Precisi impegni pro-concorrenza hanno garantito il “sì” europeo alla fusione tra Telepiù e Stream. Ne dovrebbero beneficiare gli operatori che utilizzano piattaforme alternative al satellite. Che però in Italia sono deboli per i ritardi nella diffusione del digitale terrestre e del cavo e con il rischio che i grandi gruppi televisivi e di Tlc riescano ad impedirne lo sviluppo.
Autore: Antonio Nicita
È professore ordinario di politica economica presto l'Università Lumsa.