Le quote di genere, dove applicate, sono state efficaci nell’aumentare la partecipazione delle donne nei board delle società quotate, ma spesso l’impatto positivo si ferma ai board, senza generare effetti “a cascata”.
Autore: Davide Vannoni
Professore ordinario di economia applicata presso il dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche dell’Università degli Studi di Torino, dove insegna economia industriale e manageriale, e Fellow del Collegio Carlo Alberto. Si occupa principalmente di microeconomia ed economia industriale, con particolare interesse allo studio delle strategie di impresa (diversificazione, integrazione verticale, espansione multinazionale) partendo dall’analisi teorica fino all’uso dei dati di settore per studi applicati.
Le statistiche rivelano che il lavoro part-time è meno produttivo ed è pagato di più: per questo le aziende spesso non lo concedono. Ma è uno strumento fondamentale di conciliazione vita-lavoro. Occorre perciò che lo stato lo agevoli con alcune misure.
Le donne manager sono più sensibili alle esigenze dei lavoratori? Sì, secondo uno studio che analizza l’uso del part time nelle aziende a guida femminile. Quello involontario si riduce, mentre chi richiede il part time lo ottiene più facilmente.