La Corte costituzionale si pronuncia sull’Italicum. Sentenze di questo tipo si basano però sulla congruenza rispetto a principi fondamentali e non specificano i criteri politici sui quali una legge elettorale dovrebbe fondarsi. Cosa accadrebbe se l’Italicum non fosse dichiarato incostituzionale.
Autore: Davide Vittori
PhD candidate in Politics: History, Theory, Science alla LUISS Guido Carli
Un disegno di legge mira a regolare lo svolgimento delle primarie. Sono diversi gli aspetti che suscitano dubbi. A partire dal fatto che si tengano per l’elezione di sindaci e presidenti di regione, ma non per scegliere il candidato presidente del Consiglio. Multe a chi non rispetta il risultato.
Molti le considerano il meccanismo ideale per selezionare i candidati alle elezioni generali e locali, ma le primarie non “sconfiggono” il ceto politico professionale. Tentano semmai di rinvigorire l’immagine dei partiti, da tempo logorata in tutta Europa. Partiti e regole standard per utilizzarle.
L’Italicum dovrebbe assicurare governabilità e immediata certezza del vincitore. Ma la versione votata alla Camera pone problemi di rappresentanza, mentre quella all’esame del Senato ripropone il ricatto dei partiti minori. Meglio sarebbe introdurre il doppio turno con collegi uninominali.
Il sistema elettorale spagnolo, proporzionale con liste bloccate e sbarramento al 5 per cento, non assicura automaticamente la governabilità: Psoe e Ppe sono spesso scesi a patti con partiti locali. Il rischio è acuire i clientelismi e non garantire un’adeguata rappresentanza ai partiti nazionali
Al parlamento di Strasburgo col fumo negli occhi
Di Davide Vittori
il 08/05/2014
in Commenti e repliche
Il 25 maggio si vota per eleggere i rappresentanti al Parlamento europeo. Presentare le elezioni come una sorta di referendum sull’euro è fumo negli occhi dei cittadini, perché i parlamentari europei non possono proporre l’uscita del loro paese dall’Unione. Slogan e azione dei Governi nazionali.
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