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Autore: Alessandro Rosina

rosina Alessandro Rosina è professore è ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, dove dirige il "Center for Applied Statistics in Business and Economics". E’, inoltre, Consigliere esperto del CNEL, coordinatore scientifico dell’”Osservatorio giovani” dell’Istituto Toniolo, co-coordinatore di Alleanza per l'Infanzia, membro del comitato di direzione di Osservatorio senior e di Futura Network (ASviS).

Così rispose il bebè

E’ recente l’invio ai nati nel 2005 della lettera del presidente del Consiglio che annuncia il bonus di mille euro. La missiva è stata ampiamente pubblicizzata con spot televisivi e pagine intere sui quotidiani. Mentre Romano Prodi promette, in caso di vittoria, 2.500 euro a bambino. Ci siamo già occupati dei limiti di questa misura una tantum per le famiglie. Ora torniamo sull’argomento, ma lo facciamo con tono “semiserio”, anche per stemperare i toni accesi della campagna elettorale, provando a immaginare la possibile risposta di un neonato ai leader delle due coalizioni.

La crisi demografica del Sud

Se, come ha recentemente scritto Nicola Rossi il Sud è e rimane il “malato d’Italia”, ai suoi cronici problemi ora se ne aggiunge uno del tutto inedito, e molto preoccupante, quello demografico. Ciò pone una seria ipoteca sullo sviluppo futuro. L’entrata del Sud in una spirale demografica negativa rende tutto più difficile, rischiando di far pagare domani a caro prezzo il tempo perso e le risorse sprecate di ieri e di oggi.

La guerra dei sondaggi

In Italia la regolamentazione consente di chiamare “sondaggi” anche indagini che utilizzano metodologie non fondate scientificamente o non sufficientemente documentate. Perché gli standard sono più blandi di quelli previsti per esempio negli Stati Uniti. Senza infrangere le regole si possono perciò ottenere risultati che tendano a rispondere alle “aspettative” dei committenti. La vittima principale della guerra dei sondaggi potrebbe però essere quello straordinario elemento della democrazia partecipativa che è l’informazione statistica.

Per il Libro bianco un bilancio in rosso

Il Libro bianco sul welfare conteneva un ritratto sostanzialmente fedele della problematicità della situazione demografica italiana. E le preoccupazioni sollevate erano in larga parte condivisibili. Ma alle buone intenzioni non sono seguiti fatti concreti tali da incidere sulle tendenze dei principali fenomeni demografici e migliorare le condizioni delle famiglie italiane. Le politiche sociali del Governo non hanno finora prodotto risultati apprezzabili né sulla riduzione della povertà relativa né sull’incremento delle nascite e dei matrimoni.

Il matrimonio può attendere

Le coppie di fatto sono una realtà ormai diffusa e in forte crescita anche in Italia. Perché le giovani generazioni preferiscono non fare troppo presto scelte cariche di impegni e responsabilità. Ma anche perché aumenta il senso di insicurezza. Eppure le convivenze continuano a non avere alcun riconoscimento giuridico. Si dovrebbe invece adottare un approccio pragmatico ed equilibrato. Per arrivare a forme di riconoscimento, magari sull’esempio del Pacs francese. E per ridurre le insicurezze che frenano la progressione al matrimonio e alla decisione di aver figli.

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