8 ottobre 2011, gli spogliatoi del centro sportivo di via Iseo vengono dati alle fiamme da ignoti In pieno giorno. Nella notte del 29 dicembre 2011, ignoti entrano nel centro di via Iseo e distruggono i bagni della palestra, provocandone lallagamento. La struttura era gestita fino a settembre da una società sportiva, dietro cui le indagini della DDA hanno individuato una delle più pericolose ndrine della ndrangheta attive sul territorio. Il cui bastione, centro per il traffico di stupefacenti e la ricettazione, è in una delle case popolari della zona. Il Centro era stato recentemente preso in gestione dal Comune, che sta procedendo al recupero delle strutture.
Via Iseo è nella zona 9 di Milano, ad Affori. Dista 500 metri dallOspedale di Niguarda, uno dei più importanti centri ospedalieri della città, si affaccia su via Enrico Fermi, una delle più trafficate vie di accesso a Milano dalla Brianza. Via Iseo è una traversa di via Bellerio. Sede nazionale della Lega Nord.
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franco benincà
Non stupisce. La riflessione ed il ragionamento, a mio giudizio, va condotta sul fatto che anche le organizzazioni criminali, secondo un approccio economico, puntano alla centralità delle loro reti “distributive” ed in quelle aree strategiche dove le vie di comunicazione siano maggiormente sviluppate. Forse, e lo dico con il massimo rispetto, le forze dell’ordine dovrebbero incentrare le loro attenzioni questi episodi: non a caso, anche in tempi storici passati, potenti organizzazioni terroristiche si occultavano a pochi passi da centri commerciali o da siti istituzionali insospettabili.
Nicola Andrea Cisbani
La nocività dell’economia criminale, la sua capacità di distorcere il mercato è un aspetto che non è stato preso in attenta considerazione data la vastità del problema. Fiumi di denaro ripuliti nel mercato legale per i quali il tasso di rendimento è una variabile indipendente. Siamo messi molto male. Non c’è che dire…
carmelo lo piccolo
Ho trovato di straordinaria efficacia simbolica queste “300 parole” di Michele Polo, a ulteriore dimostrazione della inconsistenza di certi luoghi comuni leghisti sul Sud. La mafia si stabilisce dove può fare affari e massimizzare i profitti, e da questo punto di vista è sempre stata Milano, e non Palermo o Reggio Calabria o Napoli la sua capitale, sarebbe ora che certi politici se ne rendessero definitivamente conto.