Il fulcro di un’unione monetaria – e di ogni economia – è il sistema dei pagamenti. I saldi Target2 si limitano a registrare i movimenti della “moneta della banca centrale” nell’Eurosistema. Così non possono essere fonte di instabilità. Qualunque sia la loro dimensione.
Pagamenti bancari e moneta della banca centrale
Se per accertare il buon esito di un pagamento bancario è sufficiente dare un’occhiata ai movimenti sul conto corrente, la sua puntuale esecuzione è resa possibile da una più complessa operazione di regolamento tra la banca del pagante e quella del beneficiario. L’operazione richiede il buon funzionamento di quello che è il nocciolo duro di ogni economia e, in particolare, di un’unione monetaria: il sistema dei pagamenti.
In Europa, più di mille banche regolano i pagamenti di importo rilevante direttamente in “moneta della banca centrale” (Mbc) su una piattaforma chiamata Target2, gestita dall’Eurosistema, e più specificamente dal personale e dall’infrastruttura di Banca d’Italia, Deutsche Bundesbank e Banque de France, sulla quale transitano ogni giorno, in media, circa 2mila miliardi di euro, circa un quinto del Pil dell’area euro.
La Mbc che le banche si scambiano è un credito spendibile, in pratica una “banconota elettronica”. La banca che deve regolare un pagamento la può ottenere in prestito da un’altra banca, se questa trova conveniente prestare ad altri la liquidità già ottenuta e non impiegata. Ma le banche nel loro insieme possono ottenere Mbc soltanto attraverso due canali: il rifinanziamento della banca centrale alle condizioni fissate dalla politica monetaria (a fronte di garanzie idonee); e gli acquisti di titoli di debito privato e pubblico da parte della banca centrale che, con il Quantitative easing, sono diventati sistematici da ottobre 2014. Si noti, infine, che anche il disavanzo pubblico crea Mbc, ma questa viene assorbita interamente dall’emissione di titoli di debito pubblico.
Il regolamento di un pagamento tra banche italiane in Mbc funziona pressappoco così. La banca A invia al sistema le istruzioni richieste per regolare un pagamento con la banca B. Se la banca A ha bisogno di fondi, la Banca d’Italia li mette a debito della banca A e li accredita alla banca B. Se poi B è disposta a concedere credito ad A a un tasso appetibile per la banca A, i fondi fanno il cammino inverso e tornano alla banca A che cancella il debito con la Banca d’Italia ed è ora indebitata con la banca B.
Se invece la banca B è in Germania, l’iter dell’operazione di pagamento è un po’ più lungo. In questo caso, la Banca d’Italia presta fondi alla banca A, ma non può accreditarli direttamente alla banca tedesca. Ciò perché nell’Eurosistema ogni banca accede al sistema dei pagamenti attraverso la propria banca centrale nazionale, che per la banca tedesca è la Bundesbank. Dunque, non potendo accreditare gli euro alla banca B, la Banca d’Italia li accredita alla Bundesbank, che a sua volta li accredita alla banca B.
I saldi Target
A fine giornata, il sistema calcola la posizione netta di ciascuna banca centrale nazionale con tutte le altre e il saldo viene assegnato al bilancio della Banca centrale europea. A ogni banca centrale nazionale viene dunque assegnata una posizione bilaterale netta (a credito o a debito) con la sola Bce. Questa posizione è il saldo Target.
Nel nostro esempio, il pagamento della banca italiana a quella tedesca dà luogo a una posizione debitoria della Banca d’Italia, e creditoria della Bundesbank, nei confronti della Bce. Se poi la banca tedesca presta i fondi alla banca italiana e gli euro tornano da dove erano venuti, i saldi Target della Bundesbank e della Banca d’Italia si azzerano.
Un altro tipo di pagamento che modifica i saldi Target è quello effettuato direttamente da una banca centrale nazionale che acquista (o vende) titoli operando con banche di un altro paese dell’euro. Se ad esempio la Banca d’Italia acquista titoli da una banca tedesca, regolerà il pagamento accreditando la Bundesbank, con le medesime conseguenze sul saldo Target dell’esempio precedente.
In altre parole, il saldo Target riflette il flusso netto cumulato dei pagamenti in Mbc che la banca centrale nazionale effettua e riceve, per proprio conto o per conto delle banche della propria giurisdizione. Un saldo negativo della Banca d’Italia indica creazione di Mbc che è finita alle banche degli altri paesi dell’euro. Un saldo positivo indica invece un afflusso di Mbc creata in una diversa giurisdizione. È dunque comprensibile il motivo per cui il saldo Target delle cinque banche centrali che hanno accesso alla piattaforma pur non facendo parte dell’Eurosistema (Bulgaria, Danimarca, Lituania, Polonia e Romania), non potendo creare Mbc in euro, non presenta mai un saldo negativo.
In ultima analisi, i saldi Target si limitano a registrare i movimenti di “moneta della banca centrale” nell’Eurosistema. Dunque, non possono essere fonte di instabilità, qualunque sia la loro dimensione. L’Eurosistema non pone limiti alla dimensione dei saldi delle singole BCN nel rispetto del principio, essenziale per la moneta unica, della perfetta fungibilità della MBC a prescindere dalla BCN che la ha creata. Un ampliamento dei saldi, tuttavia, può essere il sintomo di altre problematiche.
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pasquale rocco
professore, sono laureato in scienze politiche anni70, le chiedo se è vero che la banca tedesca una volta finito il passaggio dal c/c italiano a quello dell’azienda deve comprare titoli di stato in questo caso dell’italia.