Le squadre di calcio sono imprese e perciò dovrebbero ispirarsi ai generali principi di sana gestione economica. Ma osservando un campione di società di calcio, i principi generali che guidano le scelte economiche sembrano altri. Se misuriamo il costo di ciascun punto in classifica negli ultimi campionati, scopriamo che per vincere lo scudetto Inter ha speso cinque milioni, mentre alla Roma il secondo posto è costato solo due milioni. Come i modelli di business influenzano le performance economiche.
Autore: Emilio Roncoroni
Dal 2012, gli azionisti delle società quotate dovranno esprimersi anche sui livelli delle remunerazione dei membri dei consigli di amministrazione e dei manager. Nel settore bancario, la retribuzione dell’amministrare delegato è in genere pari a trenta volte il costo medio del personale, di per sé già piuttosto alto. Ancora più elevata nei due istituti più grandi e più internazionalizzati. I consigli di amministrazione hanno molti membri: probabilmente il gran numero di consiglieri serve a garantire una adeguata rappresentanza ai diversi soci.
I compensi ai membri dei consigli di amministrazione e agli amministratori delegati sono adeguati? Hanno cioè una corrispondenza con i risultati ottenuti dalle società che dirigono? Per un campione di aziende quotate, il costo dei Cda varia dai 600mila ai 15 milioni di euro. Ed è superiore di cento volte al costo medio del personale. La retribuzione dell’amministratore delegato incide per circa la metà. Ma tra emolumenti e utile generato non si riscontra una relazione diretta. Insomma, il costo di questi organi sembra largamente immotivato e determinato da fattori endogeni.
Si dice che nel nostro paese gli investimenti esteri siano scarsi. In realtà, molti settori sono da tempo caratterizzati da imprese a controllo straniero che detengono quote importanti dell’attività nazionale. E se la nostra specializzazione produttiva è fondata sulle Pmi, gli investitori esteri sono invece attratti in Italia dalle mediograndi che portano in dote alte quote di mercato. Ma la paura dello straniero è maggiore quando sono coinvolte alcune specifiche aziende definite, spesso impropriamente, a valenza pubblica.
È legge il premio di mille euro per il secondo figlio. Solo però per i bambini nati fino al 31 dicembre 2004. E per un solo anno. Non serve certo a coprire i costi: calcoli riportati dallo stesso ministero del Welfare indicano che sarebbe necessario un aumento del reddito del 18-30 per cento per garantire alla famiglia lo stesso tenore di vita precedente alla nascita del secondo bambino. Meglio sarebbe offrire servizi allinfanzia, come dimostra lesperienza dei paesi scandinavi.
Dal 2004 i servizi di trasporto pubblico saranno assegnati tramite gara. LEuropa sembra orientarsi verso una soluzione di concorrenza controllata. In Italia, a parte i ritardi delle Regioni, non sempre si riescono a premiare le aziende più efficienti. Perché i criteri di ammissibilità sono spesso ritagliati sulle caratteristiche dei vecchi concessionari, cosicché è scoraggiata la partecipazione di altre imprese. Intanto però il settore si sta ristrutturando attraverso acquisizioni, incorporazioni e alleanze.