Se il sommerso vale in totale il 13 per cento del Pil italiano, in agricoltura il lavoro irregolare supera il 18 per cento. A trarne altissimi profitti è il sistema del caporalato. Che va contrastato non solo per ragioni etiche, ma perché l’integrazione è presupposto per lo sviluppo del territorio.
Autore: Fabio Gaetano Santeramo
Fabio G. Santeramo (Msc, PhD) è ricercatore di Economia Agraria presso l'Università di Foggia. Ha completato gli studi in Italia (Università di Bari “A. Moro” e Università di Napoli “Federico II”) e negli USA (Iowa State University e North Carolina State University). Ha trascorso periodi di ricerca presso la Duke University, l'Iowa State University, e la Georg-August-Universität Göttingen, e collaborato a progetti di ricerca di Commissione UE, FAO, IFPRI, CIHEAM. Nella sua ricerca si occupa principalmente di commercio internazionale, gestione del rischio, e di economia e politica agraria.