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Riforma del reddito di cittadinanza: identikit degli “occupabili”

Il profilo delle persone che tra qualche mese saranno escluse dal Rdc è ben definito. In genere sono single o coppie senza figli, non più giovani, con bassi livelli di istruzione, residenti nel Sud, dove la domanda di lavoro è molto bassa.

Quanti sono gli “occupabili”?

La legge di bilancio per il 2023 prevede che a settembre del prossimo anno, in attesa di nuove misure che da gennaio 2024 sostituiranno per tutti il reddito di cittadinanza (Rdc), alcuni degli attuali beneficiari perdano il sussidio. Si tratta di persone che il governo ritiene abbiano maggiori possibilità di trovare lavoro. Gli “occupabili”, che dovranno seguire un corso di formazione o riqualificazione professionale di sei mesi, sono individuati dalla legge in base all’età, tra 18 e 59 anni, e alle caratteristiche della famiglia in cui vivono: nuclei senza minori, persone con almeno 60 anni e disabili. Sui criteri utilizzati per individuarli si veda l’articolo di Cristiano Gori.

La relazione tecnica alla legge di bilancio stima in circa 400 mila il numero di famiglie (il 39 per cento di quelle che ricevono la misura) composte solo da persone “occupabili”, quindi soggette al termine del sussidio a partire da settembre 2023. Per questi nuclei, il Rdc vale al mese 543 euro, meno della media di 581 euro per il totale dei nuclei che lo ricevono. La differenza è dovuta al fatto che le famiglie degli occupabili non hanno minori o anziani e sono quindi di piccola dimensione.

Lunedì 5 dicembre si sono svolte in Parlamento le audizioni di numerosi enti sulla legge di bilancio per il 2023. Quelle dell’Istat e dell’Ufficio parlamentare di bilancio contengono alcune stime su numero e caratteristiche dei beneficiari del Rdc che a settembre dovrebbero perderlo. Le stime Istat sono basate sull’indagine sulle forze di lavoro e su dati amministrativi Inps, quelle dell’Upb su dati Inps. I risultati di questi contributi sono riassunti nella tabella. Gli “occupabili” sono più di un quinto delle persone e poco meno del 40 per cento delle famiglie che oggi ricevono il Rdc. Considerato che in questo ultimo periodo il Rdc viene percepito da circa 1,1 milioni di famiglie ogni mese, dovrebbero perderlo poco più di 400 mila nuclei, corrispondenti a poco più di mezzo milione di persone.

Chi sono gli “occupabili”?

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L’audizione Istat sottolinea che in effetti i soggetti interessati non sembrano molto occupabili: solo il 30 per cento ha istruzione superiore alla scuola dell’obbligo e gran parte (il 65,5 per cento) vive nel Mezzogiorno. Spesso hanno un’età non più giovane: risulta infatti occupabile quasi la metà degli attuali beneficiari tra 45 e 59 anni. Soprattutto, l’Istat precisa che queste persone hanno caratteristiche che non sono molto diverse da quelle degli altri attuali beneficiari del Rdc. Non pare quindi che il criterio individuato dal governo riesca davvero a selezionare chi, tra gli attuali percettori, abbia davvero maggiore vicinanza con il mercato del lavoro.

L’audizione Upb contiene alcuni dati aggiuntivi sulle caratteristiche di chi, a settembre, perderà il Rdc. Si conferma che si tratta di nuclei di piccola dimensione, tanto che lo perderà il 73 per cento di quelli con una sola persona e che risiedono soprattutto al Sud. La probabilità di essere esclusi dal Rdc è leggermente maggiore tra i beneficiari del Nord (perché ci sono meno famiglie con figli), ma la distribuzione attuale del Rdc è così sbilanciata verso il Mezzogiorno che gran parte delle famiglie che saranno escluse risiede nelle regioni meridionali.

Sulla base di elaborazioni da me svolte sul campione Silc, risulta che quasi il 60 per cento degli occupabili ha più di 40 anni.

Emerge, in sintesi, un profilo piuttosto preciso delle persone che tra qualche mese saranno escluse dal Rdc. Si tratta in genere di persone sole o di coppie senza figli, non più giovani, con bassi livelli di istruzione e residenti nel Mezzogiorno, dove la domanda di lavoro è molto bassa.

Considerando tutte queste caratteristiche, è ragionevole ritenere che solo una piccola parte di loro riuscirà a trovare un’occupazione in pochi mesi. Però tutti questi “occupabili” perderanno il sussidio a fine agosto 2023, anche chi non avrà trovato un lavoro, ma è disponibile a lavorare. La legge di bilancio impegna il governo a introdurre nel 2024 nuove misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, per le quali vengono stanziati circa 7 degli 8 miliardi attualmente spesi ogni anno per il Rdc. Tuttavia, in attesa di sapere come sarà strutturata la riforma, almeno tra settembre e dicembre 2023, non si potrà più dire che l’Italia dispone di una misura universale contro la povertà.

