In corsia dell’ospedale
c’è un mondo che sta male!
S’ode il Sarko che si lagna,
Zapatero piange in Spagna,
si lamenta il Camerone,
un po’ meglio è la teutone,
mentre in USA anche Barack
geme a letto, dopo il crack.
Ha la febbre pur l’Itaglia
e a sentire Iren Tinaglia
Silvio va verso il collasso,
grazie al Fini del salasso.
Sol Bersani ha la ricetta,
ce l’ha pure Enrico Letta,
anche l’hanno alla Sapienza
e in Bocconi non fan senza.
Nei giornali d’opinione,
sul declino e stagnazione
nelle diagnosi si abbonda,
per salvare chi sprofonda:
s’incrementi il pensionato,
ed in busta l’impiegato.
si dian soldi ai cercatori,
no all’accordo a Mirafiori,
che si faccia innovazioni,
stop ai pubblici spreconi,
si riduca accise e tasse,
più salari per le masse.
La ricetta non sorprende,
sì allo Stato che più spende!
Ma nessuno non si accorse
che non bastan le risorse,
che il debito pregresso
sempre è lì, riman lo stesso,
che non siam competitivi
e di slancio alquanto privi??
La cura è il riformare,
ma sian gli altri ad iniziare:
non potate il mio giardino,
bensì quello del vicino.
Mah!?La nostra medicina
non è certo l’aspirina!
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Emanuele Costamagna
La ricetta sembra pronta
alla fine della conta:
quel che serve è la riforma
che lItalia metta a norma.
Dalleconomia pensata
la realtà sembra scordata:
un paese imbelle e stagno
non produce alcun guadagno.
Qui non manca solamente
una gran classe dirigente
qui cè un popolo viziato
de-re-spon-sa-bi-liz-za-to.
Abbiam bisogno di cervelli
non di gente che cavilli.
Ma da noi lintelligenza
rima solo con assenza.
Sul problema, assai profondo,
Gobetti scrisse più dun fondo.
Sul carattere italiano
pur Leopardi pose mano.
Forse furon supponenti
nei giudizi sulle genti.
Forse litaliano è cambiato
e attende desser riformato.
Chiede e anela il buon governo
Ma se vota non discerno
tra il suo nuovo opportunismo
ed il solito fascismo.