L’Italia è uno dei pochi paesi a offrire ampie informazioni sull’utilizzo di derivati. Gli effetti delle operazioni sui conti pubblici sono stati relativamente contenuti. E i costi derivano per lo più dal mancato aumento dei tassi di interesse.
Autore: Emilio Vadalà
Lavora nella Divisione Finanza pubblica della Banca d'Italia. Si è laureato in Economia dei mercati e delle istituzioni finanziarie all'Università Bocconi, proseguendo i suoi studi presso la Queen Mary University di Londra, l'Università di Padova e la Cambridge University. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la sostenibilità e la gestione del debito pubblico.