Adesso il Portogallo va molto bene, con crescita del 2,6 per cento, calo del debito, deficit all’1,7 per cento e disoccupazione all’8,5. Eppure fino e ieri era uno dei grandi malati d’Europa. Una cura da cavallo, assecondata nella seconda fase da un governo di sinistra dura, ha centrato l’obiettivo.
Autore: Elie Cohen
Le concentrazioni dei gruppi energetici potrebbero essere negoziate e gestite a livello europeo. Invece, si preferiscono le soluzioni nazionali. Accade perché l’Europa ha fallito. Il suo modello di liberalizzazione puntava a rompere i monopoli nazionali verticalmente integrati, ma non a costituire una piattaforma europea integrata per sviluppare interconnessioni al di là delle frontiere. Si può però ripartire con una diversa politica, che concili l’intensificarsi della concorrenza, la sicurezza energetica e l’uscita graduale dalleconomia del carbone.