I soli dati su occupati, disoccupati e inattivi della rilevazione sulle forze di lavoro non consentono di valutare appieno gli effetti dell’emergenza sanitaria sul mercato del lavoro. Un quadro più chiaro emerge se si considera l’indicatore mensile sulle ore effettivamente lavorate.
Autore: Andrea Spizzichino
Ricercatore presso Istituto nazionale di statistica (Istat). Di formazione statistica socio-demografica, esperto di mercato del lavoro e aspetti metodologici attinenti la congiuntura. Si occupa della produzione del dato mensile su occupati e disoccupati e della ricostruzione di serie storiche di dati d’indagini campionarie.
I cambiamenti demografici hanno effetti sull’andamento dell’occupazione. Il numero di occupati sale negli ultimi anni anche perché cresce quello degli ultracinquantenni. Nelle classi più giovani invece la dinamica della popolazione ha ricadute diverse.