Un sistema di selezione dei docenti universitari basato su abilitazione nazionale e concorsi locali non dà la garanzia di scegliere i migliori candidati. Anzi può dare risultati opposti se le singole commissioni perseguono obiettivi diversi dal merito.
Autore: Emanuele Bajo
Emanuele Bajo è Professore Ordinario di Finanza Aziendale presso l'Università di Bologna e Associate Dean alla Bologna Business School. Ha numerose esperienze di ricerca e insegnamento presso Atenei esteri (Johns Hopkins University, Boston College, University of Queensland). I suoi principali interessi di ricerca e le pubblicazioni sono relativi alle IPO, Household Finance e alla Gestione dei Rischi Finanziari. Ha pubblicato numerosi articoli su importanti riviste internazionali ed è editor del Journal of Economics and Business.
Si parla molto dei rischi finanziari assunti dagli enti locali nella stipula di contratti di finanziamento in cui sono presenti strumenti derivati. Poca enfasi si dà invece ai rischi di credito. La normativa vigente vuole incentivare l’investimento in titoli di Stato italiani o emessi da enti locali. Ma presenta molti problemi. Per risolverli basterebbe vincolare l’inserimento dei titoli sulla base di un rating minimo, senza alcuna limitazione geografica. E specificare i limiti massimi di concentrazione per categoria e per singoli emittenti.