Il decreto Salva-Roma prevede una decurtazione dei trasferimenti statali agli enti locali che adottano regolamenti volti a limitare la diffusione di slot-machine e simili. Ma chi sono i giocatori d’azzardo? Anziani, famiglie con capofamiglia poco istruito e disoccupati. E La crisi non ha fatto altro che aumentare la propensione al gioco
Autore: Daniele Pacifico
Economista presso la Direzione OCSE per l'Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali. Ha conseguito il Dottorato in Economia a Bologna ed il MSc in Economics al University College London. In precedenza, è stato funzionario del Ministero dell’Economia e membro della segreteria tecnica del Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Membro del Centro per l’Analisi delle Politiche Pubbliche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha insegnato corsi avanzati di econometria e valutazione delle politiche pubbliche presso l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università di Modena. È stato consulente per le Nazioni Unite e ha fatto parte del gruppo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’elaborazione del “SIA” (Sostegno per l’Inclusione Attiva). All’OCSE si occupa principalmente dell'analisi e valutazione delle politiche sociali ed in particolare dei programmi di sostegno al reddito delle
famiglie.
Il Sia è un nuovo schema contro la povertà, proposto dal ministero del Lavoro. È universale e selettivo in base alle condizioni economiche. Ha l’obiettivo di favorire un percorso di inclusione dei componenti del nucleo familiare. I costi e le ragioni per cui andrebbe introdotto gradualmente.
A luglio scatterà l’aumento di un punto dell’aliquota ordinaria dell’Iva. Non è facile definirne l’impatto in termini redistributivi. Il rincaro ricade senz’altro di più sulle famiglie più abbienti. Ma se si considera l’incidenza dell’Iva, il discorso cambia.
Il blocco dell’adeguamento all’inflazione delle pensioni è indicato spesso come una delle misure inique della manovra Monti. Ma le simulazioni mostrano che se si salvaguardano le pensioni più basse, il mancato aggiustamento ai prezzi chiama a un sacrificio maggiore gli assegni più alti, che di solito sono quelli erogati dall’Inps a pensionati di anzianità usciti dal lavoro negli ultimi anni. La deindicizzazione parziale può essere quindi vista anche come un modo per far contribuire maggiormente al risanamento dei conti chi ha beneficiato di norme ora in via di superamento.