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11 commenti

  1. Firmin

    Trovo surreale dare o togliere un sussidio in base ad una pura potenzialità. Seguendo la stessa logica potremmo essere tutti multati per eccesso di velocità solo perché esistono pochissime auto che POTENZIALMENTE non li superano. Tralasciamo per un attimo gli aspetti sociali delle restrizioni al RdC e chiediamoci invece che effetti economici si attentono da un simile provvedimento (a parte qualche risparmio per i conti pubblici). Il principale dovrebbe essere un aumento dell’offerta di lavoro in segmenti del mercato in cui la domanda è già scarsissima (altrimenti molti occupabili sarebbero occupati). Ciò produrrà un abbassamento dei salari per mansioni che già oggi non consentono di vivere dignitosamente perché offrono retribuzioni poco superiori al RdC (altrimenti gli occupabili le accetterebbero al posto del sussidio). La seconda conseguenza potrebbe essere un aumento del sommerso e della criminalità (che presumibilmente costa alle casse dello stato molto più del RdC). In pratica, con questi tagli stiamo incentivando attività poco produttive, se non controproducenti.

    • Marta

      Complimenti per la sua disamina, credo anche io che questo taglio produrrà l aumento dello sfruttamento del lavoro. È veramente vergognoso.

      • Alessio

        Io o appena afitatto casa dopo più di 3 anni che prendo il reddito di cittadinanza xche nessuno si fidava a afitarla, oggi o una casa ma non o ancora un lavoro. Se non avrò un lavoro in regola e mi taglierino il reddito di cittadinanza dovrò tornare a stare come un senza tetto come nei 3 anni che o passato x strada xche nessuno mi afitava una casa xche non avevo una busta paga ma solo rdc. Comunque è uno schifo fare cassa su chi a piu bisogno .quando succederà che non avronpiunilrdc tornerò x strada come un senza tetto ma saprò in quel istante chi è il vero nemico dei poveri

    • Se togli il rdc devi dare in cambio il lavoro ,retribuito dignitosamente,

    • Governo Meloni dopo aver avuto sanzioni e raccomandato dalla commissione Europea di non abolire il sussidio,ma introdurre anno nuovo un reddito minimo garantito. Sarà obbligatorio fare un sostegno non solo agli invalidi ma anche alle persone disagiate con problemi economici seriamente da prendere in considerazione.

  2. Emanuele De Candia

    Ritengo poco appropriato assumere che la localizzazione geografica sia un vincolo per definire l’occupabilità. La mobilità geografica è una barriera in determinate condizioni oggettive quali diversa lingua, diversa cultura, diverse istituzioni, può essere considerata forte. Non è questo il caso degli occupabili del sud. Se poi si considerassero altri limiti, come le politiche di formazione quasi totalmente inefficaci, la contropartita dei vantaggi a fronte dei costi della mobilità aumenterebbe. Leggendo l’articolo sembra che l’occupabilità sia ricondotta più a un problema di preferenze che di incentivi. E di fatto non ci sono dubbi che sia più preferibile la rinuncia all’opportunità di occupazione spostandosi dal sud rispetto all’alternativa di rimanere con un sostegno al reddito. In termini di costo opportunità è di fatto molto razionale rimanere al sud e vivere con il RdC ma al costo di rafforzare gli incentivi distorti esistenti.

  3. marco tassi

    Io percepisco il reddito di cittadinanza, molti credono che sia un parassita ma vi assicuro che vorrei uscire di casa tutti i giorni per andare al lavoro. A settembre 2023 avrò quasi 62 anni, vorrei proprio sapere chi mi darà un lavoro. Se il governo volesse fare qualcosa di serio, togliesse il reddito di cittadinanza dopo aver trovato un lavoro serio alle persone.

  4. Paolo

    Buongiorno io vorrei capire cosa farà il governo per chi come me ha 70 %di invalidità inabilità al lavoro che somma si andrà a prendere se si prende

    • Rita

      Dal 67% in su , rimane nella fascia nn occupabile .. per lei nn cambia niente

  5. Raffaella Turrini

    Penso che togliere.il sostentamento a single e a coppie senza figli sia discriminante un ingiustizia una carognata cos e una colpa non avere figli avere più di 60 anni non essere disabili

  6. Raffaella Turrini

    La meloni e la calderone fanno diventare ricchi famiglie con figli.

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