È un Porcellum da buttar via tutto. La legge elettorale di Roberto Calderoli non piace a nessuno, ma sinora il Parlamento non ha voluto cambiarla. Sin dalla vigilia della sua approvazione, nel dicembre 2005, lavoce.info ha ospitato numerosi articoli e proposte di riforma.
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Henri Schmit
La prima alternativa per la scelta di un sistema elettorale è fra voto di candidati o voto di lista. In un caso eleggiamo individui (con un caschetto politico) che sono liberi di votare su ogni proposta di legge come meglio credono; nell’altro caso votiamo prima delle liste (di partito) e, se il sistema lo concede, anche dei candidati. Il voto individuale abbinato a quello di lista ha sempre un valore solo relativo perché i voti si contano prima per liste poi, eventualmente, per candidati. Spesso regole aggiuntive limitano l’incidenza del voto individuale (soglie di efficacia del voto di preferenza) e a volte la scelta individuale è del tutto negata (liste bloccate). Il voto proporzionale di lista viene di solito presentato come un voto più completo (doppia scelta con prevalenza di quella di schieramento). In realtà qualsiasi voto multiplo o complesso può solo limitare il potere di scelta dei cittadini e aumentare quello di qualcun altro, l’autorità extra-elettorale che gestisce le liste.
Amegighi
Allucinante e terribile al tempo stesso come tutti, ma proprio tutti, difetti evidenziati dall’articolista, si siano dimostrati verissimi alla proa dei fatti.
Un motivo di più per credere: a) nell’assoluta incapacità dei nostri politici di fare delle leggi in generale e di prevederne con chiarezza gli effetti; b) nell’assoluta supponenza dei nostri politici nel non accettare alcun suggerimento o critica alle leggi che scrivono, quasi fossero dotati di una capacità mentale superiore, che poi alla prova dei fatti si rivela assente; c) nell’assoluto disinteresse per i reali bisogni del paese, lasciati a marcire per terra, alla chiara ricerca dei propri interessi personali
Maurizio
Ho 50 anni ed ero studente appassionato di politica nell’epoca in cui fu costituita la commissione parlamentare Bozzi per le riforme istituzionali nel 1983. L’allora Partito Comunista italiano ,sulle cui ceneri è nato il Pd aveva una proposta minoritaria molto netta: un parlamento monocamerale con abolizione del Senato.
Tolta la polvere e la copertina con il vecchio simbolo della falce e martello,che un po’ li imbarazza, non sarebbe il caso che la recuperassero dagli archivi?