L’ intento del mio articolo non era certo quello di promuovere indirettamente l’energia nucleare, come alcuni hanno pensato, né potevo ovviamente allargare il tema a tutte le altre opzioni possibili. Ho voluto solo sottolineare che le energie rinnovabili, e quella fotovoltaica in particolare, hanno costi sociali molto elevati che i loro appassionati sostenitori tendono a dimenticare e si guardano bene dal quantificare. E’ un problema che si pone in tutta l’Europa. Ad esempio, il governo inglese (Dipartimento dell’Energia) ha recentemente stimato che i sussidi alle energie rinnovabili faranno aumentare, nel 2020, il costo dell’energia del 33% per i consumatori domestici. Si tratta in effetti di un’imposta “nascosta” ed iniqua in quanto grava grossomodo egualmente su ricchi e poveri. Se l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 vi sono modi assai più efficienti e meno costosi: si veda ad esempio il recente studio “Greener, cheaper” sul sito www.policyexchange.org.uk.
Quasi tutti i commenti critici,inoltre, mi accusano di non aver evidenziato anche i costi sociali del nucleare o del termico, ma un tema tanto ampio e difficile non poteva certo essere trattato esaurientemente in una paginetta. Devo però chiarire che il costo del termico o del nucleare francese cui ho fatto cenno nell’articolo non è certo una stima del loro costo sociale ma solo un’indicazione del costo per gli utilizzatori, rilevante per la competitività. E’ ben noto che il costo dell’energia elettrica per le imprese italiane è assai più elevato di quello di altri paesi dell’area euro. Se indirizziamo i nuovi investimenti verso fonti energetiche ad altissimo costo questo handicap competitivo non potrà che peggiorare…”
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Rinaldo Sorgenti
Incredibile la contrapposizione evidente tra chi sostiene l’idea del "solare" a prescindere da qualsiasi ragionevole valutazione tecnico-economica di sistema e chi ricorda che sull’energia non si può scherzare e che le fonti tradizionali saranno parte essenziale dello scenario mondiale almeno per tutta la prima metà del XXI secolo. Tutto questo è certamente stato indotto in molti dall’assurda e speculativa definizione attribuita alle F.E.R. (Solare ed Eolico) con l’aggettivo: "alternative" quando invece tutti dovrebbero sapere e mai dimenticare che le stesse sono e saranno ancora per molto solo marginalmente "complementari". Ben venga se il mercato ed illuminati Operatori vogliono investire (di proprio, visto che ci credono) per lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali tali da consentire al solare di evolvere e consentire di giocare un ruolo concreto ed utile, diverso da quello semplicemente simbolico attuale, peraltro oggetto di onerosissimi incentivi prelevati dal cittadino consumatore ed elargiti tramite il "Conto Energia" ad una evidente filiera speculativa ed opportunista. Allora, diamo questi soldi alla ricerca e vediamo se ce li renderà con conquiste inconfutabili.
Marcello Graziano
Premettiamo una cosa. Il nucleare costa. Tanto. Fa danni. Tanti. Gli USA lo sevvenzionano generosamente, la Francia idem. Tecnicamente, tonnellate di materiali devono essere smaltiti ogni settimana perche’ venuti a contatto con contaminanti radioattivi. Premettiamone un’altra. In Italia si progretta di spendere 20 mld, per darci, tra 20 anni, energia pari al 5% del fabbisogno attuale, proprio grazie al nucleare. Questi due preamboli gia’ dovrebbero escludere il nucleare dalle opzioni possibili. Aggiungiamone un altro: il carburante per le centrali finira’ a breve, e noi non abbiamo ex-colonie ricche di uranio da sfruttare. Detto questo, concordo sul fatto che il solare PV non possa essere la risposta univoca alla domanda energetcia di oggi e domani. Ma il dibattito dei tecnici e degli esperti del settore infatti non prevede una mono-opzione. Dipendera’ da dove si produrra energia. Ps. leggetevi il rapporto della Duke sul solare.
gabriele
Che il fotovoltaico non sia la soluzione a tutti problemi è pacifico, ma che il nucleare sia solo dannoso e antieconomico è certo! Quando leggo che per il PV i costi sociali sono una tassa iniqua per tutti, mentre per il nucleare lo spazio per indicare i costi sociali sia poco, non so se l’autore sia coerente: dica i danni della famosa centrale ucraina quasi esplosa, dica l’inquinamento che producono sia diretto (radiazioni) che indiretto (rifiuti), dica che la tecnologia è obsloeta, che il vantaggio è limitato a colore che cementificano, dica che il costo dell’energia nucleare se non sovvenzionato massicciamente dallo stato è antieconomico. Non mi citi relazioni o altro: prenda un lapis, un foglio di carta e cominci a far di conto come faceva Suo nonno! Parta dai costi di costruzione, messa in sicurezza, smaltimento rifiuti, demolizione centrale, manutenzione, a questi sommi i costi per ottenere l’uranio…. e dice che costa meno del PV? E poi mi dceveno dire che se il nucleare è sicuro perche’ le assicurazioni si rifiutano di assicurare? Il mercato vero giudica quella tecnologia vecchia e pericolosa!