Quel tal AD Sergio Marchionne,
da sempre se ne sta desto ed insonne
ed ora va cercando di svegliare
lItalia che non cessa di sognare,
nella sua buona, ma offuscata stella,
che sempre rimaner la fece in sella,
lasciandola poltrire ne coltroni,
vegliata da Tremonti e Berlusconi.
La poverella dorme e non saccorge
che il sol su questi lidi più non sorge
e lavvenir sè trasferito a Oriente
dove non sagita, ma studia lo studente.
Agli Italiani qualcuno forte glielo dica,
che occorre ritornare a far molta fatica,
che il tempo non è più di rilassarsi,
ma tutte e due le maniche imboccarsi.
Ci sono diritti, ma ancor più doveri,
sia il cambiamento in cima de pensieri,
ci vuol più impegno pure dai bancari,
dagli statali, da quanti son, ligi agli orari.
Il PIL non cade quale don dal cielo,
è come un chicco che cresce sullo stelo,
va coltivato, col gelo, se piove, col sole,
lasciando le linde, accoglienti lenzuole.
Non restiam fermi, vietata sia la sosta,
la sfida è aperta ed alta nè la posta,
suvvia si cambi gli antichi, stanchi riti,
si cassino i vantaggi, pure se acquisiti!
Il solo modo per rimaner tra i vivi
è dagguantare presto i più competitivi,
di non cercar di dar la colpa agli altri,
noi che pensiamo dessere più scaltri.
Fratelli dItalia, lItalia sia desta
la grinta del Sergio le colmi la testa,
ovunque si faccia, sinvesta e lavori,
tornino a crescere i bei mirafiori.
Italia mia, tattende una fatal tenzone,
lascia la giacca e metti un bel maglione!
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Roberto Roscini
Bravo Maggini che simpaticamente e con valida ironia toscana sa scrivere di cose serie. Bene il " sì " del referendum, ma…..: Quando in una trattativa c’è una parte che é palesemente più debole, per evitare un patto leonino bisognerebbe che la parte più forte mettesse sul tavolo, oltre ai finanziamente anche una qualche formula di co-gestione. Ciò aiuterebbe a fare squadra ed evitare che in barca non tutti remino nella stessa direzione. Saluti R.Roscini