varie testate. Corriere e Stampa raggiungono il picco più alto nel 2007, anno in cui al Festival si discuteva di capitale umano e capitale sociale, ma che soprattutto ha visto la partecipazione dell’allora premier Romano Prodi. Il Sole lo tocca nel 2009 (Festival dedicato alla crisi economico-finanziaria). Repubblica, in controtendenza, raggiunge invece il picco più alto nel 2010, appunto con il Festival dedicato all’informazione.
IL FESTIVAL DEI POLITICI
Quali conclusioni si possono trarre da questa analisi? Innanzi tutto, il Festival dell’Economia mantiene un buon livello di interesse sui giornali, che a questo punto non sembra dipendere più dalla novità dell’iniziativa stessa. A questo proposito, bisogna comunque interrogarsi sulla minore copertura mediatica di un Festival dedicato proprio all’informazione, in cui molti eventi mettevano in discussione l’indipendenza della stessa dal potere economico e politico.
Un secondo aspetto importante è il ruolo che la presenza di politici di primo piano esercita sulla copertura da parte dei giornali, come mostrato dal caso di Romano Prodi nel 2007. Non si può certamente escludere che la luce mediatica riflessa rimandata dai politici sui contenuti più genuini del Festival sia piuttosto scarsa. Ma dopo che Prodi si è sottoposto alle domande non rituali dei redattori de lavoce.info, nessun altro politico di primo piano ha accettato l’invito degli organizzatori del Festival. Forse più che rincorrere i politici e farli venire alle loro condizioni (domande concordate con giornalisti amici, cioè l’esatto contrario di questo) sarebbe bello se la carta stampata valorizzasse di più il contributo di studiosi che trattano di temi di grande rilevanza pratica in modo fortemente innovativo. Anche quando magari il loro nome è sconosciuto al grande pubblico.
(1) Per un’analisi simile dal punto di vista metodologico, si veda questo pezzo sulla copertura mediatica di lavoce.info.
(2) Un discorso a parte va naturalmente fatto per i quotidiani locali di Trento (Adige, Trentino e Corriere del Trentino). Per queste testate il Festival dell’Economia è un evento capace di monopolizzare l’attenzione, non soltanto durante le giornate del Festival stesso, ma anche nella fase preparatoria e nei giorni successivi.
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