Lavoce.info

LA CORTE TEDESCA CHIUDE AGLI EUROBOND

Non sono costituzionalista, ma mi permetterò comunque di dissentire su un punto chiave: la mia lettura è che la Corte di Karlsruhe ritiene che gli eurobond (nell’accezione di Tremonti/Bruegel) non siano compatibili con i principi democratici. Basta leggere bene i due paragrafi riportati qui sotto:

“3 a) Il Bundestag tedesco non può trasmettere la sua responsabilità di bilancio mediante deleghe fiscali indeterminate ad altri attori. In particolare, non ha la facoltà, senza un’approvazione costitutiva, neanche attraverso una legge, di consegnarsi a meccanismi che possono portare ad aggravamenti non trasparenti del bilancio pubblico, a causa del proprio statuto o dell’effetto congiunto di misure singole.
b) Non possono essere stipulati meccanismi duraturi internazionali che riguardino il trasferimento di responsabilità di decisioni sovrane di altri stati, soprattutto se sono collegate a conseguenze difficilmente quantificabili. Ogni aiuto solidale con carattere di spesa di grande entità sia a livello internazionale che comunitario deve essere approvato singolarmente dal Bundestag”.

[3 a) Der Deutsche Bundestag darf seine Budgetverantwortung nicht durch unbestimmte haushaltspolitische Ermächtigungen auf andere Akteure übertragen. Insbesondere darf er sich, auch durch Gesetz, keinen finanzwirksamen Mechanismen ausliefern, die – sei es aufgrund ihrer Gesamtkonzeption, sei es aufgrund einer Gesamtwürdigung der Einzelmaßnahmen – zu nicht überschaubaren haushaltsbedeutsamen Belastungen ohne vorherige konstitutive Zustimmung führen können.
b) Es dürfen keine dauerhaften völkervertragsrechtlichen Mechanismen begründet werden, die auf eine Haftungsübernahme für Willensentscheidungen anderer Staaten hinauslaufen, vor allem wenn sie mit schwer kalkulierbaren Folgewirkungen verbunden sind. Jede ausgabenwirksame solidarische Hilfsmaßnahme des Bundes größeren Umfangs im internationalen oder unionalen Bereich muss vom Bundestag im Einzelnen bewilligt werden.]

Una volta che gli stati membri hanno emesso il 40-60 per cento del loro Pil in eurobond, il destino fiscale della Germania non sarebbe più nelle mani del Bundestag perché la Germania avrebbe dato garanzie per un ammontare molto
superiore al 100 per cento del proprio Pil (per l’Estonia sarebbe ancora peggio…). Un altro aspetto importante della sentenza é che dice esplicitamente che il Smp della Bce non solleva problemi giuridici.
Insomma, questa sentenza cementa lo status quo, chiude la strada per gli eurobond.

Leggi anche:  Elezioni europee: anatomia dell'affluenza

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  È arrivato il tempo di una legge elettorale europea?

Precedente

QUEL ROBIN HOOD È UN PO’ STRABICO

Successivo

COME FINIRÀ LA SAGA DEI DEBITI SOVRANI

  1. Sergio Capaldi

    Gentile Prof. Gross, premetto che non sono un costituzionalista. Ho letto l’articolo di Pasquino e la sua replica. Benchè io sia abbastanza pessimista sulla realizzabilità politica degli Eurobond nel breve termine mi sembra che l’analisi di Pasquino centri il punto e cioè che abbia colto dei segnali di scarrocciamento nell’orientamento della Corte. Riguardo alla sua osservazione sulle onerose garanzie che dovrebbe prestare la Germania e la loro incompatibilità con la Costituzione credo che occorra sottolineare con maggiore forza che essa si riferisce allo schema degli EuroTremontiBond. Il titolo della sua replica afferma insomma che non c’è vita nella Via Lattea. Non ne sarei cosi sicuro.

  2. Piero

    Vorrei fare le seguenti domande al Prof Gros:
    1. Come puo’ esistere una moneta senza stato?
    2. Come puo’ esistere una moneta per piu’ stati senza un debito statale comune, quando i singoli stati hanno debiti di ammontare diverso?
    3. Come puo’ esistere una moneta se la banca di emissione non n’è salvaguarda l’esistenza?
    4. Non e’ forse il caso di monetizzare in dieci/quindici anni una percentuale del debito dei singoli stati euro, dando un segnale forte alla speculazione, vista la difficoltà politica per gli eurobond?
    5. Non dovrebbe la bce accettare un livello di inflazione del 2,5% invece del 2% per migliorare l’assorbimento del debito pubblico?
    6. La monetizzazione del debito pubblico e’ sicuro che crei inflazione in presenza di politiche di bilancio rigorose? Non e’ forse il caso di festeggiare se il cambio torna alla parità sul dollaro?

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén