Al Festival dell’Economia di Trento, si è svolta la nona edizione del concorso EconoMia, rivolto agli studenti delle scuole superiori e pensato per aiutarli a capire i fatti dell’economia. Quest’anno ha offerto uno spaccato di cosa pensano della ripresa.
Autore: Enrico Castrovilli
Enrico Castrovilli fa parte del Direttivo di AEEE Italia, di cui è stato Presidente. Autore di testi, pubblicazioni, è giornalista pubblicista ed è stato docente di discipline giuridiche ed economiche.
Nella scuola italiana l’insegnamento dell’economia non ha oggi molto spazio. D’altra parte non sono solo i ragazzi a essere ignoranti in materia, anche gli adulti hanno molte lacune. L’educazione finanziaria dovrebbe partire fin dai primi anni di scuola. EconoMia e gli altri progetti pilota.
I ragazzi italiani si classificano al penultimo posto nell’indagine Pisa-Ocse sulle competenze economico-finanziarie. Anche i dati per Regione non sono confortanti: le due che ottengono i risultati migliori arrivano appena alla media europea. Perché è una situazione difficile da modificare.
Nasce il liceo di scienze umane, all’interno del quale si potranno avviare sezioni a indirizzo economico-sociale. Un progetto da sostenere. A patto che si riesca a dare una maggiore identità al nuovo indirizzo, che per il momento è soffocato in una pletora di insegnamenti non caratterizzanti. Si tratta comunque di un’occasione d’oro per fare entrare l’economia a pieno titolo e in modo appropriato nella formazione culturale del paese. Ricordando che una tra le tante cause della crisi attuale è indubbiamente la scarsa conoscenza del funzionamento di un’economia di mercato.