Un elenco di buoni, ma molto vaghi propositi nel secondo piano nazionale contro povertà e emarginazione sociale. Il documento tocca molti temi, dalla scuola al mercato del lavoro al sostegno alla natalità, senza mai accennare a risorse da impiegare né a misure concrete o prendere impegni precisi. Affidandosi spesso al sempiterno leitmotiv della famiglia. E alla genericità si aggiungono due svarioni che mostrano la sostanziale ignoranza dei fenomeni che si vorrebbero combattere.
Autore: Chiara Saraceno
Già docente di sociologia della famiglia presso l'università di Torino e successivamente professoressa di ricerca presso il Wissenshaftszentrum Berlin fuer Sozialforschung, attualmente è emerita presso quest'ultimo e honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Torino. Si occupa di famiglia, politiche sociali, povertà, diritti dell'infanzia e adolescenza. È co-coordinatrice dell'Alleanza per l'infanzia.
Un rapporto della Commissione europea mostra come il rischio di esclusione sociale sia concentrato sulle persone con bassi livelli di istruzione. E come la povertà in Italia duri più a lungo e sia spesso ereditata da una generazione all’altra.
I bambini costano tempo e denaro. In più, in Italia la responsabilità di essere genitori dura a lungo. Allora, per non scoraggiare chi desidera avere figli, servono misure di sistema che favoriscano lautonomia economica dei giovani e permettano di conciliare meglio tempi di lavoro e famiglia.