Bambine e bambini non praticano le stesse attività extrascolastiche e anche quelle svolte con i genitori sono diverse. Tutto ciò può influenzare il loro sviluppo cognitivo e non-cognitivo. Dunque, padri e madri dovrebbero sceglierle con cura.

Attività extrascolastiche per femmine e maschi

Si è studiato molto come maschi e femmine siano diversi in termini di scelte lavorative e risultati scolastici a tutti i livelli. Si sa anche che il divario di genere che si osserva in matematica (in negativo) o italiano (in positivo) è presente sin dai primi anni di scuola e si pensa che possa incidere sulle differenze osservate nella scelta del percorso di studi superiori o universitari.
Meno si sa, invece, di tutto quello che accade al di fuori della scuola, di come bambine e bambini passino il loro tempo libero, specialmente quando sono piccoli. Capire in che attività siano impegnati quotidianamente è importante perché può influire sul loro sviluppo cognitivo e non-cognitivo.
Usando i dati su un campione di bambini inglesi, seguiti dalla nascita fino all’adolescenza, si può studiare se esistano differenze nel tipo di attività extra scolastiche in cui bambine e bambini sono coinvolti.
Nella tabella troviamo le attività considerate a tre diverse età (5, 7 e 11 anni). Un pallino rosa significa che la proporzione di femmine che svolgono quella attività almeno una volta a settimana (almeno un’ora al giorno per TV e Computer), è significativamente maggiore della proporzione di maschi, anche controllando per una vasta lista di caratteristiche osservabili sia a livello individuale del bambino che a livello della famiglia e dei genitori. L’opposto vale per il pallino blu. Il pallino grigio invece significa che non ci sono differenze significative nella partecipazione tra maschi e femmine.

Tabella 1

Fonte: Elaborazione dell’autore dei dati Millenium Cohort Study; per dettagli sui numeri si veda qui.

È interessante notare che praticamente in tutte le attività ci sono differenze di genere nella partecipazione.
Alcune notevoli si vedono nella partecipazione ad attività sportive o fisiche, che in media i bambini praticano più delle bambine, con differenze che tendono ad aumentare con l’età. Anche le attività svolte con i genitori sembrano differenziarsi tra maschi e femmine: padri e madri tendono a coinvolgere di più i figli maschi in quelle fisiche e le figlie femmine in quelle artistiche (musica, pittura), cosa che poi si riflette nelle scelte sul tempo libero quando i bambini sono più grandi e probabilmente più autonomi nelle decisioni: a 11 anni molte più femmine suonano uno strumento e leggono per piacere e molti più maschi praticano attività sportive o fisiche.
Le differenze più nette si notano nella proporzione di bambini che passano almeno un’ora al giorno giocando al computer o ai videogame: già da piccolissimi più maschi si dedicano a questa attività e a 11 anni la differenza è enorme (il doppio dei maschi rispetto alle femmine).
Anche la differenza nella partecipazione alle piccole attività domestiche è rilevante: benché entrambi i generi vi siano coinvolti largamente, le femmine superano i maschi di 10 punti percentuali.

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Effetti sul comportamento

Le attività svolte al di fuori del tempo prettamente scolastico come possono influenzare il comportamento dei bambini? In un lavoro recente, sfruttando l’aspetto longitudinale dei dati del Millennium Cohort Study, con  Daniela Piazzalunga e Chiara Pronzato abbiamo studiato la relazione tra uso del tempo libero e cinque dimensioni comportamentali misurate con il Questionario sui punti di forza e di debolezza: iperattività, disturbi di condotta\comportamento, sintomi emotivi (aspetti legati all’ansia e alla depressione), problemi coi pari e comportamenti pro-sociali.
I risultati suggeriscono che più tempo speso in attività con i genitori, attività sportive e attività legate ai piccoli lavori domestici influenza in positivo gli aspetti comportamentali considerati, mentre più tempo speso davanti alla tv e al computer (e meno tempo dedicato alla musica) è associato a effetti negativi, in particolare sulla sfera emotiva. La dimensione più influenzata dalla partecipazione o meno alle attività considerate è il comportamento pro-sociale, che misura attenzione e considerazione nei confronti degli altri, capacità di condividere, disponibilità ad aiutare gli altri.
Le differenze di genere in termini di effetti sono lievi: fare sport tende ad avere effetti benefici leggermente più grandi per le femmine rispetto ai maschi, mentre le attività svolte con i genitori tendono ad avere effetti positivi leggermente più alti per i maschi rispetto alle femmine.
Anche in presenza di lievi effetti eterogenei sulla base del genere, tenendo conto delle differenze rilevate nella partecipazione alle attività, e il loro effetto complessivo sui comportamenti considerati, si potrebbe suggerire una maggiore attenzione da parte dei genitori nel tipo di attività che scelgono di svolgere con i propri figli, specialmente da piccoli, magari favorendo di più la partecipazione a quelle sportive per le femmine e dedicando più tempo a quelle meno fisiche coi maschi e coinvolgendoli di più nelle piccole attività legate alla cura della casa.

* Il punto di vista espresso da Elena Claudia Meroni in questo articolo è del tutto personale, e non coinvolge l’istituzione a cui è attualmente affiliata.

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