Partecipare o fruire delle attività culturali favorisce la formazione di competenze trasversali sempre più richieste nel mercato del lavoro. E dunque facilita l’integrazione economica. Le politiche culturali si rivelano così politiche di welfare.
Autore: Alessandra Venturini
Alesssandra Venturini e’ attualmente Professore di Politica Economica all’Universita’ di Torino.
Ha studiato Economia all’Universita’ di Firenze ed ha ottenuto il Ph.D presso l’European
University Institute nel 1982.
E’ stata Visiting Professor alla Brown University (Providence, R.I) dove ha insegnato Economia del
Lavoro e Microeconomia. Ha iniziato la sua carriera accademica all’Universita’ di Firenze (1985-
92) che e’ continuata all’Universita’ di Bergamo (1992-98) e di Padova (1999-2002) prima di
arrivare all’Universita’ di Torino.
I suoi interessi di ricerca sono l’Economia del Lavoro e dal 1986 la Migrazione nelle sue varie
implicazioni. E’ stata Visiting Researcher all’Institute of Development Studies dell’Universita’ di
Essex a Brighton, presso International Institute of Labour Studies dell’ ILO a Geneva numerose
volte. Ha collaborato con l’OCDE, , l’International Institute of Labour Studies presso ILO, con
ECA della World Bank e negli ultimi anni con il progetto CARIM presso EUI.
E’ membro di numerose associazioni scientifiche AIEL, EALE, ESPE, Sociata’ degli Economisti
ma anche di centri di ricerca internazionali: dell’IZA dal 1999, di CHILD dal 2000, di FIERI dal
2002.
Tra i migranti che arrivano in Italia per ragioni di lavoro cresce il numero delle donne. Aiutano le italiane nella conciliazione di lavoro e cura di bambini e anziani. Ma così cambia anche il “mercato matrimoniale”, con l’aumento delle unioni miste. Il welfare e una nuova idea di famiglia.